HomeNFTOpenSea: fee sugli NFT allo 0% dopo la perdita di utenti causata...

OpenSea: fee sugli NFT allo 0% dopo la perdita di utenti causata da Blur

Ultime novità: OpenSea implementa le fee allo 0% per conquistare la base di utenti NFT persa a favore di Blur NFT

A quanto pare, il marketplace NFT Blur ha superato OpenSea per quanto riguarda il volume giornaliero di scambi in ETH. 

Questo perché gli utenti, desiderosi di ottenere maggiori rendimenti dai propri investimenti in NFT, sono alla ricerca di una piattaforma di trading che funzioni a loro favore. Inoltre, OpenSea ha anche rinunciato temporaneamente alla commissione del 2,5%

OpenSea e Blur NFT: ecco cosa sta succedendo 

OpenSea, il principale marketplace di token non fungibili (NFT), ha annunciato una massiccia ristrutturazione che prevede una riduzione delle fee della piattaforma e un aumento dei guadagni per i creatori, visto che i marketplace concorrenti continuano a sottrarle la base di utenti.

Secondo i dati forniti da Nansen, il 18 Febbraio, il marketplace NFT Blur ha superato OpenSea nel volume giornaliero di scambi in Ether iin quanto gli utenti, desiderosi di maggiori rendimenti sui propri investimenti in NFT, sono alla ricerca di una piattaforma di trading che funzioni a loro favore.

Come risposta, OpenSea ha annunciato tre importanti cambiamenti per riconquistare i suoi clienti. Le misure comprendono una fee dello 0% per un periodo di tempo limitato, l’introduzione di guadagni opzionali per i creatori e clemenza nei confronti di altri operatori.

“Stiamo apportando alcuni grandi cambiamenti:

1) Fee OpenSea → 0% per un periodo limitato di tempo

2) Passaggio ai guadagni opzionali per i creatori (0,5% minimo) per tutte le collezioni senza enforcement on-chain (vecchie e nuove).

3) I marketplace con le stesse policy non saranno bloccati dal filtro operatore.” 

Inoltre, OpenSea ha ammesso di aver perso utenti a favore di altri marketplace NFT che non applicano pienamente i guadagni per i creatori. 

Dunque, le nuove misure mirano a rilanciare la sua posizione dominante nello spazio, come dichiarato:

“Gli eventi recenti – tra cui la decisione di Blur di ridurre i guadagni dei creatori (anche sulle collezioni filtrate) e la falsa scelta che li stanno costringendo a fare tra liquidità su Blur o OpenSea – dimostrano che i nostri tentativi non stanno funzionando.”

OpenSea ritiene di aver tutelato i guadagni dei creatori su tutte le collezioni, ribadendo al contempo il proprio sostegno all’Operator Filter, una funzione volta ad aiutare i creatori ad assicurarsi le entrate per la rivendita delle loro opere. Tuttavia, questo filtro bloccava in modo proattivo le proposte di marketplace che adottavano le stesse politiche.

La differenza tra le royalty NFT di Blur e OpenSea

Il primato di Blur in termini di volume di trading giornaliero può essere attribuito alla sua nuova policy sulle royalty, che mostra le differenze nelle opzioni di pagamento delle royalty tra la sua piattaforma e OpenSea. 

Si legge, infatti: 

“L’attuale policy sulle royalties di OpenSea impedisce alle collezioni di guadagnare ovunque. Hanno fornito varie ragioni per questo (vedi FAQ), ma il risultato finale è che i creatori sono limitati a guadagnare le royalties su una sola piattaforma alla volta.”

In mezzo alla guerra delle royalties tra i due marketplace, i membri della comunità hanno sottolineato l’importanza della concorrenza nel settore. Se non ci fossero i marketplace a royalty zero, gli operatori più importanti come OpenSea finirebbero per aumentare le fee, danneggiando creatori e collezionisti.

OpenSea intende continuare a testare il proprio modello e identificare quello che funziona meglio per la community e per l’organizzazione. I membri della community ipotizzano che in futuro OpenSea aumenterà le fee della piattaforma se riuscirà a recuperare i clienti persi, una mossa predatoria spesso riscontrata nei settori con meno concorrenza.

Ad ogni modo, la nomina del nuovo CEO di YouTube, Neal Mohan, è stata recepita come una vittoria per la community delle criptovalute, considerando l’inclinazione di Mohan a utilizzare NFT e Web3 come fonti di guadagno per i creatori. Mohan ha infatti dichiarato: 

“Grazie, Susan Wojcicki. È stato fantastico lavorare con te in questi anni. Hai trasformato YouTube in una casa straordinaria per i creatori e gli spettatori. Sono entusiasta di continuare questa fantastica e importante missione. Non vedo l’ora di scoprire cosa ci aspetta.” 

Infine, mentre ricopriva il ruolo di chief product officer di YouTube, nel Febbraio 2022 Mohan ha presentato dei piani provvisori per l’integrazione di funzionalità quali esperienze di contenuti basate su metaversi e la tokenizzazione dei contenuti tramite NFT.

La rimozione della commissione del 2,5% alle vendita NFT 

Il famoso marketplace OpenSea ha scelto di rimuovere temporaneamente la commissione
del 2,5% applicata alla vendita di token non fungibili (NFT). Questa manovra è particolarmente necessaria per combattere il crescente numero di concorrenti della piattaforma come Blur, che ha appena completato l’airdrop del suo token. 

Si noti, tuttavia, che OpenSea può applicare fino allo 0,5% di commissioni se il reddito del creatore è impostato tra 0 e 0,5%, in modo da scoraggiare il volume di scambi inorganici.

Inoltre, ci sarà un’altra eccezione per le raccolte che non applicano le entrate del creatore da un metodo on-chain, nel qual caso verrà applicata una commissione minima dello 0,5% per essere restituite a detti creatori. 

Come dichiarato: 

“Quando si vende un NFT utilizzando OpenSea, se la raccolta non utilizza un metodo di applicazione on-chain, le entrate minime del creatore saranno dello 0,5%. I venditori hanno anche la possibilità di aggiungere ulteriori entrate del creatore a qualsiasi transazione.” 

Infatti, per ricevere automaticamente le proprie royalties rivendendo NFT sul mercato secondario, un creatore deve definirlo direttamente nelle impostazioni della propria collezione. Piattaforme come OpenSea lo consentono. 

Tuttavia, mentre tali soluzioni consentono a OpenSea di restituire automaticamente le royalties ai creatori, il mercato ha visto l’emergere di piattaforme che non sempre ne hanno tenuto pienamente conto. 

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick