HomeBlockchainIntervisteCharlie Lee, "Se le ICO stanno fallendo è un bene per l'industria"

Charlie Lee, “Se le ICO stanno fallendo è un bene per l’industria”

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Dopo lo speech di Bobby Lee, un piccolo cambio di scena e si passa al discussion panel intitolato “Pain and fears in 2018” con Khalid Dianov, Bobby Lee, Paul Mockapetris, Miko Matsumura, Jonathan Galea, Hartej Sawhney, Olga Feldmeier e Paul Mockapetris.

Il tema ovviamente prende il via dal dump in corso del mercato, ma si parla anche delle ICO fallimentari che si stanno succedendo in questi mesi.

Pain is good. And fear is good”, spiega Miko Matsumura, founder dell’exchange Evercoin. “Senza paura non ci sarebbe il coraggio. Il dump di qualche mese fa ha diviso i coraggiosi da chi non ha avuto coraggio. E questo è un bene secondo me”.

Anche Charlie Lee la pensa così e aggiunge:

“Parlando di ICO, la maggior parte è finita male ed è un bene per l’industria perché la gente deve capire che creare un token non signica per forza avere successo,” spiega Charlie Lee.

Tutto sommato, il 90% delle startup fallisce, perché le ICO dovrebbero essere diverse?

La discussione si sposta dunque sulla regolamentazione, come mezzo per evitare forse il FUD e la paura delle ma se nell’adozione delle crypto. Ma questa sarebbe veramente una soluzione?

“Non si può regolamentare la decentralizzaione, cerco sempre di parlare con i regolatori e gli dico che una regolamentazione sbagliata potrebbe eliminare 10 anni di progresso,” spiega Jonathan Galea, avvocato e Presidente di BitMalta.

A questo punto interviene Olga Feldmeier, CEO della svizzera Smart Valor, che inizia un acceso dibattito con Bobby Lee sul tema KYC.

Mentre Feldmeier sostiene l’importanze del KYC e della regolamentazione al fine di “proteggere gli investitori” perché “bisogna che conoscano tutti i rischi”, Bobby Lee ha un’opinione opposta e che incontra il plauso dell’intera platea che lo applaude:

“Non vogliamo il KYC, non è necessario. E’ un limite per la libertà e per la privacy”.

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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