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Crypto-gate: Sam Bankman Fried finanziava la politica ma ora FTX richiede i fondi

FTX, la società dell’ex enfant prodige delle crypto Sam Bankman Fried, ha inviato lettere private ai singoli politici beneficiari delle donazioni inviate dall’ex CEO e fondatore per ottenere la restituzione dei fondi.

Secondo il testo delle lettere inviate, FTX richiede la restituzione dei fondi entro la fine del mese comprensivi degli interessi fino ad oggi maturati. 

FTX: l’exchange crypto prova a recuperare terreno

La lettera fa parte del piano di recupero che il nuovo CEO, John Ray III, ha messo in atto per soddisfare i creditori e successivamente ridare spolvero ad FTX. 

Su Twitter, il puntualissimo Watcher Guru ha sottolineato la mossa con il suo solito piglio:

“ULTIMISSIMA: FTX invia “lettere riservate” ai politici chiedendo loro di restituire i milioni di dollari donati da SBF, entro la fine del mese”. 

La mossa di recupero crediti era stata annunciata il 19 dicembre scorso, quando in una riunione i soci avevano stabilito le modalità di invio delle lettere. 

Se quanto dovuto dai politici non verrà soddisfatto, i creditori “si riservano il diritto di avviare azioni dinanzi al tribunale fallimentare per imporre la restituzione di tali pagamenti”. 

Gli importi da versare dovranno essere comprensivi di interessi passivi, i quali decorrono dalla data di invio delle missive. 

La società si sta impegnando per recuperare le somme dovute cercando risorse da qualsiasi parte. 

Gli interrogatori a Sam Bankman Fried

Una delle mosse messe in campo è stata quella di chiedere al tribunale l’autorizzazione ad interrogare la famiglia di Sam Bankman Fried e il resto della ex dirigenza della società in chapter 11.

Eventuali fondi nascosti o beni della società, inoltre, potrebbero essere liquidati per coprire prima possibile quanto dovuto dalla società.

Nel frattempo, aspettando l’esame di coscienza della classe politica americana, a farne le spese sono state le migliori risorse del Paese, ovvero gli studenti. 

FTX, per mano di Sam Bankman Fried, aveva donato anche diverse borse di studio agli studenti della Florida che, loro malgrado, si sono visti privare del premio ricevuto. 

Secondo Ray, il nuovo CEO della società crypto, FTX si può rilanciare e il rilancio parte proprio dalle fondamenta, ovvero, ripagare i creditori. Tuttavia, c’è un apparente cortocircuito dato dal compenso allo stesso curatore fallimentare:

“Tutto è sul tavolo. Se c’è un percorso da seguire su questo, allora non solo lo esploreremo, lo faremo.”

Queste le parole di speranza del dirigente intervistato poco dopo l’insediamento al the Wall Street Journal lo scorso anno. 

John Ray crede fermamente che la società possa non solo recuperare i soldi degli utenti ma addirittura avere un futuro luminoso. Più avanti sempre nell’intervista lascia trapelare dell’altro:

“Ci sono parti interessate con cui stiamo lavorando che hanno identificato ciò che vedono come un business redditizio”. 

Con questa frase criptica, spiegherà più avanti il nuovo CEO, si cela la volontà di indagare se la stessa forza lavoro della società voglia investire nel nuovo FTX, ma non è tutto qui. 

FTX: la società crypto di Sam Bankman Fried verrà acquisita?

La società, anche dopo il suo fallimento, ha ricevuto diverse proposte di acquisto di parti dell’attività e queste con un’adeguata trattativa potrebbero portare importanti incassi che secondo Ray vanno quantomeno valutati. 

Ma se da un lato il dirigente mostra una volontà di recupero ferrea e idee molto chiare in merito al come fare per realizzare il ritorno di FTX e liquidare i creditori, la competenza si paga. 

Lo stipendio del nuovo CEO della società crypto FTX

Secondo quanto rivelato da Coindesk, John Ray III, il nuovo CEO di FTX, sarebbe stato pagato una cifra spropositata per le settimane immediatamente successive all’insediamento lo scorso. 

L’ammontare dello stipendio del curatore fallimentare e nuovo CEO della società andata in rovina è stato di 690.000 dollari nel 2022. 

L’informazione è riscontrabile dai documenti dell’udienza fallimentare tenutasi ieri alla quale Ray ha preso parte per il ruolo ricoperto. 

Jhon Ray III non è nuovo di salvataggi di grandi società e il suo compenso, nonostante le polemiche potrebbe essere dovuto al salvataggio di un altro grande disastro del passato: quello della Enron. 

Nel disastro Enron, Ray si è fatto le ossa al timone della società nella fase di recupero, lo stesso ruolo che ricopre ora, dimostrando quanto sia efficace la sua opera. 

La notizia ovviamente ha fatto subito il giro del web ed in particolare su Twitter, Watcher Guru l’ha ripresa così:

“ULTIMISSIMA: il nuovo CEO di FTX John Ray è stato pagato 690.000 dollari per le sue prime settimane di lavoro”.

Il dirigente aveva preso servizio presso la società crypto di FTX lo scorso 11 novembre 2022. 

L’importo di 690.000 dollari è stato accumulato dalla data dell’insediamento del dirigente, alla fine dell’anno. 

Il computo di 75 ore settimanali lavorative, comprese le festività natalizie, era la vera chiave per spiegare l’importo così elevato per un compenso. 

Le ore di lavoro svolte in totale da John Ray III sono un fattore importante ma non l’unico utile a spiegare l’importo. 

Per sua stessa ammissione, la tariffa oraria del CEO è di 1300 dollari, con questo importo è facile capire come si sia potuto generare un compenso di 690.000 dollari. 

Polemiche a parte, il dirigente sta riuscendo nell’intento di recuperare terreno e ridare pian piano i soldi agli utenti truffati. 

La strada per la vittoria è ancora lunga e la fase di recupero crediti è solo una parte. 

La vera sfida per la nuova classe dirigente del colosso in chapter 11 sarà ridare lustro alla società e rimetterla nelle condizioni di fatturare e camminare da sé nuovamente.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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