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Cosa sono i security token?

I cosiddetti “security token” sono dei token di criptovaluta molto particolari. 

Per poterne comprendere bene la natura è però necessario specificare prima cosa si intende per token, e cosa si intende per security. 

Definizione di token

Sui mercati crypto circolano sia criptovalute che token. 

In realtà il termine “token” significa banalmente “gettone”, e si riferisce agli importi che vengono effettivamente trasferiti quando un mittente li invia ad un destinatario. Quindi ad esempio quando qualcuno invia ad esempio dieci Bitcoin, o diecimila Satoshi, in realtà sta inviando 10 token di BTC o 10.000 token Sat. 

Ma c’è un’importantissima differenza tra le criptovalute vere e proprie, e quelle che sono solo token: la blockchain. 

Infatti si definiscono propriamente criptovalute solo quelle native delle singole Blockchain. Quindi Bitcoin è la criptovaluta nativa della blockchain di Bitcoin, mentre Ether (ETH) è la criptovaluta nativa della blockchain di Ethereum. 

Su blockchain come quella di Ethereum chiunque può creare token che non necessitano di una loro blockchain, come ad esempio quelle delle stablecoin. Quindi sulla blockchain di Ethereum c’è un’unica vera e propria criptovaluta nativa, Ether, ma ci sono anche centinaia di token non nativi come ad esempio USDT, USDC, eccetera. 

Le security e la relazione con i token

Il termine “security” invece si riferisce ad un particolare prodotto finanziario tradizionale, tanto che ad esempio la SEC è dal 1934 la Securities and Exchange Commission degli USA. 

In particolare le security sono i contratti di investimento che promettono a chi li sottoscrive di ottenere qualcosa in cambio, in genere un rendimento finanziario. Il fatto è che, essendo considerate un contratto, chi lo stipula ha degli obblighi di legge, quindi è necessario che questi contratti rispettino la legge per poter essere venduti. 

Anzi, le agenzie che vigilano sui mercati finanziari, come la SEC, devono approvare ogni singolo prospetto informativo per ogni security che si vuole emettere sul mercato. È illegale  vendere security sui principali mercati finanziari senza un prospetto informativo approvato dalle autorità. 

I security token

I security token sono semplicemente dei token di criptovaluta, non nativi, che rappresentano una security. 

Ad esempio, se venissero tokenizzate le azioni di una società quotata in Borsa, dato che le azioni sono security allora i token risultanti sarebbero considerati security token. 

Questo fa sì che fondamentalmente i security token debbano rispettare le stesse norme che valgono per le security che rappresentano, mentre invece i token di pagamento come

Bitcoin, o gli utility token, sono esenti da questa incombenza. Ovvero questi ultimi devono comunque rispettare le leggi, ma non quelle sulle security che sono molto più stringenti. 

Perciò non è necessario ad esempio dover ottenere l’approvazione di un prospetto informativo da parte della SEC per vendere Bitcoin negli USA, ma è necessario farlo se si vogliono vendere security token a norma di legge. 

Come è facile intuire, i security token comportano tutta una serie di problematiche che non sono facili da affrontare, e che i token di pagamento e gli utility token non hanno. 

La questione XRP

Se Bitcoin è ormai comunemente e definitivamente considerato solo un token di pagamento, la questione riguardante altre criptovalute è ancora aperta. 

Proprio la SEC nel 2020 ha denunciato Ripple per aver venduto XRP come un contratto di investimento, ovvero come una security, nei primi anni seguiti al lancio di questa criptovaluta. 

Questa causa è ancora in corso, e non è ancora chiaro come potrebbe finire. Se però venisse riconosciuto che inizialmente Ripple ha venduto XRP come una security, ovvero promettendo rendimenti finanziari, potrebbe costituire un pericoloso precedente per molte altre criptovalute. 

Anche lo staking di Ethereum potrebbe essere considerato una sorta di contratto di investimento, quindi nel caso in cui la SEC dovesse vincere contro Ripple bisognerà fare attenzione a cosa verrà deciso per ETH. 

I security token sul mercato

La forma più semplice di security token sono le azioni tokenizzate. 

Il problema è che possono essere scambiati solo su borse autorizzate a trattare security, tanto che ad esempio Binance è stata costretta a rimuovere questo servizio dalla sua piattaforma nel luglio del 2021

Nello stesso 2021 si riteneva che il 2022 avrebbe potuto essere l’anno dei security token e delle STO, ma questa previsione non si è avverata. 

Il motivo sta proprio nel fatto che solo le piattaforme già autorizzate a consentire lo scambio di security possono consentire legalmente lo scambio anche di security token, e non c’è bisogno di scambiare ad esempio azioni tokenizzate se si possono scambiare le azioni stesse, o i relativi CFD. 

Quindi i security token non hanno ancora ottenuto un grande successo, anche perchè sono pochissimi quelli già lanciati senza rappresentare security già esistenti sui mercati tradizionali. 

Ad esempio nel 2021 venivano suggerite le STO di Lottery.com, tZERO, 22x Fund, Blockchain Capital e SpiceVC, ma nessuna di queste ha avuto un gran successo. 

Nel 2018 venivano suggerite quelle di Securrency, Swarm, Harbor, Securitize e Polymath, ed anche in questo caso in cinque anni nessuna ha riscontrato un grande successo. 

In altre parole non essendoci ancora stati casi di grande successo tra i security token questo mercato non è ancora decollato. 

Oltretutto se da un lato ci sono piattaforme decentralizzate che li trattano senza apparenti problemi, non ci sono però ancora grandi piattaforme molto utilizzate che li trattano. L’unica eccezione è il DEX Uniswap, che però non ha volumi nemmeno lontanamente paragonabili a quelli delle borse sui cui si scambiano security tradizionali. 

Fino a qualche anno fa si credeva che Coinbase stesse lavorando ad una piattaforma per i security token, ma nonostante sia sbarcata in borsa nel 2021 non ha ancora preso la difficile decisione di ospitarne gli scambi. 

Un discorso differente riguarda le borse tradizionali che possono già ospitare scambi di security token. In teoria tutte potrebbero già essere pronte dal punto di vista normativo per consentire lo scambio di security token, ma dato che questo mercato non è ancora maturo i tentativi in tal senso sono ancora pochi e con successo discutibile. In futuro però potrebbe avere anche le potenzialità di esplodere, quindi forse è ancora solo troppo presto per giudicarlo. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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