HomeBlockchainIntervisteL’AMA di Poseidon DAO: l’incontro con Emanuele Dascanio and Matteo Mauro

L’AMA di Poseidon DAO: l’incontro con Emanuele Dascanio and Matteo Mauro

Poseidon DAO, dopo il successo degli AMA con Niro Perrone, Yu Cai e Giovanni Motta ed Emanuele Ferrari, nella sua terza edizione ha ospitato Emanuele Dascanio e Matteo Mauro.

Entrambi artisti italiani di rilievo nel settore, hanno raccontato la loro storia e si sono confrontati anche con il rapporto con l’arte tradizionale.

Emanuele Dascanio

Emanuele ha studiato per circa un anno arte in accademia, per poi lasciare in quanto non trovava maestri in grado di insegnargli le tecniche artistiche che desiderava apprendere. 

Dopodichè per 5 anni ha lavorato nell’atelier di Gianluca Corona il quale gli ha insegnato i segreti dei grandi maestri rinascimentali: non solo la tecnica, ma anche gli strumenti. Lasciato l’atelier, ha iniziato la sua carriera prima con dipinti per poi dedicarsi agli NFT. 

L’ arte del passato, in particolare quella rinascimentale, influenzano fortemente Emanuele soprattutto per quel che riguarda la tecnica di costruzione del disegno. Nelle sue opere iperrealiste Emanuele cura le figure al massimo: non solo i soggetti principali, ma anche i dettagli secondari e i vuoti sono accostati insieme con il rigore del metodo scientifico affinché – alla fine – sia proprio quel cosmo di elementi a creare l’immagine. 

Matteo Mauro

Matteo Mauro, inizialmente interessato più alla musica, dopo essersi trasferito a Londra all’età di 18 anni ha iniziato ad appassionarsi all’arte. Sempre a Londra ha conseguito un bachelor in art of architecture, per poi avvicinarsi all’arte digitale grazie ad un master in digital sculpturing connesso all’architettura. 

Matteo nasce come artista digitale e nelle sue opere l’ispirazione barocca è fortissima. Anche in questo caso non si tratta di ispirazione relativa all’immagine di per se, ma bensì ai principi di grandezza e allo studio tipico dell’arte barocca, la quale è intrisa di tecnologia ed innovazione: le figure che riempiono lo spazio, infatti, seguono rigide regole matematiche, assai simili a quelle del coding che ci sono dietro le opere generative in NFT di Matteo.

L’artista, infatti, dopo esser venuto a conoscenza di questo nuovo modo di fare arte, ha dedicato molto tempo allo studio del coding e dei modelling software: le sue opere sono create attraverso un generative script in simplified Java language.

Punti salienti dell’AMA di Poseidon DAO

I due artisti si sono poi confrontati riguardo i loro stili e il loro rapporto con il passato. Se è vero che entrambi giocano con l’arte anche antica, lo fanno in maniera differente tra loro. Matteo astrae e cerca di rendere contemporaneo qualcosa di storico, non replica la tecnica, ma reinventa la tecnica usando le nuove tecnologie, mentre Emanuele sposa la tecnica antica e dipinge come si faceva all’epoca, creando qualcosa di moderno – utilizzando grafite e altri strumenti classici.

Emanuele e Matteo hanno discusso anche dell’importanza dei social network, in particolare Twitter e della tokenomics nei progetti artistici su NFT: secondo Matteo i social, ed in particolare Twitter, possono cambiare la percezione degli artisti.

Twitter porta gli NFT all’esagerazione sia dell’arte che del marketing, in una sorta di addicted way. Twitter – ha ribadito l’artista – è un tool molto potente, che sviluppa un mercato enorme, come è stato all’epoca di Bitcoin con i blog. 

Emanuele, invece, pur riconoscendo l’importanza della community, ha dichiarato di non usare molto Twitter, si è invece focalizzato sulla tokenomics e l’importanza degli smart contract, per lui assimilabili al bronzo che nelle mani di un artista di talento, diventa arte.

Next AMA di Poseidon DAO

Il prossimo AMA di Poseidon DAO, in programma per lunedì 17 ottobre alle 7PM CET, vedrà come ospiti Andrea Chiampo e Raphael Lacoste

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