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Perchè FTX è crollato? La storia del collasso e uno sguardo alle ultime notizie

Ormai due settimane fa, il famoso exchange di crypto FTX e il suo token nativo FTT sono crollati vertiginosamente, arrivando a perdite dell’85% con forti crisi di liquidità: ma perchè l’exchange è crollato?

Tutto ciò, ovviamente, ha avuto gravi ripercussioni su tutto il mercato crypto, portando a ingenti perdite anche per altre prestigiose monete, come Bitcoin e Ethereum. 

Ma perché FTX è crollato in questo modo? Cosa è successo e come è possibile che un colosso del genere sia arrivato a tal punto? 

Procediamo per tappe, con uno sguardo anche alle ultime notizie che riguardano FTX e cercando di capire come l’exchange, di cui il CEO era Sam Bankman-Fried, sia arrivato a questo punto. 

Le ultime notizie di Twitter: perchè FTX è crollato?

Il tweet di ieri dell’account ufficiale di Bitcoin Archive riporta quanto segue: 

“Il nuovo CEO di FTX John Ray: FTX non sa esattamente quanti soldi ha o quante persone lavorano per l’azienda”. 

Come intuibile, Sam Bankman-Fried, dopo il disastro verificatosi mentre lui era CEO di FTX, non svolge più alcun ruolo all’interno di FTX, FTX US o Alameda Research, e non parla a nome di queste aziende. 

Questa è la dichiarazione di qualche giorno fa del nuovo CEO di FTX, John Ray. Il quale ha assunto la carica di CEO l’11 novembre, in seguito alla dichiarazione di bancarotta di FTX. Ray è noto per aver supervisionato la bancarotta dell’ex colosso dell’energia Enron, al tempo il più grande fallimento aziendale nella storia degli Stati Uniti.

Tuttavia, neanche il nuovo CEO dell’exchange per ora riesce a fornire notizie abbastanza rassicuranti per quanto riguarda una possibile ripresa di FTX. Anzi, come si legge nell’ultimo tweet, ancora è da comprendere chiaramente quanti soldi o dipendenti abbia l’azienda. 

Un altro tweet interessante emerso sempre nella giornata di ieri è il comunicato stampa dell’account ufficiale di FTX, nel quale si legge: 

“FTX Group ha stabilito Kroll come suo agente per i reclami e tutti i documenti ufficiali depositati presso il tribunale fallimentare degli Stati Uniti sono disponibili online all’indirizzo https://cases.ra.kroll.com/FTX/”. 

Kroll è una società americana di investigazione aziendale e consulenza sui rischi fondata nel 1972, con sede a New York City. E, a quanto pare, ora ufficialmente agente di FTX per i reclami e i documenti ufficiali. 

La speranza è quella che, sotto la supervisione di una prestigiosa società come Kroll, perlomeno in tutti i futuri documenti ufficiali FTX saranno gestiti nel modo migliore. 

Procediamo per step: perchè FTX è crollato? Da dove inizia la vicenda?

Tutto è iniziato con un rapporto ufficiale di CoinDesk in cui si leggeva: 

“Ci sono più token FTX tra i suoi $8 miliardi di passività: $292 milioni di FTT bloccati”.

In seguito, il CEO di Alameda Research, Caroline Ellison, si è offerta di acquistare i token FTX (FTT) di Binance a $22 per token. Quello che seguì fu senza dubbio uno degli eventi più folli delle criptovalute: il crollo di FTX e Alameda.

La domanda sorge spontanea, a questo punto: le cause del crollo di FTX sono da ricercare in fattori esterni è stata semplicemente negligenza da parte dell’exchange? 

Appoggiandoci a dati certi, è possibile mettere insieme un’analisi per unire i domino caduti di FTX e Alameda. In altre parole, tramite i dati delle transazioni e le attività del portafoglio crittografico delle entità coinvolte, si può tentare di ricostruire ciò che è accaduto. 

Al centro dello studio, infatti, vi è un approccio basato sulla teoria per cui un elenco di saldi di portafoglio e volumi di transazioni elaborati attraverso questi portafogli rappresentano il punto centrale della questione.

Nello specifico, vanno tenuti in considerazione i seguenti tempi. Primo, fino a maggio 2019: primo coinvolgimento di Alameda on-chain in FTX. Ad agosto 2019 e gennaio 2020: FTT come figlio illegittimo di FTX-Alameda. 

Da maggio 2022 a luglio 2022: studio della reazione di Alameda al crollo di UST e delle sue conseguenze, nonché di un potenziale prestito concesso da FTX con FTT come garanzia. Settembre 2022: eventi recenti e caduta di FTX e Alameda.

FTX e Alameda colluse fin dall’inizio? Ecco quanto ne sappiamo 

Sia Alameda che FTX sono state entrambe fondate da SBF e hanno collaborazioni in corso. Tuttavia, si dice che FTX abbia davvero iniziato a raccogliere fondi per Alameda e che i due siano stati collusi fin dall’inizio.

A quanto pare, il primo collegamento tra i due risale a maggio 2019, mese in cui Alameda on-chain è stata per la prima volta coinvolta in FTX. Infatti, Alameda è stato uno dei fornitori di liquidità su FTX, se non il primo. Tuttavia, ciò pone una domanda su quanto fossero coinvolte le due entità. ‍

Nello specifico, si può osservare che ‍il portafoglio di Alameda ha interagito con FTX prima ancora che fosse lanciato a maggio 2019; oltre ad altri indirizzi CEX, era l’unica controparte chiaramente identificabile.

Poi, se si passa al periodo che intercorre tra luglio 2019 e gennaio 2021, si può osservare che al lancio di FTT, token nativo di FTX, ci fu una distribuzione anticipata. FTT, in quanto token di utilità per la piattaforma FTX, non dà diritto agli utenti a una parte delle entrate della piattaforma né rappresenta una quota in FTX. 

Quindi, non è supportato né dà controllo sulle decisioni di governance o sulla tesoreria di FTX. Dati i legami tra Alameda e FTX, non sorprende che Alameda fosse nel seed round di FTT. Tuttavia, viene da chiedersi se questi fossero più che dei semplici investitori.

Nello specifico, due giorni prima della quotazione ufficiale su FTX il 29 luglio 2019, Alameda ha ricevuto 5 milioni di FTT in tre transazioni direttamente dal FTX Deployer (che ha coniato l’FTT) sul proprio conto FTX. 

Inoltre, 20 milioni di FTT sono stati depositati dal Deployer FTX su un portafoglio di deposito FTX relativo a FTX il giorno della quotazione. Quelle erano la totalità delle FTT in circolazione all’epoca. Circa una settimana dopo la quotazione, il 5 agosto 2019, 5 milioni di FTT sono stati rispediti al FTX Deployer.

Più interpretazioni: Alameda è potenzialmente innocente o è un carnefice?  

Tutto ciò che è stato riportato precedentemente, potrebbe significare che i cinque milioni di FTT restituiti all’FTX Deployer siano gli stessi depositati sul conto Alameda FTX. Infatti, gli importi corrispondevano perfettamente. 

È altamente improbabile che qualsiasi altra parte, tranne la stessa FTX, avesse così tanti token in quel momento, circa il 25% dell’offerta circolante. In qualità di seed investor, Alameda tecnicamente non dovrebbe avere token completamente trasferibili al momento in primo luogo. 

A questo punto, ci sono due possibili interpretazioni sulla questione, sul coinvolgimento di Alameda e sul perché FTX è crollato. Una prima, molto ottimistica, sarebbe che Alameda fosse coinvolta nel market-making dei token FTT. Questa teoria, però, non spiega perché i fondi siano stati rispediti solo dopo pochi giorni.

L’altra, invece, sarebbe che Alameda abbia tratto profitto dai partecipanti all’ICO vendendo i token prima che i token di altri investitori fossero sbloccati e riacquistandoli a un prezzo inferiore in seguito per tornare a FTX.

Dunque, Alameda ha utilizzato il valore contabile irrealizzabile della propria FTT per prendere in prestito fondi?

Il momento del collasso dell’exchange 

Poco prima che FTX crollasse, pare che il 28 settembre Alameda abbia ricevuto 174 milioni di FTT ($4,1 miliardi) dal contratto FTT ICO e li ha inviati al FTX Deployer.

Così, tra il 31 ottobre e il 1 novembre è stato individuato un insolito elenco di continui trasferimenti di stablecoin da FTX International e FTX US al portafoglio Circle, Binance e FTX di Alameda. 

Queste stablecoin includevano USDC, BUSD, TUSD, PAX, TUSD e ammontavano a un totale di $388 milioni di dollari. 

Il 2 novembre è stato il giorno fatale, in cui CoinDesk pubblica un report sul bilancio di Alameda, rivelando che $5,8 miliardi dei $14,6 miliardi di attività nel bilancio di Alameda sarebbero stati in FTT e altri token dell’ecosistema Solana. La maggior parte del patrimonio netto nell’attività di Alameda era in realtà il token controllato centralmente di FTX, FTT.

Poi, il 6 novembre Il CEO di Binance annuncia di aver deciso di liquidare il restante FTT sui loro libri contabili, per un valore di ~$584 milioni in FTT. Da quel momento in poi, si è instaurata una reazione a catena che, come sappiamo, ha portato alla crisi di liquidità per FTX e al suo conseguente crollo irrimediabile. 

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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