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Analisi dei prezzi di Monero, Shiba Inu, Dogecoin e CRO

Alcune delle criptovalute più interessanti da seguire sono Monero, Shiba Inu, Dogecoin e CRO. L’analisi dei loro prezzi, però, svela che vi sono differenze significative. 

Monero (XMR)

XMR, la criptovaluta nativa della blockchain Monero, non ha avuto un 2021 particolarmente esaltante. 

Infatti, la quotazione massima raggiunta non ha superato il massimo storico raggiunto durante il precedente ciclo, a gennaio 2018. 

Il fatto è che nel 2021 moltissime criptovaluta hanno fatto registrare nuovi massimi, tra cui Bitcoin ed Ethereum. Monero, invece, non ci è riuscita. 

Il 9 gennaio del 2018, quando ETH superò per la prima volta i 1.400$, XMR arrivò a superare per un breve momento i 540$. Invece nel corso del 2021 il picco massimo si fermò a 475$, non riuscendo nemmeno ad avvicinare i 500$. Basti pensare che invece ETH ha superato i 4.800$. 

Quindi nel corso del 2021 ETH ha fatto segnare un nuovo picco superiore addirittura del 240% rispetto a quello del precedente ciclo, mentre quello di Monero è stato del 12% inferiore. 

Nonostante ciò, però, attualmente il prezzo di XMR è “soltanto” del 73% inferiore al massimo storico, ovvero una percentuale molto simile al -72% di ETH. 

Quindi, sebbene nel 2021 Monero non sia riuscita a tenere il passo avuto, ad esempio, da Ethereum, nel 2022 ha praticamente recuperato e si è stabilizzato su performance simili. 

La cosa curiosa, quindi, è che in questo bear market Monero ha perso meno di Ethereum, e se si prende in considerazione solamente il 2022 si evince che XMR ha perso solamente il 37%, mentre ETH addirittura il 64%. 

Utilizzando Ethereum come benchmark per tutte le altre altcoin possiamo affermare che Monero è risultato essere più stabile e meno volatile, negli ultimi anni, con crescita inferiore ma anche inferiori perdite. È come se su XMR si fosse gonfiata una bolla speculativa inferiore, non solo rispetto a quella di Ethereum ma anche rispetto a quello che si gonfiò sempre su XMR a fine 2017. 

Una spiegazione potrebbe esserci: XMR è la criptovaluta ad alto livello di privacy più utilizzata in assoluto, quindi ha un utilizzo abbastanza costante nel tempo che probabilmente ne limita le oscillazioni di prezzo. 

Shiba Inu (SHIB)

Shiba Inu nel precedente ciclo iniziato a maggio 2020 con il terzo halving di Bitcoin non esisteva ancora. 

Ma nel corso del 2021 le performance del prezzo del token SHIB sono state quasi assurde. 

Nato ad agosto del 2020, fino ad aprile 2021 il suo valore era praticamente irrilevante. Poi di colpo ha subito un boom incredibile, molto probabilmente legato in qualche modo ad un contemporaneo boom di Dogecoin. 

D’altronde Shiba Inu vuole essere per l’appunto un’alternativa a Dogecoin. 

Nel corso del 2021 però la quotazione di SHIB è aumentata in modo significativo solamente quattro brevissime volte. 

La prima, tra il 31 gennaio ed il primo febbraio, quando balzò in soli due giorni da 0,14 miliardesimi di dollaro a 2,9 miliardesimi. 

La seconda tra il 16 ed il 20 aprile, quando balzò in quattro giorni da 0,16 milionesimi di dollari a 3,6 milionesimi.

La terza tra l’8 e l’11 maggio quando salì in soli tre giorni da 1,5 milionesimi di dollaro a 35 milionesimi. 

Infine la quarta ed ultima volta tra il 5 ed il 28 ottobre quando nel giro di poco più di tre settimane salì da 8,5 milionesimi di dollaro a 82 milionesimi. 

Nei restanti periodi di fatto ha sempre e solo o lateralizzato, o è sceso. 

Da notare però che i balzi di aprile e maggio furono concomitanti con quelli di Dogecoin, ma quello di ottobre no. Ovvero da giugno il prezzo di SHIB ha iniziato a muoversi in modo indipendente da quello di DOGE. 

Attualmente comunque è addirittura dell’88% inferiore a quello di fine ottobre, e questo indica molto chiaramente che quella del 2021 è stata una bolla speculativa. Il fatto che si sia dovuta a soli quattro grandi balzi molto rapidi fa capire che, a differenza di XMR, non ha una solida base di utilizzo.

Dogecoin (DOGE)

L’analisi del prezzo di Dogecoin può ricordare quella di Shiba Inu, anche se Dogecoin è una criptovaluta molto più “antica”. 

Infatti, abbiamo le quotazioni fin dal 2013, anche se fino al 2021 non erano state particolarmente interessanti. Basti dire che il prezzo massimo toccato durante il precedente ciclo fu il 7 gennaio 2018 quando sfiorò gli 0,018$ mentre il picco dell’anno scorso è stato addirittura di 0,73$. In altre parole il nuovo picco è stato di quasi il 4.000% superiore a quello precedente. 

Il 2021 è stato davvero l’anno delle cosiddette “meme-coin”, come per l’appunto Dogecoin e Shiba Inu. 

L’incredibile ascesa del prezzo di DOGE però è avvenuta solamente in due specifici periodi. 

Il primo, tra il 27 gennaio e l’11 di febbraio, ha portato il prezzo da 0,007$ a quasi 0,080$, ovvero con una decuplicazione in meno di due settimane a cui però fece seguito un piccolo storno. 

Il secondo è avvenuto tra il 12 aprile e l’8 maggio, con una salita da 0,07$ a 0,73$, ovvero un’altra decuplicazione nel giro di circa quattro settimane. 

Questi due forti e rapidi aumenti si sono portati dietro anche il prezzo di Shiba Inu, anche se poi dopo l’8 maggio 2021 la quotazione di DOGE è quasi sempre scesa, tranne in alcuni momenti. 

Attualmente DOGE perde quasi il 92% dal picco massimo, e questo la dice lunga su quanto ampia sia stata la bolla speculativa che si è gonfiata l’anno scorso su questo asset. 

Cronos (CRO)

Cronos (CRO) è la criptovaluta di Crypto.com

Sebbene l’anno scorso abbia subito una bolla speculativa simile a quella delle altre criptovalute, il suo valore ha però mantenuto nel corso del tempo una certa stabilità. 

Ad esempio il prezzo attuale di circa 0,1$ è molto simile a quello di marzo 2019, ovvero quasi due anni prima che si gonfiasse la bolla speculativa. 

Anzi, fino ad inizio febbraio 2021 il valore di CRO aveva quasi sempre oscillato attorno a 0,1$, che pertanto risulta essere un livello di prezzo piuttosto comune per questo asset. 

Non fosse per la bolla del 2021, il prezzo di CRO non ha mai superato gli o,2$, e non è mai sceso sotto gli 0,02$ da quando a marzo 2019 salì a 0,1$. 

L’anomalia del 2021 sulla quotazione di CRO è iniziata il 19 febbraio, quando in meno di un mese arrivò a sfiorare gli 0,26$. 

Da notare che le salite del prezzo di CRO sono meno rapide e meno ampie di quelle delle meme-coin, denotando quindi un comportamento decisamente differente. 

Il vero e proprio boom c’è stato tra il 2 ed il 24 novembre, quando salì da 0,21$ al massimo storico di 0,96$. 

Quello tra l’altro è lo stesso periodo in cui Bitcoin ed Ethereum hanno fatto registrare i nuovi massimi. 

Da allora CRO ha perso addirittura l’89%, ma il suo valore è tornato ad essere vicino a quel livello di 0,1$ che sembra una sorta di “standard” per questa criptovaluta. 

Insomma, si tratta di una criptovaluta dalla volatilità mediamente inferiore, anche perchè ha dietro un grosso exchange, ma che ha subito almeno un grande sbalzo anomalo dovuto alla grande bolla speculativa delle criptovalute del 2021. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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