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Kraken lancerà presto la sua propria banca crypto

Secondo il Chief Legal Officer di Kraken, Marco Santori, il crypto-exchange lancerà presto la sua propria banca. 

Kraken e il progetto del crypto-exchange di lanciare presto la sua propria banca 

In un’intervista, pare Marco Santori, Chief Legal Officer di Kraken, abbia confermato le intenzioni del crypto-exchange di aprire presto la sua propria banca. 

Ecco cosa avrebbe detto Santori in un podcast:

“Kraken Bank è in dirittura d’arrivo, molto presto. Avremo quelle penne con le catene a sfera. Ne ordineremo migliaia e le attaccheremo alle scrivanie delle banche di Wall Street ovunque. Con il nostro logo”.

Dunque, Kraken sembra essere proprio intenzionata a portare avanti il suo progetto di lanciare la propria banca, nonostante il difficile contesto normativo sul settore crypto. 

A tal proposito, sempre Santori avrebbe detto:

“È davvero indicativo di una situazione piuttosto spiacevole qui negli Stati Uniti. Abbiamo un ambiente normativo che sta essenzialmente costringendo gli utenti a utilizzare le borse offshore che accetteranno volentieri la loro attività con un semplice VPN”.

Kraken e la propria banca dopo le dure decisioni della SEC

Il fatto che Kraken stia lavorando allo sviluppo di una sua propria banca, è anche una sua risposta a come è stato trattato, Infatti, il crypto-exchange ha dovuto chiudere dei suoi servizi di staking on-chain per i clienti statunitensi per risolvere le accuse della Securities and Exchange Commission di aver violato le leggi sui titoli.

Per venirne a capo, Kraken e SEC hanno firmato un accordo nel mese scorso, in cui l’exchange è stato obbligato a pagare una sanzione di $30 milioni.

Dopo questo evento, la SEC ha intrapreso azioni anche contro altri operatori affermati di settore, sempre con l’accusa di “violazione delle leggi federali” sui titoli. 

E infatti, anche Binance ha ricevuto le stesse accuse, e cioè quella di consentire ai clienti statunitensi di fare trading crypto senza rispettare le leggi.

Il discorso di Santori, si riferisce in un qualche modo alle riflessioni esposte dal prossimo CEO di Kraken, Dave Ripley

“Molti utenti statunitensi si rivolgeranno a servizi offshore. Le aziende che non sono interessate a un approccio normativo di tipo forward”. Chi sono i perdenti in tutto questo? Il popolo americano”. CEO entrante @DavidLRipley parla con @andrewrsorkin del percorso normativo che attende le criptovalute negli Stati Uniti.

La decisione di lasciare Signature Bank

Qualche giorno fa, Kraken ha annunciato pubblicamente di aver deciso di ritirare il suo utilizzo di Signature Bank per alcune transazioni finanziarie. 

In pratica, tramite email, Kraken ha già avvisato i suoi utenti che i clienti non aziendali non saranno più in grado di effettuare depositi o prelievi in dollari USD, utilizzando Signature Bank. 

Questa decisione è stata presa proprio perché la banca pare stia effettuando modifiche nei confronti di coloro che trattano le criptovalute. E infatti, Signature Bank ha già preannunciato che dal primo febbraio 2023, non avrebbe più supportato nessuno dei suoi clienti per l’acquisto e vendita di importi inferiori a 100.000$. 

Non solo, Signature Bank ha anche dichiarato che non avrebbe intenzione di ridurre la propria esposizione al settore crypto, seppur non eliminandola del tutto.  

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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