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USDC: le riserve della stablecoin di Circle su un fondo Blackrock

Qualche giorno fa Circle ha annunciato ufficialmente che sta trasferendo le sue riserve della stablecoin USDC su un fondo gestito da BlackRock. 

Infatti, grazie ad una vera e propria partnership sottoscritta con BlackRock è stato creato il Circle Reserve Fund, ovvero il fondo gestito per l’appunto da BlackRock nel quale vengono custodite le riserve di USDC. 

BlackRock gestirà le riserve della stablecoin di Circle (USDC)

BlackRock è la più grande società di investimento nel mondo. È nata nel 1988 ed ha sede a New York. Gestisce un AUM superiore addirittura ai 10.000 miliardi di dollari, ed ha un fatturato di quasi 20 miliardi con 18.400 dipendenti. 

Si tratta quindi in assoluto di un vero e proprio colosso, anzi di una delle più importanti società finanziarie al mondo. 

In altre parole è una delle più solide società finanziarie del mondo. 

Uno dei co-fondatori è il celebre Larry Fink, che in questo momento ne è sia presidente che CEO. 

Circle e USDC

Circle è, invece, la società che emette e gestisce la stablecoin USDC. 

USDC è un token multichain, anche se è utilizzato soprattutto su Ethereum, che rappresenta 1:1 il dollaro USA. Ovvero per ogni singolo token USDC emesso esiste nelle riserve gestite da Circle almeno 1$, così da rendere sempre convertibile alla pari ed in qualsiasi momento 1 USDC in 1$. 

Ha fatto la sua comparsa sui mercati crypto nel 2018, quindi sebbene non sia una delle stablecoin più “antiche” non è nemmeno tra quelle più giovani. 

Escludendo i mesi iniziali, a partire da settembre 2019 il suo valore di mercato è sempre rimasto vicino ad 1$, con brevi escursioni a 0,98$ o 1,01$. 

È molto più interessante, invece, l’andamento nel corso del tempo della sua capitalizzazione di mercato. 

Se il 2019 si chiuse con circa mezzo miliardi di USDC in circolazione, già a fine 2020 erano diventati quasi 4 miliardi. 

Grazie alla bull run del 2021 sono saliti ad oltre 40 miliardi, e nel 2022 sono saliti ancora. 

In particolare dopo il crollo dell’ecosistema Terra, e della sua stablecoin UST, molti possessori di stablecoin ancorate al dollaro hanno convertito altre stablecoin, come USDT, in USDC, facendo salire la capitalizzazione di quest’ultimo a 56 miliardi a metà giugno. Ora è tornata a 42 miliardi, ovvero in linea con quella di fine 2021. 

Circle sceglie BlackRock per la sua stablecoin USDC

La partnership di Circle con BlackRock ha consentito la creazione del fondo Circle Reserve Fund creato appositamente per affidare a BlackRock la gestione delle riserve di USDC. 

Come si legge dalla registrazione presso la SEC, l’obiettivo di questo fondo è quello di cercare un reddito corrente coerente con la liquidità e la stabilità del capitale. 

Circle Reserve Fund investe almeno il 99,5% del patrimonio totale in contanti, buoni del Tesoro statunitensi, ed altri titoli obbligazionari emessi o garantiti in termini di capitale ed interessi dallo stesso Tesoro statunitense. Il fondo investe in titoli con scadenza non superiore a 397 giorni (con alcune eccezioni) ed il portafoglio avrà una scadenza media ponderata in dollari pari o inferiore a 60 giorni, con una vita media ponderata in dollari pari o inferiore a 120 giorni. 

I titoli acquistati saranno soggetti ai requisiti di qualità, diversificazione e altri requisiti della Regola 2a-7 ai sensi dell’Investment Company Act del 1940, e verranno quindi acquistati solo titoli che presentano un rischio di credito minimo, così come determinato da BlackRock. 

Nonostante ciò non viene negato che un certo livello minimo di rischio vi sia, così come per qualsiasi altro investimento finanziario. 

L’obiettivo del Circle Reserve Fund, infatti, è quello di ridurre al minimo i rischi, anche se questi non sono completamente azzerabili, così da assicurare i detentori di USDC che possano sempre riscattarli 1:1 in dollari USA in qualsiasi momento. 

Il Fondo è custodito presso la Bank of New York Mellon, che funge già oggi da depositario dei Treasury a riserva di USDC.

La composizione delle riserve

Circle prevede che la composizione delle riserve continuerà ad essere sempre circa il 20% in contanti e l’80% in titoli del Tesoro USA a breve durata. 

Le stablecoin algoritmiche come UST, fallita a maggio, o DAI non hanno bisogno di riserve dirette in dollari. Questo ne rende più facile l’emissione, ma ne rende anche più rischiosa la detenzione. 

Per ridurre al massimo i rischi le stablecoin devono essere completamente supportate dal sottostante. Ovvero le stablecoin ancorate al dollaro riducono al massimo i rischi conservando 1 dollaro per ogni token emesso. 

Questo è il caso di USDC, ma anche di USDT e BUSD. Tuttavia, non tutte le riserve sono in contanti. 

Il fatto è che i contanti non generano rendimenti, mentre mantenere le stablecoin ha comunque dei costi. Per potersi permettere di pagare questi costi i gestori di stablecoin supportate al 100% investono parte delle riserve in titoli o obbligazioni che generano un minimo di rendimento. 

Vengono selezionati titoli o obbligazioni a basso rischio, e questi generano rendimenti molto limitati, ma sufficienti perlomeno a coprire i costi di gestione ed a generare un piccolo reddito. 

Tuttavia, se questo reddito in percentuale è piccolo, in termini assoluti può essere significativo. Ad esempio nel caso di USDC un eventuale reddito annuale di mezzo punto percentuale corrisponderebbe comunque a 210 milioni di dollari, su un capitale totale di 42 miliardi. 

Per questo motivo è sufficiente rischiare anche solo il 20% di capitale in questo modo, tenendo l’80% in contanti infruttiferi. 

Il redeem di USDC

Le stablecoin sono effettivamente tali solo se risulta essere sempre possibile il redeem alla pari con il sottostante. 

Questo è il motivo per cui i gestori di stablecoin collateralizzate tengono in cassa una certa quantità di contanti pronti ad essere resi in qualsiasi momento a chi facesse richiesta di riscatto dei propri token. 

Nel caso di USDC Circle ha deciso di tenere in contanti l’80% delle riserve, in modo da riuscire a pagare anche ampie, corpose e rapide richieste di riscatto. 

Ad esempio tra il 12 maggio ed il 7 luglio 2022 Tether ha dovuto restituire ben 18 miliardi di dollari sugli 83 totali di capitalizzazione di mercato. È riuscita a farlo senza apparentemente alcun problema proprio perché disponeva di sufficiente cash per effettuare i rimborsi in modo rapido e completo. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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