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Il Congresso USA sta esaminando il ruolo di Binance nel collasso di FTX

Al momento il Congresso USA sta valutando quanta influenza ha avuto Binance nel fallimento di FTX.

FTX era un exchange statunitense. Anzi, erano due exchange, uno internazionale, FTX.com, ed uno dedicato esclusivamente al mercato statunitense, FTX.US. 

Anche Binance è un exchange, sebbene non statunitense, ed anche Binance ha un secondo exchange dedicato ai clienti USA: Binance.US. 

Binance, quindi, è a tutti gli effetti un concorrente diretto non statunitense di un grande exchange degli USA. 

Va tuttavia ricordato che la società che gestiva FTX ha sede alle Bahamas, anche se FTX deteneva tutte le autorizzazioni e le licenze per operare negli USA. Inoltre, il crollo ha riguardato l’exchange internazionale FTX.com, e non quello statunitense FTX.US. 

Il ruolo di Binance nel crollo di FTX

Il crollo di FTX si è dovuto al fatto che la società che lo gestiva non aveva sufficienti riserve per poter eseguire tutte le richieste di prelievo che le sono arrivate dopo che si è saputo che qualcosa nei bilanci di Alameda Research non quadrava. 

Alameda Research era una specie di consociata del gruppo FTX, con rapporti strettissimi con l’exchange. 

Tuttavia, un ruolo importante nel generare questa “corsa agli sportelli” lo ha avuto Binance, ed in particolare il suo CEO Changpeng CZ Zhao. 

Infatti, il 6 novembre ha scritto su Twitter che, a causa delle rivelazioni emerse, Binance aveva deciso di vendere tutti i token FTT di cui era ancora in possesso. 

Quello stesso giorno, non a caso, il prezzo del token di FTX (FTT) sui mercati crypto è sceso dai 25$ del giorno precedente ai 22$ del giorno successivo. 

Non è nemmeno un caso che il calo si fosse fermato a 22$, dato che l’allora CEO di Alameda Research, Caroline Ellison, rispose a CZ dicendo che erano disposti ad acquistare loro tutti i token FTT di Binance ad un prezzo di 22$. 

Due giorni più tardi, mentre FTX stava già avendo seri problemi ad eseguire tutte le richieste di prelievo ed il prezzo di FTT era crollato a 4$, sempre CZ scrisse su Twitter che FTX aveva chiesto aiuto a Binance e loro avevano deciso di offrirsi di rilevare l’exchange statunitense per “aiutare a coprire la crisi di liquidità”. 

Questo non è poi avvenuto, perché nei giorni seguenti, dopo aver fatto la dovuta due diligence sui conti di FTX, Binance ha annunciato che non intendeva più acquistarlo. 

Il Congresso USA esamina il peso di Binance nel collasso di FTX

Dopo le elezioni di mid term, il rinnovato Congresso degli USA sembra intenzionato ad approfondire quale ruolo abbia realmente avuto Binance nel crollo di FTX. 

Il deputato repubblicano Patrick McHenry del North Carolina ha dichiarato che il ruolo avuto da Binance nell’improvviso tracollo di FTX sarà uno dei punti focali dell’udienza di dicembre del Comitato per i servizi finanziari della Camera, di cui McHenry è candidato a diventare Presidente. 

Da un lato è possibile che queste sue dichiarazioni facciano parte della propaganda in atto per cercare di farsi eleggere Presidente di quel Comitato, visto che il co-fondatore e CEO di FTX, Sam Bankman-Fried (SBF), è molto vicino soprattutto al partito democratico e suona piuttosto strano che un repubblicano appena eletto sembra voglia prendere le sue parti. 

Ma CZ è di origine cinese, sebbene di nazionalità canadese, e FTX era un exchange statunitense. I repubblicani ci tengono molto alle aziende nazionali, ed hanno un pessimo rapporto con la concorrenza cinese, quindi queste sue dichiarazioni che sembrano andare in favore del democratico SBF hanno tanto il sapore di propaganda politica. 

Da notare, però, che sebbene FTX abbia presentato istanza per poter usufruire del Chapter 11 della legge USA sul fallimento, la sua sede è alle Bahamas, tanto che le autorità bahamensi hanno rifiutato di lasciare la gestione del fallimento alle autorità statunitensi. 

Questo crea un ulteriore problema. 

Infatti, l’indagine del Congresso dovrebbe iniziare con un’audizione dello stesso SBF, che però si trova alle Bahamas. Il problema è che le autorità bahamensi non sembrano affatto contente di lasciare che SBF si sposti negli USA per poter essere sentito dal Comitato per i servizi finanziari della Camera. 

Pare ci siano in atto delle trattative tra le autorità USA e quelle delle Bahamas per cercare un accordo che consenta alle seconde di accettare che SBF si sposti negli USA. 

Quindi, il Comitato per i servizi finanziari della Camera intende indagare sia sul comportamento di SBF, che è cittadino statunitense, sia sul ruolo avuto da Binance in questa vicenda. 

I dipendenti di FTX

Nel frattempo si è scoperto che FTX incoraggiava i propri dipendenti ad investire i propri risparmi sullo stesso exchange, e ad utilizzare addirittura la piattaforma come fosse una banca. 

Da questa indiscrezione, e da alcune dichiarazioni dei giorni scorsi di SBF, si potrebbe dedurre che la strategia della società fosse quella di tenere in cassa solo una parte dei depositi dei clienti, utilizzando l’altra per scopi propri senza l’autorizzazione dei clienti, e che fossero alla ricerca di altri introiti per coprire questi ammanchi. 

Quindi, non stupisce affatto se a fronte di circa 9 miliardi di dollari di depositi avessero in cassa solo un miliardi di dollari liquidi per eseguire le richieste di prelievo. Il resto delle riserve o era illiquido, o era difficilmente liquidabile, oppure addirittura non esisteva più perché era stato speso. 

A questo punto non stupisce nemmeno che cercassero nuovi introiti per coprire il buco, anche a costo di convincere i propri stessi dipendenti a diventare clienti spendenti. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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