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Coinbase (COIN) tra rischi e futuro

Un tempo Coinbase (COIN) non solo era il più grande exchange americano ma anche il primo al mondo, con il tempo altri hanno rubato il primato per la variante dei Token scambiabili e per commissioni più basse. 

Coinbase non è rimasto a guardare ed ha percorso una strada diversa da tutti gli altri Exchange ovvero quella della quotazione in borsa che comporta la presentazione di bilanci ed earnings periodici oltre al fatto di essere soggetti a controlli serrati degli enti regolatori su tutti la SEC. 

Non solo crypto per il colosso degli scambi americano ma si è deciso di percorrere anche la strada di Wall Street con un 2021 prolifico, un 2022 di storno e si ipotizza un 2023 all’insegna di un relief. 

Nel frattempo le cosiddette Balene stanno assumendo una posizione ribassista su Coinbase Global e secondo i dati di Benzinga, risultano 26 scambi di opzioni non comuni. 

Il sentiment degli investitori istituzionali è per il 42% rialzista e per il 57% ribassista.

Delle 26 opzioni di cui sopra invece 17 sono put, per 1.458.624 dollari e 9 sono call per 515.473 dollari. 

La fascia di prezzo a cui le balene stanno mirando pare sia compresa tra i 2,50 dollari americani e i 300,00 dollari per Coinbase Global nel trimestre appena conclusosi.

Le performance di Coinbase (COIN) in Borsa

COIN si è deprezzato del 4,13% a 33,93 dollari con un volume di 5.081.033 e gli indicatori RSI danno Coinbase Global prossimo all’ipervenduto con futuri guadagni a 51 giorni.

Secondo alcuni analisti, Coinbase potrebbe recuperare valore quest’anno tornando a crescere grazie ai capitali boomerang degli investitori spariti dopo l’inferno di FTX che ora si sentono più sicuri affidando i propri Wallet nelle mani di scambi più controllati.

Nel 2022 Coinbase ha perso quasi il 95% ovviamente molto più degli scambi tradizionali soffrendo per le elevate commissioni. 

Tuttavia, Coinbase è più sicuro ed è l’unico Exchange nonché una delle quattro società del mondo crypto verificata da una delle big four. 

Le valute classiche (Fiat) mostrano la corda della fiducia con istituzioni e banche centrali sempre più colpite da scandali così capita che gli investitori si sentano più sicuri nelle mani di società come Coinbase che danno copertura indiretta elevata da destabilizzazione economiche, sociali o politiche.

Bitcoin ( BTC-USD ) e affini hanno portato a casa pessime performance nel 2022, gli scandali di FTX, Terra Luna ecc non hanno di certo aiutato ma anzi hanno contribuito ad ampliare le perdite nonché ad aumentare la paura tra gli investitori. 

Coinbase (NASDAQ: COIN) a New York ha perso l’86% del valore nell’anno appena terminato mentre gli interessi short sono al 24%.

COIN è diventato un investimento proxy per Bitcoin con un rapporto beta prossimo ad 1, ciò significa che ad ogni variazione dell’1% di BTC corrisponderà un aumento o una perdita di COIN per la stessa percentuale.

Coinbase è a tutti gli effetti un istituto finanziario ma a differenza delle banche non è soggetta alle stesse regole e soprattutto alla stessa riserva di liquidità come collaterale. 

Nonostante il titolo sia uno stock ad alto rischio è più economico di un tempo ed essendo soggetto a vendite allo scoperto tutto ciò spiana la strada ad un guadagno di breve termine per gli investitori.

Le criticità per Coinbase rimangono e sono riconducibili in parte alla Fud degli investitori verso il mondo crypto per i rischi di solvibilità, del business e per un probabile aggravarsi del quadro normativo. 

Più piccolo per dimensioni ed offerta rispetto al più blasonato Binance, Coinbase è anche più costoso in termini di commissioni ma a suo favore vanta il “punteggio di fiducia” più alto proprio per via del fatto che si tratta di una società pubblica.

Coinbase ha una leva finanziaria elevata ed una liquidità molto minore per le attività che ha e che si attesta sui 110 miliardi di dollari americani.

Le commissioni più elevate però unite ai controlli degli enti regolatori e all’attività di audit fanno di Coinbase un porto sicuro agli occhi di chi investe e viene sempre più considerato rialzista dagli analisti per il 2023. 

COIN sconta qualsiasi paura e problema con un valore che ha perso in un solo anno il 95% sul mercato crypto facendo il paio con una valutazione di contro troppo alta rispetto ai broker tradizionali. 

Il profilo di rischio di COIN è già stato scontato nel suo valore attuale e se diamo per certo che il mondo crypto non scomparirà potrebbe tornare a erodere quote di mercato ai vari Binance e Kraken e tornare leader. 

Con una finanza tradizionale in crisi la longevità del mondo crypto può solo trarne vantaggio ed allontanare lo spauracchio della volatilità con le valute digitali che manterranno il loro valore più a lungo nel tempo.

Secondo l’analista finanziario Harrison Schwartz:

“COIN è una potenziale copertura contro rischi sociali, politici ed economici generalizzati.

Una volta che la volatilità della criptovaluta si sarà stabilizzata e Bitcoin avrà raggiunto un livello di supporto più stabile, potrei diventare molto rialzista su COIN”.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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