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Stablecoin sempre più usate, Tether (USDT) sempre in cima

L’utilizzo delle stablecoin è in continua crescita, e tra queste continua a spiccare in modo evidente Tether (USDT). 

È quello che emerge dal report sul quarto trimestre del 2022 di CoinsPaid, un processore di pagamenti crypto con un wallet multi-valuta. 

Infatti il report rivela che le criptovalute più popolari per i pagamenti sono proprio le stablecoin. 

Le stablecoin: Tether (USDT) guida il mercato

In effetti le stablecoin sono l’equivalente delle valute fiat in ambito crypto, e dato che le valute fiat sono fondamentalmente valute transazionali (ovvero mezzi di pagamento), non dovrebbe stupire che in ambito crypto siano soprattutto le stablecoin ad essere utilizzate per questo scopo. 

D’altronde nel settore crypto le valute fiat non sono molto utilizzate, se non per acquistare criptovalute o monetizzare gli eventuali guadagni, perchè non sono semplici e veloci da spostare come le stablecoin. 

Ad esempio risulta semplicemente impossibile spostare valuta fiat da un exchange all’altro, oltre al fatto che le transazioni crypto sono incensurabili mentre quelle in fiat no. 

Chi opera con le criptovalute preferisce le stablecoin alle valute fiat, perchè praticamente eliminano tutti i classici ostacoli e le classiche limitazioni a cui sono ancora soggetti i trasferimenti di denaro in valuta fiat. 

Per non parlare dei costi delle transazioni internazionali, che in stablecoin sono identici a quelli per le transazioni nazionali, mentre in valuta fiat sono maggiori. 

La stablecoin Tether (USDT)

Il report di CoinsPaid afferma che sulla loro piattaforma le transazioni in USDT nel 2022 sono aumentate addirittura del 488%, con un aumento generale delle transazioni in stablecoin dal 2% del 2021 al 9%.

Le quattro stablecoin principali, ora che UST è praticamente scomparsa, sono tutte ancorate al dollaro statunitense, e per questo utilizzate in tutto il mondo. 

Al di fuori degli USA i dollari fiat sono molto meno utilizzati delle valute fiat locali, mentre per quanto riguarda le stablecoin quelle in dollari sono ampiamente utilizzate da tutti in tutto il mondo nel settore crypto. 

Rimane, tuttavia, molto curioso il fatto che l’utilizzo di USDT sia stato in crescita nell’anno in cui si sono diffuse molte paure sulla sua tenuta dopo l’implosione di UST. 

Va, però, ricordato che la stablecoin ancorata al dollaro di Terra/Luna era una stablecoin algoritmica, ovvero non collateralizzata in dollari o asset simili al dollaro. 

Nel 2022 non è implosa nessuna importante stablecoin interamente collateralizzata in dollari o asset equivalenti, ed è forse per questo che le paure diffusesi a maggio sono poi semplicemente sparite. 

Anzi, con i problemi di BUSD a trarne i maggiori vantaggi è stata proprio Tether, anche perché la sua principale concorrente, USD Coin (USDC), ha sofferto di paure simili a quelle scaturitesi dai problemi di BUSD

Quindi paradossalmente nell’anno peggiore per Tether dell’ultimo ciclo dei mercati crypto USDT si è rafforzata, soprattutto nei confronti dei maggiori concorrenti. 

Uno di questi, UST, è addirittura sparito, mentre due, BUSD e USDC, hanno avuto qualche problema, pur mantenendo sempre il peg con il dollaro. La quinta più importante criptovaluta, DAI, ora diventata quarta dopo l’implosione di UST, è algoritmica, e quindi non sembra in grado di sfidare le due principali. 

L’uscita in fiat, o stablecoin

È possibile che il principale motivo per cui siano aumentate così tanto le transazioni in stablecoin nel 2022 sia banalmente la corsa alla vendita delle criptovalute dopo il boom del 2021. 

Molti infatti hanno approfittato del fatto di essere in guadagno, dopo aver comprato negli anni precedenti a prezzi molto più bassi, ma non tutti hanno venduto incassando valuta fiat.

Infatti, sugli scambi crypto-to-crypto, come quelli da criptovalute a stablecoin, in diversi Paesi non si pagano tasse sulle eventuali plusvalenze, quindi spesso vengono preferite alle valute fiat proprio per evitare la tassazione delle plusvalenze. 

A quel punto è anche comprensibile perchè siano aumentati i pagamenti in stablecoin, dato che una volta incassate non hanno molti utilizzi concreti, se non come mezzo di pagamento per acquistare altre criptovalute, o servizi, o beni materiali. 

Inoltre, nel 2022 c’è stata anche una sorta di “fuga” dalle criptovalute, a causa del crollo del loro valore di mercato. 

CoinsPaid ad esempio rivela che durante il crollo di FTX, a novembre e dicembre 2022, il numero di transazioni è aumentato del 40%, rispetto allo stesso periodo del 2021, ed il volume del 32%. 

Nell’autunno 2022 il numero di transazioni in Bitcoin è aumentato del 20%, del 180% in Ethereum e del 13% in Litecoin.

Da notare anche che la dominance di Bitcoin per quanto riguarda le transazioni su CoinsPaid è scesa dal 78% del 2021 al 68% nel 2022. 

In altre parole il 2022 è stato un anno di cambiamenti non solo per i mercati crypto, ma anche per l’utilizzo concreto delle criptovalute, ed in particolare soprattutto per le stablecoin. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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