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Tesla: l’andamento della stock e dei Bitcoin dell’azienda

Il periodo delle trimestrali è iniziato: vediamo la stock Tesla com’è andato e come ha reagito il mercato anche alla luce della notizia che questa volta non ci sono state vendite di Bitcoin da parte della società.

Nonostante già dalle prime uscite siano giunte buone notizie, questo periodo delle trimestrali è stato accolto con una certa freddezza da Wall Street.

La trimestrale di Tesla e la reazione dei mercati sulla stock e Bitcoin

Le tensioni geopolitiche e il dato poco rassicurante sul settore edile hanno causato lievi perdite, nonostante questo continuano ad uscire trimestrali positivi, come nel caso di Tesla.

La società di Elon Musk ieri sera ha presentato i dati sul proprio Q3 e con grande sorpresa degli analisti i dati sono stati ottimi relativamente a tutte le voci tranne per quanto riguarda i ricavi che sono stati leggermente sotto le attese.

La società texana centra gli utili per azione con un ottimo +4,98% sul precedente trimestre ma nonostante le entrate record, manca il fatturato che si ferma sotto le stime dell’1,96%.

Il terzo trimestre ha regalato (si fa per dire) un aumento del 55,9% sui ricavi, 21,5 miliardi di dollari americani, mentre l’intero comparto automobilistico pur salendo di 18,7 miliardi di dollari dai 12,1 miliardi dell’anno precedente mostra un dato inferiore rispetto alla società di Musk.

Questo curioso caso è il prodotto di quanto Tesla stia trainando l’intero comparto che in realtà non mostra grandissime performance nelle altre case automobilistiche.

Le spese operative sono rimaste invariate a 1,7 miliardi, ma il gruppo ha riconosciuto che sta subendo un’inflazione dei costi delle materie prime.

Dai 2 miliardi dell’anno precedente anche l’utile operativo è cresciuto portandosi a 3,7 miliardi di dollari dovuto a una crescita delle consegne di mezzi che ha raggiunto 102.439 unità in più rispetto al 2021 con un aggravio del prezzo di vendita per sopperire ad inflazione e maggior costo delle materie prime.

La capacità di consegna è così aumentata da creare ritardi anche ma non solo dovuti alla lentezza nella produzione di batterie elettriche la cui produzione è stata spostata per velocizzare il processo.

La società dichiara:

“I vincoli di fornitura della batteria saranno il principale fattore limitante alla crescita del mercato dei veicoli elettrici a medio e lungo termine”.

Tesla spera di ridurre i costi per veicolo migliorando la sua logistica di consegna nonostante i problemi derivanti dal momentaneo stop della produzione in loco di batterie presso la gigafactory di Berlino.

Le performance in Borsa

Tesla stock è scesa del 5% nel trading after-hour per poi stabilizzarsi su un – 3% e tornare a un preoccupante -6% sul finale.

Mentre il fatturato (16,93 miliardi) fa un balzo del +41,61% anno su anno nonostante sia leggermente sotto le attese il reddito netto che era di 2,26 miliardi di dollari aumenta del 97,81% A/A.

I volumi su Tesla stock sono così importanti che nessun titolo europeo riesce a ottenere una mole di scambi soltanto lontanamente paragonabile, ogni 12 minuti secondo le osservazioni scambia tra i 300 e i 400 milioni di dollari americani.

Sophie Lund-Yates, capo analista Equity presso Hargreaves Lansdown ha commentato così:

“L’inflazione elevata da decenni, l’aumento delle bollette energetiche in Europa e i segni di un indebolimento del mercato cinese erano tutti allarmi intermittenti diretti ai risultati trimestrali di Tesla. Stiamo vedendo che la forza del marchio del gruppo lo tiene stabile in tempi di profonda incertezza economica.

Detto questo, ci sono sfide in fondo alla strada. Dobbiamo ancora capire quanto sarà profonda una recessione in arrivo e ha il potenziale per scuotere il telaio di Tesla. C’è un limite a quanto lontano possono arrivare i prezzi senza che i volumi cadano. Il prezzo di partenza di Tesla è molto per la persona media da spendere per un’auto al momento, soprattutto se si considera il rapido indebolimento del potere di spesa dei consumatori statunitensi. I tassi di risparmio personale negli Stati Uniti puntano al minimo, mentre i tassi sui prestiti stanno aumentando. È probabile che ciò abbia serie ramificazioni per il mercato automobilistico e anche i modelli Tesla a prezzi più ragionevoli saranno fuori portata per molti in pochi mesi. Tesla non è ancora stata testata di fronte a forti contrazioni economiche, quindi sebbene sia improbabile un calo immediato della domanda, è molto difficile vedere come il gruppo non dovrà affrontare ostacoli con il peggioramento delle condizioni economiche.

C’è anche la questione dell’enorme concorrenza nel mercato dei veicoli elettrici, con rivali in Cina come BYD un rivale particolarmente ingombrante. Questo è il momento critico che Tesla deve attraversare, il che non sarà un compito facile dato che c’è già molto nell’elenco delle cose da fare. Tra questi c’è la guida dell’azienda attraverso i continui problemi della catena di approvvigionamento e colli di bottiglia logistici di consegna tutt’altro che fluidi. Il gruppo ha prodotto 22.000 mila auto in più rispetto a quelle consegnate lo scorso trimestre e gli arretrati di inventario non sono amici dell’industria automobilistica.

Le prestazioni recenti non devono essere messe al tappeto e Tesla ha l’abitudine di sorprenderci, ma tutti gli occhi saranno puntati su quella che potrebbe rivelarsi una domanda volubile a breve termine. Non è una perdita per gli investitori che Tesla debba realizzare un ultimo trimestre eccezionale se vuole raggiungere il suo obiettivo di crescita media delle consegne del 50%. In caso contrario, si potrebbe aumentare ulteriormente la pressione sulla valutazione già oppressa del gruppo”.

I Bitcoin di Tesla e l’influenza sul valore della stock

Nel primo trimestre del 2021 aveva destato scalpore la vendita da parte della società con sede in Texas di una somma enorme di BTC che secondo quanto comunicato da Tesla serviva a rinforzare le casse della società per ogni evenienza futura.

Il timore per alcune notizie macro come l’aumento del costo dell’energia, una inflazione ancora lungi dall’essere intaccata e le difficoltà nel reperimento di materie prime avevano portato la società ad una scelta sofferta ma necessaria.

L’azienda di Musk aveva scelto di vendere 272 milioni di dollari in Bitcoin, generando un impatto positivo di 101 milioni di dollari sulla redditività.

Nessuno dei 10.700 Bitcoin in possesso di Tesla stock sono stati venduti in questo Q3 ne c’è l’intento di vendere nel futuro, piuttosto, secondo gli insider è tempo di holdare di nuovo.

Molte testate di informazione come Watcher.guru e Bitcoin Magazine hanno subito sottolineato la notizia che è un ottimo segnale per i bitcoiner e per tutto il comparto crypto segno che l’uomo più ricco del mondo crede in questo asset.

Conclusioni finali sullo stock di Tesla

Le trimestrali uscite fino ad ora sono tutte state sopra le attese che in generale è una cosa importante per il sentiment del mercato e la direzione che potrebbe prendere.

Le notizie su Tesla stock e quelle positive su IBM che ottiene un +1,19% di utile rispetto le attese portando il fatturato da 13,54 miliardi a 14,11 miliardi di dollari americani sono un boost importante al mercato nonostante le borse temono la situazione geopolitica e macro dando segno meno.

La notizia dell’introduzione della legge marziale sulle zone di guerra e le prove di lancio di eventuali bombe tattiche nucleari vanificano gli ottimi risultati delle trimestrali almeno per ora.

Le scommesse short sul vix (ovvero l’indice sulla previsione di volatilità del mercato) storicamente se avranno successo sono il segnale che il bear market perde forza e sta iniziando la sua fine.

Un criptico tweet di Elon Musk intanto aveva scosso gli analisti poco prima dell’uscita dei dati Q3 “Non ti deluderò, qualunque cosa serva” probabilmente ad indicare l’intenzione di centrare anche gli obiettivi per il Q4 visto l’ottima performance di Tesla stock per questo trimestre.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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