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Azioni Tesla, il bene rifugio di Elon Musk

Il miliardario canadese Elon Musk ha fatto sapere che non è sua intenzione vendere le azioni della Tesla almeno per i prossimi tre anni poiché crede che il titolo presto si rimetterà a correre.

Mentre la società leader dell’EV fa i conti con il malumore di soci ed investitori per le prestazioni del titolo a Wall Street Musk inizia una manovra ad ampio raggio per rimettere in moto le azioni di Tesla. 

La settimana scorsa dopo le dichiarazioni fatte circa la sua carica su Twitter alle quali hanno fatto seguito le dimissioni da CEO della società Musk si è messo subito all’opera per contrastare la caduta libera della società madre in Borsa. 

Tesla che quota al momento della scrittura 121 euro per azione, è ai minimi storici dal 2020 ad oggi e la corsa al ribasso non accenna alcuna battuta d’arresto. 

Su Twitter, il sempre presente Watcher.Guru riporta le parole sensazionali del CEO di Tesla Motors che ha sostanzialmente spiegato come la sua intenzione sia quella di non vendere alcun titolo della società dell’elettrico da qui al 2025.

La notizia ha fatto presto breccia nei cuori degli investitori che hanno visto in queste parole una vision triennale rassicurante che pone Tesla alla stregua di un bene rifugio ma quando questa ripresa inizierà al momento non è dato sapere almeno a non agli investitori. 

Musk tuttavia ha le idee molto chiare ed incassa intanto un nuovo record in Europa per quanto riguarda le vendite di auto.

Elon Musk: ottimismo sulle azioni Tesla

In Norvegia infatti, Paese scandinavo sempre molto sensibile alla moda e all’ambiente, la Model Y sembra proprio aver compiuto un capolavoro ed essere entrata nei cuori della popolazione. 

Le vendite della Model Y, il gioiellino di casa Elon Musk infatti sono schizzate alle stelle negli ultimi mesi. 

Questo enorme successo sulla scia anche dei movimenti Green e del Green Party in particolare hanno portato l’auto texana al raggiungimento ed al sorpasso del record di vendite nel paese. 

Il titolo di auto più venduta di sempre in Norvegia, ad oggi, spettava alla tedesca Beetle degli anni ’60/’70 ed è stato conseguito nel 1969 per la precisione. 

La Model Y quest’anno ha spazzato via il resiliente record di vendite della simpatica tedesca ed è un primo segnale che gioca a favore della politica di Musk. 

Nel frattempo con una macabra operazione nostalgia che rievoca i licenziamenti occorsi quest’anno il CEO della società ha comunicato mezzo mail ai propri dipendenti il piano di riorganizzazione societaria per il prossimo trimestre. 

Il contenuto della Mail era una presa di coscienza della situazione macroeconomica in cui viviamo e della difficoltà nel reperimento di materie prime, soprattutto dei materiali necessari alla fabbricazione di chip che porteranno purtroppo a una nuova politica di restrizione all’interno della società. 

Tesla nel prossimo trimestre attuerà un nuovo piano di contrazione della forza lavoro, mettendo in pratica una ulteriore massiccia ondata di licenziamenti. 

Intanto Musk ha bloccato anche le assunzioni fino al termine del 2022 e per tutto il primo trimestre del 2023 facendo sapere che rivedrà il piano alla primavera prossima. 

Insomma la società ha bisogno di fiducia e Musk di riprendere in mano la miniera d’oro che lo ha portato a competere per il titolo di uomo più ricco del mondo per il quale recentemente ha messo in piedi una staffetta virtuale con il francese Arnaud. 

L’austerity aziendale ed una nuova iniezione di fiducia sono le prime mosse per togliere dal pantano il titolo in Borsa e in attesa delle prossime gli investitori sperano che le azioni arrestino la propria caduta a New York magari sorrette da una ripresa del Nasdaq e dello Standard & Poor 500. 

L’impresa sembra essere epica ma l’imprenditore naturalizzato canadese ci ha abituato nel tempo alle sfide impossibili e questa sperano gli analisti non sia la volta buona che sbaglierà. 

Intanto in borsa il titolo quest’anno ha lasciato sul campo oltre il 65% del proprio valore di mercato.

Le perdite a Wall Street solo nell’ultima settimana sono state del 20% segno che qualcosa era urgente fare per salvare il salvabile. 

La mail del Ceo di Tesla va proprio in questa direzione e al pari di altre società Tech e non solo va in un’ottica di razionalizzazione del personale e ottimizzazione del ciclo produttivo. 

Anche le gigafactory nel frattempo sono soggette allo studio degli ingegneri che stanno studiando come poter ottimizzare il processo produttivo. 

La cura “snellente” prevede anche interventi sulla ricerca dei materiali per trovare sempre nuove “strade” che portino a minori costi e maggiore efficienza. 

La vision per il 2023

Il processo porterà grandi risparmi alla società nel tempo e i primi effetti dovrebbero già essere evidenti nella prima trimestrale prevista per fine marzo 2023.

Musk che si è messo a lavoro su più fronti è certo di poter riuscire a dare slancio alla società ora che sarà anche più libero dagli impegni e potrà riprendere in mano il timone della storica società americana. 

A confermare una vision migliore per il futuro dell’automotive elettrica le previsioni a lungo termine del titolo che giungono a dare manforte proprio nel momento del bisogno e tracciano uno scenario in cui Tesla nel 2023 dovrebbe recuperare parte del terreno perso e portare la società fuori dal pantano. 

Nel frattempo a rimpinguare le casse dell’azienda ci pensa la divisione Trucks che ha finalmente messo in produzione il primo prodotto del comparto del commercio su ruota. 

Il mezzo che come gli altri della società è spinto da motori elettrici, nonostante il peso promette prestazioni più durature delle normali auto del parco macchine aziendale e una potenza di traino ancora maggiore. 

La piattaforma farà da base per i futuri suv di nuova generazione di casa Tesla e il comparto ricarica sarà man mano aggiornato anche sulle tradizionali auto familiari della casa si automobili texana.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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