I mercati crypto sono in sofferenza, ma non tutte le criptovalute soffrono allo stesso modo: analizziamo BNB, XRP, Solana e AXS.
Infatti, se Bitcoin soffre solo a causa delle condizioni macro del mercato crypto, altre criptovalute a partire da Ethereum stanno soffrendo invece anche per motivi interni.
Summary
Il trend delle crypto BNB, XRP, Solana e AXS nel dettaglio
Binance Coin (BNB)
BNB è la criptovaluta dell’ecosistema Binance, ed in particolare delle blockchain BNB Chain (o Binance Chain) e BNB Smart Chain (BSC).
Dal 5 novembre fino ad oggi il prezzo di BNB è sceso del 29%, con un picco minimo di questo periodo toccato ieri a poco più di 250$.
Rispetto ad altre criptovalute i suoi attuali livelli di prezzo non sono bassissimi, perché dal massimo storico di maggio 2021 sta perdendo “solo” il 63%. Ad esempio BTC perde il 77% ed ETH quasi il 78%.
Inoltre, il prezzo attuale di BNB è nettamente superiore al minimo annuale di 197$ toccato a giugno, grazie ad un agosto in netta crescita, ed a un successivo calo relativamente contenuto.
Ad esempio Bitcoin è sui livelli minimi annuali, e Ethereum è vicino ai minimi di giugno.
In altre parole se fino a giugno l’andamento del prezzo di BNB aveva seguito quelli di BTC e ETH, da ottobre in poi è andato in controtendenza. Infatti il suo prezzo attuale non è di molto inferiore a quello di circa 270$ di fine ottobre, mentre BTC e ETH sono decisamente sotto.
Va detto che Binance potrebbe giovarsi non di poco del fallimento della sua concorrente FTX, e questo induce a credere che per BNB le prospettive a medio-lungo termine possano essere buone.
Ancora più interessante il confronto con i livelli pre-bolla.
A fine 2020 il prezzo di BNB era ancora solo di 40$, e dopo il primo boom di gennaio 2021 salì a 300$. Il prezzo attuale risulta superiore a quello che aveva a inizio marzo 2021, prima della seconda fase di crescita dell’ultima grande bull run.
Tra le criptovalute top BNB è quella che se la passa meglio in questo momento.
Ripple (XRP)
Un discorso differente invece è quello che bisogna fare per XRP (ex Ripple).
Infatti, l’andamento del suo prezzo da quasi due anni a questa parte è fortemente condizionato dalla causa in corso della SEC contro la sua società madre, Ripple.
Nonostante ciò il suo picco minimo annuale del 2022 rimane quello di giugno, quando scese a 0,3$.
Ieri ad esempio è sceso solo fino a 0,35$, quindi ormai da giugno sta di fatto lateralizzando.
XRP, proprio a causa dei problemi giudiziari di Ripple, nel 2021 non è riuscita a fare registrare un nuovo massimo assoluto, che rimane il 3,4$ toccato a gennaio 2018. Rispetto a quel picco l’attuale livello è dell’89% inferiore.
Nel corso del 2021 arrivò solo fino a 1,8$, e rispetto a quel livello il prezzo attuale è dell’80% inferiore.
Quindi in questo bear market XRP perde decisamente di più rispetto alle criptovalute top, ma a partire da giugno il suo crollo sembra essersi fermato.
Da notare che a settembre, grazie a buone notizie che si erano diffuse sulla causa della SEC, il suo prezzo era tornato a 0,5$, ma a novembre è tornato sotto gli 0,4$.
Solana (SOL)
Il prezzo di SOL, ovvero la criptovaluta di Solana, è una delle questioni calde del momento sui mercati crypto.
Dopo essere entrata stabilmente nella top 10 delle criptovalute a maggiore capitalizzazione di mercato, Solana ora è precipitata al 18° posto, con poco più di 4 miliardi di dollari.
Il problema per il prezzo è che ha finito per rompersi anche il supporto dei 12$, tanto che il prezzo attuale è di poco superiore agli 11$.
Basti pensare che il 5 novembre aveva toccato i 38$, quindi da allora, in poco più di due settimane, ha perso il 71%.
Si tratta di un vero e proprio tracollo seguito ad un altro tracollo, ovvero quello iniziato dopo il massimo storico di novembre dell’anno scorso a quasi 260$, e terminato a giugno a 28$.
Da giugno ad agosto si era ripreso un po’, poi era tornato sotto i 40$. Negli ultimi giorni invece è nuovamente crollato, tanto che il prezzo attuale risulta addirittura del 95% inferiore al massimo storico.
Si tratta però di un prezzo in linea con quello che aveva a febbraio 2021, ovvero dopo la prima salita dell’ultima grande bull run, ma prima del grande boom di aprile.
Va detto, però, che a dicembre 2020 il prezzo era inferiore a 2$, quindi il crollo del 2022 non è ancora stato in grado di annullare tutti i guadagni dell’ultima bull run.
Solana, però, esiste proprio solo dal 2020, quindi non converrebbe prendere quell’anno come punto di riferimento. Comunque il 2021 iniziò con un prezzo di SOL a 1,5$, quindi sul lungo periodo la performance del suo prezzo è ancora positiva.
Probabilmente la bolla speculativa del 2021 è stata davvero eccessiva per SOL, il cui prezzo sta semplicemente tornando sui livelli pre-bolla.
Axie Infinity (AXS)
AXS è il token di Axie Infinity. Non è una delle criptovalute top, ma ha fatto parlare molto di sé l’anno scorso.
Dal picco di 11,5$ del 5 novembre, il prezzo attuale perde il 45%, tanto che il prezzo attuale è la metà di quello di giugno.
Infatti, rispetto al massimo storico di 164$ di un anno fa, la perdita cumulata è del 96%.
Vale, però, un discorso simile a quello fatto per Solana, dato che anche AXS nasce a 2020.
Anzi, sui mercati crypto è sbarcato a fine 2020, poco prima che si innescasse l’ultima grande bull run.
A inizio 2021 il suo prezzo era di 0,5$, salito a 5$ a marzo. Quindi in circa tre mesi ha fatto segnare un +900%.
Tra luglio e settembre fece un altro notevole spike, con il prezzo salito a 83$, per poi spiccare il volo a quota 164$ tra settembre e novembre.
Basti pensare che il picco massimo di novembre era del 32.700% superiore al prezzo di inizio anno.
A questo punto non stupisce affatto che nel corso del 2022 stia facendo un -96%, tanto che il prezzo attuale è ancora del 1.160% superiore a quello dell’inizio dell’anno scorso.
Per la precisione, l’attuale prezzo di AXS è in linea con quello di aprile 2021, ovvero quello successivo al primo spike dell’ultima grande bull run.
Quindi è semplicemente possibile che nel corso di questo 2022 sia scoppiata la bolla che aveva iniziato a formarsi a luglio dell’anno scorso, ovvero dopo la prima fase di crescita.