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Twitter, un cantiere in continua evoluzione che ora rischia il fallimento

La situazione era già grave in ottica futura quando Elon Musk il mese scorso aveva finalizzato l’acquisto di Twitter per 44 miliardi di dollari tramite le proprie finanze e quelle di un pool di investitori, ma anche un piano molto duro era pronto ad essere applicato. 

“Non ci sono modalità per addolcire la pillola sull’outlook economico e su come avrà impatto su una società dipendente dalla pubblicità come Twitter“.

Il pragmatico commento dell’imprenditore non lascia spazio a dubbi, la situazione è seria al punto che la strada del fallimento non è da escludere a priori. 

Nonostante il taglio della metà del personale e di quasi tutta la dirigenza, nonostante i prepensionamenti, il cambio del modello di business e di modalità operative la situazione resta grave. 

Dopo il delist dalla Borsa di New York del titolo del canarino Musk e il suo team non hanno perso tempo per cercare di mettere in sicurezza il social e per migliorarlo dal punto di vista delle funzionalità. 

Lo smart working viene bandito in casa Twitter

L’ennesima mossa disperata per aumentare produttività e razionalizzare i costi è il recente ban dello smart working per i dipendenti di Twitter. 

In un comunicato Elon Musk spiega che il lavoro da casa non sarà più permesso e verrà sostituito da quello in presenza per almeno 40 ore settimanali (il normale numero di ore di un impiegato).

Generalizzare non è mai troppo corretto e questo Musk lo da bene così si è affrettato a spiegare come ogni caso potrà essere valutato:

“Se ci sono collaboratori straordinari per cui questo non sarà possibile, giudicherò e approverò direttamente io ogni singolo caso”.

Chiudere lo smart working fa parte di un modus operandi dell’imprenditore Sudafricano naturalizzato Canadese ed ha già interessato le altre sue società come ad esempio SpaceX e Tesla. 

La decisione oltre ad essere perentoria ed impattante per le tasche del social segue un non troppo velato invito a licenziarsi qualora la cosa non andasse giù ai dipendenti.

La realtà bussa alla porta 

“Il quadro economico che si prospetta è disastroso, soprattutto per un’azienda come la nostra che dipende dalla pubblicità in un clima economico difficile”.

Con queste parole il fondatore di Tesla mette le mani avanti disegnando uno scenario di lotta in cui per come era messo il modello di business di Twitter, ci sarà un bel lavoro da fare con la probabilità seppur remota che gli sforzi potrebbero non essere sufficienti.

Oltre al mega taglio del personale e di buona parte della dirigenza, la trasformazione del social sembra proprio un cantiere a cielo aperto che passa anche per la volontà di puntare sugli abbonamenti in pieno stile Netflix o Amazon. 

Nei piani del nuovo proprietario, la società dovrebbe coprire circa la metà delle entrate proprio grazie agli incassi da abbonamenti nell’anno prossimo sempre che Twitter non abbia chiuso prima i battenti. 

Un altro grande cambiamento introdotto dal nuovo corso nel social è quello che riguarda le fatidiche spunte blu.

Le spunte blu, che certificano che il profilo che accompagnano è verificato nell’identità e costituisce persona importante saranno a pagamento. 

L’abbonamento da “spunta blu” (Twitter blu) è stato posto a 8 dollari al mese e secondo alcuni analisti e commentatori sul social, potrebbe favorire il risultato opposto ovvero quello di generare più profili fake in maniera semplice. 

Ad oggi gestire un profilo con il nome di un’altra persona è possibile ma la regola stabilisce che questo vada espressamente dichiarato e messo in luce pena la cancellazione del profilo senza alcun preavviso.

In questa direzione va il nuovo sistema di verifica approntato dal team di sviluppo della piattaforma social e che verrà presto implementato. 

“Nei prossimi giorni, aggiungeremo granularità al badge verificato, come l’affiliazione organizzativa e  la verifica dell’identità”.

Questo il commento dell’imprenditore di SpaceX che lascia intendere verifiche più approfondite prima di rilasciare qualsiasi fregio agli utenti seppur a fronte di denaro. 

Senza mezzi termini Twitter rischia seriamente il fallimento, questo è percepito al punto che gli utenti stessi, in alcuni casi abbandonano il social in favore di altre piattaforme analoghe, ma meno blasonate come Mastodon che guadagna oltre 1 milione di utenti nelle ultime ore a scapito proprio del social di Musk. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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