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Il 97% dei token lanciati su Uniswap sarebbero truffe

Secondo un recente studio, il 97,7% dei token lanciati sull’exchange decentralizzato Uniswap sarebbero truffe. 

Per essere precisi, lo studio di Bruno Mazorra, Victor Adan e Vanesa Daza pubblicato sul portale arxiv.org della Cornell University afferma che il 97,7% dei token lanciati su Uniswap alla fine si sono rivelati essere “rug pull”. 

In inglese “rug pull” identifica l’azione di tirare via il tappeto da sotto i piedi di qualcuno, facendolo quindi cadere all’improvviso. Nell’ambiente crypto questa definizione indica una vera e propria truffa con cui degli sviluppatori lanciano un progetto con l’unico obiettivo di raccogliere soldi ed abbandonarlo appena possibile “scappando” con i fondi ricevuti.

Cosa sono i DEX e perchè Uniswap è un’oasi per le rug pull

Gli exchange decentralizzati (DEX) si prestano particolarmente bene a questo tipo di attività truffaldina, perché chiunque può lanciare il proprio token, senza alcun filtro o controllo. 

Inoltre, sui principali DEX c’è anche molta liquidità disponibile, quindi spesso non è così difficile incassare denaro vendendo token creati solo appositamente per raccogliere denaro. 

Tuttavia, il fatto che chiunque possa mettere in vendita su un DEX un qualsiasi token creato ad arte solo per incassare denaro dagli sprovveduti non significa che tutti i token presenti sui DEX siano truffe. 

Quello che conta in realtà sono i volumi di scambio, e non di per sé il numero o la percentuale di token truffaldini. 

In totale i ricercatori hanno trovato su Uniswap, il maggior DEX su Ethereum, ben 18.000 token identificati come rug pull, ovvero vere e proprie truffe, con dietro diverse strategie per raccogliere denaro e poi scappare con i soldi. 

Per questo motivo hanno addirittura deciso di classificarli in varie categorie, studiandone per ciascuna di esse la strategia truffaldina alla base e le caratteristiche evidenti, come vulnerabilità degli smart contract, le varie tipologie di attacchi, e le modalità di riciclaggio del denaro ottenuto in questo modo. 

Su queste basi teoriche hanno analizzato i token presenti su Uniswap riscontrando che il 97,7% di quelli trovati erano a tutti gli effetti rug pull.

Mazorra, Adan e Daza sono ricercatori universitari, ed in realtà hanno redatto questo report a gennaio. Fino ad oggi però risultava essere sconosciuto ai più. 

Secondo loro Uniswap, così come anche altri DEX, è talmente semplice da usare e carente di regole che gli utenti possono scambiarsi facilmente asset digitali senza fare affidamento su controparti fidate.

In altre parole se dal punto di vista strettamente informatico è trustless, ovvero non richiede fiducia, dal punto di vista finanziario invece non lo è affatto, perchè vi sono molti utenti che sono costretti a fidarsi della controparte quando comprano un token emesso da qualcun altro. Questa fiducia nella stragrande maggioranza dei casi è risultata essere mal riposta. 

Cosa sono i rug pull

I ricercatori, tuttavia, sottolineano anche che i rug pull sono un fenomeno che esisteva già anche nella finanza tradizionale, anche se nella DeFi è diventato più rilevante. 

I ricercatori hanno elaborato un algoritmo di apprendimento automatico che serve proprio per individuare quei token che sembrano a tutti gli effetti truffe. Purtroppo tale algoritmo funziona, ovviamente, solo a posteriori, quindi serve solo per etichettare come truffe quei token che si sono già rivelati tali. 

In altre parole non è possibile utilizzarlo per individuare i rug pull prima che questi si rivelino palesemente tali. 

Anzi, l’individuazione precoce dei progetti rug pull non è affatto facile, anche se questi token hanno alcune caratteristiche in comune con altre truffe. 

Per prima cosa promettono guadagni a chi li compra. Per la precisione promettono guadagni facili, cospicui, veloci e soprattutto senza sforzo e senza rischi. Visto che guadagni di questo tipo in ambito finanziario praticamente non esistono, chiunque prometta tali cose mente. E chiunque menta chiedendo del denaro di fatto sta operando una truffa. 

In secondo luogo rendono difficile individuare con certezza i loro autori, dato che i truffatori che progettano questi rug pull ovviamente non vogliono farsi riconoscere. 

In terzo luogo non vengono proposti da società autorizzate ad offrire prodotti di investimento a norma di legge. 

I dubbi riguardanti i risultati della ricerca condotta sui token di Uniswap

Come era lecito attendersi in questi casi, sono stati sollevati dei dubbi riguardo la correttezza di questa ricerca. 

In particolare è stato contestato l’uso indiscriminato del termine “rug pull”, perché una parte dei token identificati come tali da questa ricerca sarebbero invece truffe di tipo differente, ad esempio basate su phishing. Infatti, pare che molti di quei token fossero duplicati di altri token, ovvero non differenti progetti di truffe basate sulla tecnica del rug pull. 

Sui DEX è facilissimo creare copie dei token, quindi molti di quelli truffaldini potrebbero essere solo copie di veri e propri progetti truffa. 

Il dubbio più grande però riguarda il fatto che questi dati non siano stati pesati per la liquidità, ovvero i volumi di scambio. Infatti la maggior parte dei volumi di scambio sui DEX sembra ancora appartenere a token non truffaldini, e questo cambia decisamente la prospettiva. 

Se da un lato sono stati lanciati moltissimi token truffa, dall’altro questi sono riusciti ad attrarre solo una piccola percentuale dei capitali in circolo sui DEX. 

Quindi il dato evidenziato da Mazorra, Adan e Daza sembra clamoroso, ma probabilmente invece non lo è più di tanto. È un numero che lascia attoniti, ma solo ad un’analisi superficiale. Non appena si approfondisce si capisce che all’interno di un ecosistema decentralizzato sembra relativamente nella norma. 

Il token UNI

Da notare che il token UNI di Uniswap negli ultimi tempi si è apprezzato. 

Dopo aver toccato il minimo annuale a giugno, a quota 3,6$, è risalito fino ai 7,3$ attuali, ovvero più che raddoppiando il proprio valore. 

In precedenza però aveva perso molto dal massimo storico di quasi 45$ di maggio 2021, ma risalendo al periodo pre-bolla si nota come a fine 2020 il prezzo di UNI fosse in linea con quello minimo del 2022. 

Quindi nel corso del 2021 si è gonfiata una grande bolla speculativa sul prezzo di UNI, che si è poi completamente sgonfiata nel 2022 facendo tornare il prezzo là dove era prima che si gonfiasse la bolla. Da allora oltretutto è raddoppiato, facendo intendere che in realtà non se la stia passando tanto male, nonostante il -84% dai massimi. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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