HomeCriptovaluteDogecoin: diminuisce del 25% in un anno l’impronta di carbonio da mining

Dogecoin: diminuisce del 25% in un anno l’impronta di carbonio da mining

Dogecoin (DOGE) pare sia riuscita a ridurre del 25% in un anno la sua impronta di carbonio derivante dall’attività di mining. Questo risultato è frutto dell’intervento di sviluppatori e del CEO di Tesla, Elon Musk. 

Dogecoin (DOGE) riduce del 25% la sua impronta di carbonio 

Secondo la ricerca di Forex Suggest, la memecoin per eccellenza, Dogecoin (DOGE), è riuscita a ridurre la sua impronta di carbonio derivante dall’attività di mining del 25% in un anno. 

Questo risultato è arrivato dopo che il famigerato CEO di Tesla, Elon Musk, avrebbe dichiarato di collaborare con gli sviluppatori di DOGE per rendere più efficiente le transazioni del sistema. 

“Sto lavorando con gli sviluppatori di Doge per migliorare l’efficienza delle transazioni del sistema. Potenzialmente promettente.”.

Grazie agli sforzi proattivi di Musk e dei membri dell’ecosistema, Dogecoin ha prodotto 1.063 tonnellate nel 2022, contro le 1.423 tonnellate di emissioni CO2 prodotte nel 2021 

Non solo, nel 2022, nonostante Ethereum abbia registrato la maggiore riduzione di emissioni di CO2 grazie al Merge e quindi al passaggio alla proof-of-stake, le sue emissioni annuali rimangono più alte di quelle di Dogecoin di 8,3 volte. 

Dogecoin (DOGE) e la class action contro Elon Musk 

Mentre Musk avrebbe iniziato a prediligere Dogecoin rispetto anche a Bitcoin, perché più adatto per le transazioni, questo sostegno pare sia diventato motivo di class action da parte di alcuni follower del CEO di Tesla. 

E infatti, di recente, è stata presentata la seconda denuncia dopo quella dello scorso 16 giugno 2022, ai danni di Musk per la sua promozione di DOGE definito come schema piramidale. 

Si tratta di una class action per 258 miliardi di dollari presentata inizialmente da Keith Johnson, e poi nel settembre, si sono aggiunte anche altre sette persone querelanti che hanno incaricato un perito per spiegare alla Corte come e perché Dogecoin sarebbe uno schema piramidale. 

In generale, il motivo di class action è appunto la promozione di Dogecoin da parte di Musk che avrebbe indotto i querelanti a comprare DOGE dopo il 4 febbraio 2021.

A tal proposito, i querelanti sostengono di aver perso la maggior parte del capitale investito e che il prezzo di DOGE non arriverà mai più a quota 73 centesimi, toccati nel maggio 2021. 

Le performance di DOGE per il 2023

Dal crollo del crypto-exchange FTX del nove novembre 2022 ad oggi, il prezzo di DOGE è oscillato restando sul livello di 0,08$, inferiore rispetto agli 0,14$ toccati nei giorni precedenti al crollo.  

Al momento della scrittura, infatti, DOGE vale 0,08493$, con un market cap totale che supera gli 11 miliardi di dollari. 

Non solo, DOGE è al nono posto nella classifica per capitalizzazione di mercato, superando la sua rivale Shiba Inu (SHIB) che si trova al 14esimo posto, ma anche sopra Polygon (MATIC), Solana (SOL) e Polkadot (DOT). 

L’indice Fear and Greed di DOGE di oggi, poi, è nella zona entusiasmo, col punteggio di 59. 

Dogecoin Foundation e il nuovo CoreFund da 5 milioni di DOGE

Tra le prime iniziative dell’anno, la Dogecoin Foundation ha annunciato il nuovo CoreFund da 5 milioni di DOGE che servirà per supportare le proposte di sviluppo primario della rete. 

Si tratta di un nuovo portafoglio segregato multi-firma, progettato per gestire in modo trasparente la somma. Proprio per rimanere trasparenti, la Fondazione ha dichiarato che si impegnerà a pubblicare degli articoli che illustrino tutte le spese. 

Inoltre, i 5 milioni di DOGE serviranno per erogare ricompense agli sviluppatori di Dogecoin Core per il lavoro svolto su tutti i contribuiti, grandi o piccoli che siano. 

Il nuovo wallet multi-firma è protetto da una soglia di tre firme su cinque, con ben cinque custodi, tra cui Marshall Hayner che è anche diventato nuovo membro del CdA di Dogecoin Foundation.

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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