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Il prezzo del token di FTX (FTT) sale del 32%: il CEO afferma che c’è speranza di salvare l’exchange

Nonostante la bancarotta, il prezzo del token dell’exchange FTX (FTT) è salito niente di meno che del 32% in 24 ore. Il trend positivo è legato alla notizia data dal nuovo CEO dell’azienda, John J. Ray III, che ha aperto alla possibilità di salvare l’exchange crittografico.

L’idea al momento è solo un pensiero su cui il CEO di FTX sta pensando, ma già adesso sta portando a degli effetti positivi riguardo il token FTT. 

Vedremo se con il passare dei giorni la crescita del token nativo di FTX sarà costante, oppure se si tratta solamente di movimenti speculativi dettati dalla notizia recente. 

Chiaramente, l’idea di un potenziale riavvio della piattaforma creata da Sam Bankman Fried, va presa davvero con le pinze. 

Siamo certi che John J Ray III sia l’uomo giusto per risolvere i problemi della piattaforma caduta in disgrazia. Ricordiamo, però, che l’obiettivo principale è quello di salvaguardare e rimborsare i clienti. 

John J. Ray III vuole ricostruire FTX, mentre FTT sale in alto

Sono ancora solo idee quelle che circolano nella mente di John J. Ray III, non si è ancora arrivati ad un punto concreto. 

Il CEO della piattaforma di FTX sta ancora combattendo con problemi di recupero fondi e attività per i clienti. 

Dal momento in cui gli è stato assegnato l’incarico, il primo obiettivo del CEO è stato quello di risanare i debiti e pagare i clienti della sua nuova azienda. 

Qual è stata la mossa di John J. Ray III?

Il nuovo CEO della piattaforma FTX, è stato quello di incaricare una task force, che provvedesse ad esplorare le varie attività nell’azienda, per trovare un business che sia redditizio. 

Nel caso ci fossero, il CEO potrebbe davvero riavviare almeno il braccio internazionale dell’exchange. 

Ray ha dichiarato al Wall Street Journal:

“Ci sono parti interessate con cui stiamo lavorando che hanno identificato ciò che vedono è un business redditizio”.

Nel frattempo, nonostante siano ancora soltanto ipotesi, l’idea di un potenziale riavvio, ha suscitato negli utenti una voglia di acquistare il token FTT. Secondo i dati di CoinGecko, il token nativo di FTX, avrebbe raggiunto il +32% in sole 24 ore. Il prezzo è di circa $2,37, un aumento di più del 160% dal suo minimo storico, raggiunto il 30 dicembre di $0,87. 

Non è chiaro in realtà, il perché i trader stiano ancora comprando e vendendo il token di FTX

Ma forse la cosa più ambigua a noi, è che il token stesso non ha mai smesso di essere venduto e comprato. Molto probabilmente i trader vedono più dell’attuale CEO l’opportunità di una rinascita della piattaforma exchange. 

Un’altra ipotesi è quella per cui la volatilità di un token di un exchange morente è molto alta, dunque i trader potrebbero sfruttarla a loro vantaggio. 

Non è la prima volta che si parla di un riavvio dell’exchange FTX

FTX è crollata a novembre, la piattaforma una volta subito il collasso, era data ormai per spacciata. L’arrivo di un esperto nel settore fallimentare come John J Ray III, data la sua esperienza dava qualche speranza semplicemente relativa al rimborso debiti. 

Chiaramente, il compito del CEO in carica, era quello di risanare i debiti dell’azienda anche a costo di liquidare la stessa azienda, compresi tutti gli asset crittografici. 

Nessuno avrebbe pensato mai ad un riavvio, considerati i gravi danni subiti sia nell’azienda, che nel mercato in generale. Dunque, la notizia di un “potenziale” riavvio, sembra quasi una sorpresa per tutti gli utenti della piattaforma. 

Ma questa non è la prima volta in cui viene nominato un eventuale riavvio della piattaforma. La scorsa settimana, il team legale del comitato creditori di FTX, hanno lasciato una dichiarazione in cui spiegano che il rilascio dei 9 milioni di clienti creditori della piattaforma di FTX potrebbe danneggiare un “potenziale” riavvio. 

Dunque, mantenere l’elenco dei clienti privato è una mossa degli avvocati per salvaguardare i loro clienti, con la speranza di un riavvio della piattaforma. 

Kris Hansen, partner di Paul Hastings, un avvocato che rappresenta il comitato dei creditori, durante un’udienza in tribunale nel Delaware ha affermato:

“C’erano un sacco di investitori al dettaglio qui e quindi c’è un valore intrinseco all’interno di quelle liste e questo non è controverso, penso che tutti siano d’accordo con questo”.

Chiaramente l’affermazione dell’avvocato va presa con le pinze, Hansen non ha trapelato notizie su un riavvio imminente. Il compito di un avvocato è quello di tutelare il cliente, in qualsiasi scenario possibile. 

Un danneggiamento dell’azienda, relativo al rilascio dei nomi dei 9 milioni di creditori di FTX, oltre a non giovare all’azienda, non gioverebbe nemmeno ai creditori stessi. Per questo va messo in conto anche il salvataggio e il rilancio di FTX, per semplice tutela del cliente. 

Hansen ha poi continuato: 

“Quindi, nel bilanciare questo, l’abbiamo esaminato e abbiamo detto che abbiamo due compiti principali qui. Uno è valutare il valore associato a questi asset dal punto di vista della vendita e valutare il valore associato a questi asset per un potenziale riavvio è il modo in cui ci siamo riferiti ad esso dalla nostra parte. Il riavvio è complicato”.

Celsius, un altro exchange in fase di procedura fallimentare (il Chapter 11), ha da poco rilasciato i nomi dei suoi creditori, ma non solo. 

Ha rilasciato inoltre, ID di portafogli crittografici, tipi e importi di transazione, i servizi utilizzati dai clienti, le quantità di token detenuti. La perdita di dati ha generato molte reazioni negative sulla community crypto. 

Per quanto riguarda FTX, la strategia del team di avvocati, ha funzionato, il giudice fallimentare John Dorsey ha deciso di mantenere l’anonimato sui nomi dei clienti per altri tre mesi. Anche se la richiesta degli avvocati dei creditori di FTX era di altri 6 mesi, il giudice ha consentito solamente per la metà del tempo. 

In conclusione, esiste una piccola possibilità che vede FTX riapparire attiva nel settore. Sebbene tutti ci stiamo chiedendo se un riavvio sia giusto o meno. Staremo a vedere gli aggiornamenti futuri, sia da parte dei giudici che dal nuovo CEO di FTX. 

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