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Viaggio all’inferno e ritorno per la crypto USD Coin (USDC)

Sabato 11 marzo 2023 è iniziato una specie di viaggio all’inferno per la crypto USDC (USD Coin). 

In realtà USDC non è una criptovaluta in senso stretto, ma un token crypto che rappresenta il dollaro statunitense su alcune blockchain.

Infatti, di per sé il dollaro USA non è scambiabile su blockchain, ma è possibile creare dei token che abbiano lo stesso identico valore del dollaro e che siano scambiabili su blockchain. Queste speciali criptovalute vengono chiamate stablecoin. 

USD Coin è una stablecoin i cui token USDC girano in particolar modo sulla rete Ethereum. 

Per far sì che mantengano sempre il valore di 1$, la loro emittente (Circle) li rende riscattabili in qualsiasi momento alla pari con il dollaro. Quindi chiunque possiede USDC dovrebbe poter rendere indietro i suoi token ricevendo in cambio una pari quantità di dollari USA (USD). 

Il viaggio all’inferno della crypto USD Coin (USDT)

Il “viaggio all’inferno” di USDC è iniziato sabato 11 marzo, quando la stessa emittente della stablecoin, Circle, ha dichiarato di avere 3,3 miliardi di dollari bloccati su Silicon Valley Bank. 

Dato che la capitalizzazione di mercato complessiva di USD Coin era di circa 43,5 miliardi di dollari, significava che più del 7,5% delle riserve di USDC non era più disponibile. 

Infatti il giorno prima, venerdì 10 marzo, la Silicon Valley Bank (SVB) è stata chiusa perché in fallimento. 

Con la chiusura della banca, tutti coloro che avevano fondi in deposito presso di essa rischiavano di perderli tutti, o comunque in gran parte. Quindi sabato si credeva che Circle avesse di fatto un buco da 3,3 miliardi nelle riserve di USDC, tanto che la stablecoin ha perso l’ancoraggio del proprio valore al dollaro. 

Il problema a quel punto era che non tutti i possessori di USDC avrebbero potuto rendere indietro i loro token per ricevere in cambio un pari valore di USD, perchè a fronte di 45,3 miliardi di USDC in circolazione Circle aveva a disposizione solo più 40,2 miliardi di USD. 

Inoltre, c’era un altro problema. 

Come riferito in un post sul proprio blog ufficiale, nel weekend le banche erano chiuse, quindi Circle non poteva processare l’invio di USD a chi voleva rendere indietro USDC.

Quindi le restituzioni erano ferme fino al momento della riapertura delle banche, ovvero lunedì. 

Il ritorno alla normalità

Già ieri ad un certo punto Circle ha fatto sapere che era pronta a soddisfare tutte le richieste di riscatto di USDC, a costo di dover mettere di tasca propria i 3,3 miliardi di dollari mancanti. 

A quel punto non solo il crollo del valore di USD Coin si è interrotto, ma piano piano ha iniziato a risalire, fino a recuperare quasi del tutto il peg con il dollaro. 

Infatti, ad un certo punto è stata diffusa la notizia che la banca centrale statunitense, la Federal Reserve (Fed), ha deciso di intervenire per coprire interamente l’intero ammanco che impediva a SVB di restituire tutto il denaro ai propri correntisti. 

In questo modo anche se Circle non dovesse riuscire a ritirare tutti i 3,3 miliardi che aveva in deposito presso SVB, riuscirà lo stesso a ritirarli grazie alla Fed. 

In altre parole la Fed ha risolto il problema del buco nelle coperture di USDC, che quindi può tornare ad essere riscattabile al 100% in USD alla pari. 

Le oscillazioni del prezzo della crypto USD Coin (USDC)

Prendendo come riferimento il tasso di cambio su Coinbase di USDC in USDT, la dinamica è molto chiara. 

Va detto che Coinbase è partner di Circle, ed è di fatto l’exchange attraverso il quale i token USDC vengono messi sul mercato. Quindi il tasso di cambio di USDC su Coinbase è di fatto quello primario. 

I problemi hanno iniziato a verificarsi già in serata di venerdì 10, quando iniziarono a circolare le prime indiscrezioni sul fatto che Circle potesse essere in qualche modo coinvolta nel fallimento di SVB. 

Tuttavia, in quel momento il valore di mercato di USDC era ancora molto vicino ad 1$, solo leggermente inferiore. 

Nella notte, però, ha iniziato a perdere velocemente valore, tanto che nel giro di sole otto ore il suo valore era crollato fino a 0,84$. 

Quando però ha raggiunto quella cifra, dopo la comunicazione ufficiale di Circle che ammetteva di avere un buco di 3,3 miliardi di dollari non più riscattabili da SVB, c’è stata un’inversione di tendenza, tanto che nel giro di due ore il valore di mercato di USDC era tornato a 0,95$. 

Quella cifra non era ancora degna di una vera stablecoin, ma faceva capire che i mercati si attendevano una possibile soluzione del problema. 

In effetti sembrava perlomeno plausibile che in qualche modo Circle riuscisse a trovare i 3,3 miliardi di dollari mancanti, anche se per altre otto ore il valore di mercato di USDC rimase in sofferenza, riscendendo fino a 0,89$. 

Sul finire di serata però ha iniziato un vero e proprio recupero, tanto che nel corso della giornata di domenica è ritornato vicino agli 0,97$. 

Una volta iniziata a circolare la notizia che la Fed avrebbe coperto tutti gli ammanchi nei conti dei clienti di SVB, nella notte tra domenica e lunedì il valore di mercato di USD Coin è tornato a 0,99$, tanto che in questo momento è plausibile che possa arrivare a riprendere il pieno ancoraggio con il dollaro. 

La capitalizzazione di mercato

Un discorso per certi versi simile è quello che riguarda la sua capitalizzazione di mercato. 

Venerdì era di circa 43,5 miliardi di dollari, in leggero calo rispetto ai 43,8 miliardi di inizio settimana. 

Appena ha iniziato a perdere il peg con il dollaro è crollata a 36 miliardi nel giro di undici ore. Si tratta di una perdita di capitalizzazione del 17%, ovvero in linea con il -16% del prezzo di USDC. 

Il fatto è che ormai la restituzione dei token USDC era chiusa per il weekend, quindi i possessori di USD Coin non hanno potuto restituirli e riscattarli. 

Va però detto che nel corso del weekend la capitalizzazione è poi risalita a 40,8 miliardi, ovvero il 6% in meno rispetto a venerdì, a fronte di una perdita cumulata di valore di circa l’1%. 

Quindi al netto della perdita di valore a causa della discesa del prezzo, USDC ha in effetti perso un po’ di capitalizzazione di mercato a causa della restituzione di token. 

Oggi, con la riapertura delle banche e quindi della restituzione degli USD a chi decide di dare indietro i propri token USDC, è possibile che la capitalizzazione di USD Coin torni a scendere. 

La situazione dei mercati

Nel weekend è poi anche fallita un’altra banca statunitense, Signature Bank, ed almeno un’altra risulta essere in difficoltà (First Republic Bank). 

Onde evitare un contagio in grado potenzialmente di far implodere il sistema bancario statunitense, le Fed ha deciso un intervento d’urgenza che non mira a salvare le banche fallite pagando i loro debiti, ma solamente a garantire che tutti i loro clienti possano prelevare il 100% delle loro somme ancora in deposito. 

I mercati tradizionali statunitensi sono ancora chiusi, ma visto che la reazione dei mercati crypto a questa decisione è stata ottima, è lecito immaginare che oggi possano reagire bene anche le borse tradizionali. 

Quindi per ora il problema sembra sotto controllo, e anche se la catena di fallimenti bancari non dovesse essere stata fermata, se non altro i depositi dei clienti sono al sicuro, perlomeno per ora. 

D’altronde il forte aumento dei tassi di interesse nel corso del 2022/2023 da parte della Fed potrebbe essere stata la miccia che ha fatto esplodere la situazione, quindi è più che normale che sia stata la stessa Fed a prendersi l’incarico di intervenire per evitare che una cattiva gestione delle banche possa avere ripercussioni negative sui patrimoni dei loro ignari clienti. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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