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Il collasso di FTX si poteva evitare?

Ogni amante di questo settore, se lo è chiesto: il collasso di FTX era un qualcosa che si poteva evitare?

Sono ormai giorni che ci stiamo subendo gli effetti del collasso di FTX, molte cose sono cambiate negli ultimi giorni nell’universo delle blockchain e criptovalute. Molti token di varie compagnie sono drasticamente scesi, sono aumentati gli acquisti di crypto wallet non custodial e le autorità si stanno muovendo bruscamente per normativizzare di più l’ecosistema. 

Insomma, l’effetto domino è iniziato già da un po’, e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.  

Le idee sono contrastanti: c’è chi crede che il settore verrà fuori da questa crisi con il tempo, c’è chi pensa che i danni saranno ulteriori e chi pensa addirittura che il mercato non farà altro che beneficiare da tutto questo. 

Ecco perché il collasso di FTX non si poteva evitare

Dopo molti giorni di distanza dal crollo nel mercato della piattaforma FTX, la vicenda è molto chiara per tutti. Dopo un’attenta analisi si può arrivare a capire quale fosse il problema di fondo che ha scatenato la crisi. La piattaforma di exchange FTX, nonostante fosse una delle più famose e importanti nel settore degli scambi crittografici, aveva delle fondamenta finanziarie davvero poco solide.

Sam Bankman Fried e il suo consiglio, dirigevano le operazioni dalle Bahamas. Una delle decisioni più deleterie per la società è stata quella di finanziare gli investimenti (anche a perdere) e le spese della loro società, lasciando scoperti tutti i fondi della piattaforma, appartenenti agli investitori. 

Inoltre, parlando del periodo di bear market, risultava molto difficile non generare perdite.  

Aggiungete ora al problema di fondo, ossia una base finanziaria poco solida, il circolo della notizia secondo cui nel bilancio della seconda società di SBF ci fosse un’enorme voragine.

Che dal rapporto di un’indagine, si fosse scoperto che la società Alameda Research aveva utilizzato dei token FTT creati da FTX come garanzia per ottenere prestiti milionari. 

Il fondo, però, è stato toccato al momento in cui, Changpeng Zhao, CEO e fondatore di Binance, la più importante piattaforma del settore exchange, ha dichiarato di voler vendere tutti gli FTT che avevano a bilancio. Uno degli uomini più importanti dell’ecosistema crypto, mostra che FTX ha un problema, e lo espone davanti a tutti. 

Perciò ricapitolando: Sam Bankman Fried e la sua piattaforma non godono di certo di una base finanziaria forte e stabile. I media hanno in mano le prove che nel bilancio delle società di SBF c’è qualcosa che non torna. Il CEO di Binance decide di allontanarsi più possibile dalla situazione di FTX e Sam B Fried, perchè non in linea con la sua rettitudine.
Questi tre importanti eventi hanno scatenato la crisi di FTX, la crisi che in un modo o nell’altro cambierà per sempre il mercato delle criptovalute. 

Per cui difficilmente, partendo dal problema di fondo della società e del suo CEO, si sarebbe potuto arrivare ad evitare una crisi del genere. 

Senza alcun dubbio, si sarebbero potuti limitare molti danni collaterali, ma con molta fatica si poteva arrivare ad evitarla completamente.

L’indagine dei PM statunitensi mesi prima del crollo

A valorizzare la tesi secondo cui era quasi impossibile che il crollo di FTX potesse essere evitato, è la notizia secondo cui la piattaforma di exchange creata da SBF fosse già da diversi mesi nei radar dei procuratori federali degli USA. Non è chiaro se i pubblici ministeri statunitensi abbiano raggiunto una conclusione prima che FTX crollasse, portando con sé molte altre società e progetti.  

L’indagine, però, mostrava che le varie operazioni di FTX, erano già dubbie anche prima che miliardi di dollari fossero scambiati con Alameda Research. Sta ora alle autorità dimostrare che la perdita dei fondi dei clienti di FTX è legata al moto in cui i beni degli investitori erano stati detenuti. Per dimostrare la frode bisogna trovare una connessione che dimostri il modo in cui erano gestiti i fondi. 

I procuratori insieme alla SEC, stanno collaborando fianco a fianco con il nuovo CEO di FTX, John J. Ray III, per quanto riguarda la procedura fallimentare dell’azienda e anche l’indagine. 

Il fallimento di FTX aiuterà i pubblici ministeri a capire quali documenti esistono per citare in giudizio. Gli investigatori cercheranno anche comunicazioni tra i dipendenti, sia via e-mail, Slack, Signal o WhatsApp, che testimonianze di figure coinvolte.

E se il collasso di FTX fosse un bene per il mercato?

Sono molti i personaggi dell’ecosistema delle crypto e delle blockchain che si sono espressi favorevoli alla regolamentazione del settore. Uno su tutti è proprio il CEO e fondatore di Binance, Changpeng Zhao. Così come il fondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, che anch’esso si è espresso molto favorevole ad un aumento dei controlli nel settore. 

E se fosse davvero questo il momento per rivoluzionare il settore?

John J. Ray III, esperto nel gestire i fallimenti, a cui è stato affidato il ruolo di CEO di FTX dopo le dimissioni di Sam Bankman Fried, si esprime a riguardo:

Mai nella mia carriera ho assistito a un tale fallimento dei controlli aziendali, e ad una così completa assenza di informazioni finanziarie affidabili.

Integrità dei sistemi compromessa, supervisione normativa all’estero fallace, concentrazione del potere nelle mani di un gruppo ristretto di individui con poca esperienza e integrità morale: questa situazione è senza precedenti”.

Dunque, l’obiettivo principale è quello di impedire che un simile incidente possa ripetersi.

Alla luce di ciò che sappiamo ora, è fondamentale che l’industria nel suo insieme conduca un’indagine approfondita ed elimini le mele marce: il settore non sopravviverebbe ad un altro FTX, non si può permettere un’altra crisi.

L’industria dovrebbe dare più spazio a progetti innovativi e affidabili, consentendo di prosperare a chi merita davvero e tagliando fuori i truffatori prima che abbiano la possibilità di mietere vittime. 

Lavorando così in estrema sicurezza e affidabilità, nel modo in cui i giganti del settore puntano ad andare avanti. 

L’ecosistema delle criptovalute si trova a un bivio: dovrà innovare, regolamentare, revisionare e ricominciare. In caso contrario, fallirà. La saga di FTX rappresenta un segnale chiaro, è ora di compiere una scelta.

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