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Jerome Powell influenza il mercato crypto

Jerome Powell, presidente della Fed, ha accompagnato le crypto dal 2018 ad oggi con il ruolo più influente sulla politica monetaria mondiale e lo continuerà a fare fino al 2026.

I dati sull’occupazione come spunto di riflessione

Il costo del denaro è influenzato dalle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve di Jerome Powell ma oltre al denaro, anche le crypto subiscono questa influenza. 

Dopo l’ultimo speech a latere della prima riunione del FOMC del 2023 che ha sancito l’ennesimo aumento dei tassi di 25 punti base, Jerome Powell non era più intervenuto pubblicamente. 

Dalla seconda settimana di gennaio, il Presidente della Banca Centrale non era più intervenuto pubblicamente nonostante siano usciti dati molto importanti che danno il polso dello stato di salute dell’economia del Paese. 

Il dato sull’occupazione statunitense ha mostrato un mondo del lavoro decisamente tonico nonostante la pressione dell’inflazione (se pure in discesa) e una politica monetaria aggressiva. 

Il rapporto sui posti di lavoro ha evidenziato come questi, in America, siano cresciuti di 517.000 unità, un dato straordinario che avrebbe potuto incidere sulle scelte di Powell. 

L’occasione di domandare se questo dato potesse influire o meno sulla portata dell’aumento dei tassi gli è stata posta in una chiacchierata con il co-fondatore del Carlyle Group, David Rubenstein. 

Secondo Powell il dato non avrebbe influito sulla decisione presa poiché il processo deflazionistico è ancora in corso d’opera e lungi dal terminare.

Dopo le parole del presidente nel primo intervento pubblico dopo il rapporto sull’occupazione del 3 febbraio scorso ci si aspettava una reazione forte dei mercati. 

La reazione non è avvenuta né a Wall Street (Nasdaq +1,5%, S&P 500 +1,1% e Treasury a 10 anni sotto il 4%) nel lato crypto con BTC che si è apprezzato di ulteriori 300 dollari.

Jerome Powell: come le scelte di politica monetaria influenzano le crypto

Come spiegato in un precedente articolo, le scelte di politica monetaria non influiscono solo sul dollaro e sui mercati ma anche sulle crypto in particolar modo su Bitcoin. 

Il dollaro americano è la più importante valuta a livello globale, la più usata per gli scambi internazionali ed anche per indicare il prezzo dello stesso BTC. 

BTC tuttavia nasce per contrastare il sistema di potere delle valute fiat, delle banche centrali e dell’inflazione (Halving). 

Politiche espansive (quantitative easing) influiscono positivamente sul prezzo di BTC

Subito dopo l’ultimo Halving di Bitcoin il mondo crypto ha visto la valuta digitale fare il suo massimo storico proprio in un periodo di politica espansiva. 

Il piano di politica espansiva della Federal Reserve di Jerome Powell ha influito come nessun’altra cosa sull’andamento del prezzo di BTC e di conseguenza delle altre crypto a traino. 

La scelta della banca centrale di un piano di immissione di liquidità nel mercato ha di fatto influito nell’innescare la bull run all’epoca dei fatti.

Jerome Powell: l’ultimo intervento della Fed e l’impatto sul mercato crypto

Il 10 gennaio scorso, la Fed si è riunita per decretare il primo rialzo dei tassi del 2023, ennesima tappa alla lotta a uno dei grandi mali dei nostri tempi: l’inflazione. 

Come riportato in un articolo di Cryptonomist, Jerome Powell ai microfoni dell’International Symposium di Riksbank aveva fatto intendere che anche per quest’anno avrebbe continuato la politica aggressiva per la lotta al costo del denaro. 

L’azione della Fed per il presidente Powell non può e non deve arrestarsi a prescindere da quanto accada nel mondo e i tassi cresceranno almeno fino al raggiungimento del 5%. 

Nel 2023 il piano di politica monetaria della Fed prevede quattro riunioni del FOMC per altrettante comunicazioni di variazioni dei tassi di interesse. 

Anche il prossimo anno sarà interessato da scelte relative all’inflazione e Powell prevede altri rialzi fino a quando il costo del denaro sarà nel range di “normalità” del 2%.

Altri quattro anni al timone della Fed

Il presidente in carica Jerome Powell lo scorso maggio ha ricevuto la seconda investitura a ricoprire il ruolo per altri quattro anni (fino al 2026 compreso). 

Ciò comporta ingerenze nel mondo crypto e nell’economia americana in diversi appuntamenti importanti tra cui il prossimo Halving di BTC. 

Nonostante inizialmente il problema inflazione sia stato sottovalutato da più parti, Powell ha gestito il problema con il pugno di ferro e questo sommato ai risultati che sta ottenendo gli sono valsi il rinnovo. 

Nonostante non siano mancate le frizioni, con 80 voti su 99 totali il Senato degli Stati Uniti d’America ha riconfermato lo scorso anno Jerome Powell alle redini della banca centrale americana. 

Joe Biden a seguito del voto del Senato americano ha dichiarato: 

“Voglio ringraziare il Senato per aver confermato questa settimana Jerome Powell, Lisa Cook e Philip Jefferson, che si  aggiungono alla recente conferma di Lael Brainard. La Federal Reserve svolge un ruolo primario nella lotta  all’inflazione e questi membri qualificati del board apporteranno le competenze e le conoscenze necessarie in questo momento critico per la nostra economia e per le famiglie di tutto il Paese”.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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