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JP Morgan registra il marchio del suo wallet crypto

Ieri è stata diffusa la notizia che JP Morgan Chase Bank ha registrato il marchio del suo J. P. Morgan wallet per crypto. 

La registrazione del brand è avvenuta presso lo United States Patent and Trademark Office (USPTO), con il numero 6.901.799. È stata effettuata il 15 novembre, ma se ne è avuta notizia solo ieri. 

Il brand registrato è “J.P. MORGAN WALLET”, e risulta essere stato registrato per diversi scopi, tra cui: 

  • trasferimenti elettronici di valute virtuali
  • scambio finanziario di valute virtuali
  • elaborazione di pagamenti in criptovalute
  • elaborazione di pagamenti con carte di credito e contanti
  • elaborazione elettronica di pagamenti in valuta estera
  • creazione di conti di pagamento virtuali
  • regolamento di pagamenti tra clienti e loro controparti
  • gestione di fondi di controparti 
  • riscossione di pagamenti di controparti per clienti
  • servizi di trasferimento di denaro per pagamenti transfrontalieri di alto e basso valore
  • creazione di un ambiente virtuale on-line per l’elaborazione di pagamenti e lo scambio di più valute in più lingue
  • elaborazione di pagamenti con assegni elettronici
  • pagamento di fatture on-line
  • elaborazione di pagamenti presso punti vendita e di pagamenti mobili
  • fatturazione ricorrente, e-commerce, creazione e gestione di piani di pagamento e pagamenti ricorrenti.

Da notare che la prima domanda presentata da JP Morgan per questa registrazione risale addirittura al 28 luglio 2020, mentre la registrazione definitiva del marchio è avvenuta solo la scorsa settimana. 

Il wallet crypto di JP Morgan

Questa registrazione riguarda solo il marchio, e non dice nulla in merito alla caratteristiche tecniche del wallet per crypto.

Inoltre, il fatto che il marchio sia stato registrato per innumerevoli servizi, non significa necessariamente che saranno tutti forniti dal software che rilasceranno. 

Tuttavia, sul sito ufficiale della banca esiste già una pagina dedicata al loro J.P. Morgan Wallet™.

Il crypto wallet non risulta ancora scaricabile, ma ne vengono elencate le caratteristiche principali. 

Lo slogan con cui viene riassunto è “Real-time Virtual Sub-ledgers”, e viene proposto come soluzione per massimizzare il vantaggio competitivo gestendo:

“milioni di pagamenti in tempo reale, su qualsiasi piattaforma, il tutto con un unico conto bancario”.

Questo fa presumere che tale wallet sarà una funzionalità offerta ai correntisti che hanno già un conto bancario presso JP Morgan Chase. 

Inoltre, viene detto che è stato realizzato in particolare per le esigenze degli e-commerce, con il cliente al centro, tanto che viene specificato che consentirà di gestire centinaia di milioni di registri secondari virtuali con un unico account.

Quindi è possibile che non sia un prodotto rivolto alla clientela retail, ma in particolare alle aziende e soprattutto a quelle più grandi. 

Sul sito non vi è accenno alcuno a crypto o valute virtuali, ma il riferimento nella registrazione del marchio è esplicito. 

Le potenzialità del wallet

Mettendo insieme queste informazioni viene da pensare che il wallet crypto di JPMorgan possa essere stato pensato per quelle grandi aziende che vogliono integrare pagamenti in criptovalute, soprattutto online, con facilità. 

Anzi, il riferimento esplicito allo “scambio finanziario di valute virtuali” nella registrazione del marchio farebbe presupporre anche all’integrazione di un exchange all’interno dei servizi offerti dal wallet. 

D’altronde alle grandi aziende che dovessero incassare volumi importanti in criptovalute non converrebbe tenerle in portafoglio una volta incassate. 

Converrebbe invece convertirle subito in valuta fiat, e ciò necessiterebbe di un exchange integrato. 

È possibile che l’exchange crypto che potrebbe essere integrato non sia di proprietà di JP Morgan, ma un exchange crypto già esistente, tipo Coinbase, in grado di fornire i propri servizi di cambio all’interno dello stesso wallet di JP Morgan. 

Chi è JP Morgan Chase

JP Morgan Chase Bank, che ha registrato questo marchio, è una società del gruppo JP Morgan Chase. 

JP Morgan Chase è una delle banche americane cosiddette “Big Four”, insieme a Bank of America, Citigroup e Wells Fargo. 

È la più grande banca al mondo, con una capitalizzazione di mercato di oltre 420 miliardi di dollari, ed è anche una delle più grandi società di gestione patrimoniale al mondo, con 2.900 miliardi di dollari in gestione e 25.400 miliardi di dollari in custodia. La sua unità di hedge fund è il terzo hedge fund più grande al mondo.

È stata fondata a New York addirittura nel 1799 come Bank of the Manhattan Company, e dal 2000 ha preso la nuova denominazione in seguito alla fusione tra Chase Manhattan Corporation e J.P. Morgan & Co.

Bank of the Manhattan Company nel 1955 si fuse con Chase National Bank formando così la Chase Manhattan Bank, mentre J.P. Morgan & Co. ha una storia differente. 

Fu fondata direttamente da John Pierpont Morgan Sr. nel 1871. 

  1. P. Morgan è stato in assoluto uno dei più ricchi ed importanti affaristi statunitensi della storia. Tra le altre cose aiutò a fondare anche la General Electric e la US Steel. Inoltre controllava anche diverse compagnie ferroviarie, tra cui la famosa Western Union. 

La sua banca J.P. Morgan & Co. ha dato poi vita, dopo la sua morte, a tre degli attuali maggiori istituti bancari al mondo, JP Morgan Chase, Morgan Stanley e Deutsche Bank (via Morgan, Grenfell & Co.). 

Si tratta pertanto di una vera e propria istituzione americana, ancora estremamente importante anche a livello globale. 

JP Morgan e le crypto

Da tempo la banca si interessa anche di crypto. 

Ad esempio, sul sito ufficiale di J.P. Morgan c’è una pagina dedicata esplicitamente ed esclusivamente alla “Cryptoasset Disclosure”. Inoltre, c’è anche una sezione dedicata ad Onyx, ovvero la loro piattaforma blockchain proprietaria per gli asset digitali. 

Anche sul sito ufficiale di JP Morgan Chase si parla esplicitamente di blockchain, con un articolo in cui si afferma che la rivoluzione blockchain è arrivata. 

Inoltre, ormai è da tempo che si interessano alle crypto, come dimostra ad esempio la collaborazione dell’anno scorso con Siemens per lo sviluppo di un sistema di pagamento basato su blockchain. 

Ancora più interessante, però, è la previsione fatta circa un anno fa dal loro analista crypto Nikolas Panigirtzoglou, secondo cui il prezzo massimo della precedente bull run sarebbe stato di circa 73.000$ (fu poi di 69.000$), mentre sul lungo periodo potrebbe arrivare a 146.000$. 

Se da un lato non risulta che la banca stia investendo direttamente in criptovalute, dall’altro risulta invece decisamente attiva nel fornire servizi crypto. 

Non si limita a sviluppare strumenti e servizi tecnici per poter maneggiare ed utilizzare le criptovalute, ma offre anche servizi di investimento crypto ai loro clienti. 

Con la registrazione del marchio J.P. Morgan Wallet sembra che si voglia impegnare addirittura a fornire ai grandi e-commerce un servizio di incasso in criptovalute con conversione automatica ed immediata in valute fiat. 

Alla luce di tutto ciò sembrerebbe che il gruppo J.P. Morgan consideri le criptovalute come un vero e proprio strumento finanziario nuovo che merita di essere utilizzato e sfruttato. Ovvero non sembra affatto che lo consideri un mero prodotto finanziario speculativo, ma una vera e propria soluzione tecnologica su cui vale la pena investire. 

Tutto ciò nonostante il CEO Jamie Dimon continui ad affermare che le criptovalute sono degli “schemi Ponzi decentralizzati”.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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