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Il prezzo di Bitcoin (BTC) aspetta il FOMC

Oggi il FOMC (Federal Open Market Committee) deciderà se aumentare i tassi o no: il prezzo di Bitcoin (BTC) sembra essere in attesa di questo dato, visto che ormai è quasi fermo da tre giorni. 

Infatti, domenica Bitcoin si è riportato sopra i 28.000$, e lì praticamente è rimasto fino ad oggi. 

Una settimana fa invece era a 25.000$, e due settimane fa a 22.500$. 

Il FOMC ed il prezzo di Bitcoin (BTC)

Il FOMC è l’organismo della Federal Reserve, ovvero la banca centrale statunitense, che per l’appunto decide la politica dei tassi di interesse in dollari. 

Il fatto è che l’attuale livello dei tassi, compreso tra 450 e 475 punti, è già molto alto. Anzi, è ai massimi da quindici anni a questa parte. 

Un livello di tassi di interesse così alto sta facendo male soprattutto a chi ha dei debiti da pagare, tanto che i fallimenti bancari delle scorse settimane in USA potrebbero essere dovuti anche a questo fattore.

D’altro canto però la Fed è costretta a fare qualcosa per combattere l’inflazione, dato che anche quella è ai massimi degli ultimi 40 anni. 

Le ipotesi che circolano in questi giorni sono solo due: o li aumenta di 25 punti base, ovvero il minimo, o non li aumenta. L’ipotesi di un altro aumento dal 50 punti è sfumata quando una decina di giorni fa sono stati pubblicati i dati sull’inflazione. 

Infatti a febbraio l’inflazione è scesa al 6%, dal 6,4% di gennaio, e questo è stato interpretato da molti come il segno che tassi così tanto alti sono già sufficientemente adeguati per combattere l’inflazione. Ma dato che l’obiettivo in teoria sarebbe quello di riportarli al 2% entro fine anno, la Fed non può ridurli. 

I mercati sono abbastanza convinti che oggi il FOMC annuncerà un aumento di 25 punti, ma nel caso in cui invece dovesse annunciare che non li aumenta, i mercati potrebbero reagire bene, dato che renderebbe meno pesante del previsto il pagamento dei debiti. 

Tuttavia, la Fed è appena stata costretta a creare dal nulla altri 300 miliardi di dollari, quindi sembra in effetti davvero improbabile che possa decidere di non aumentare i tassi.

L’inflazione rimane, infatti, il nemico numero uno. 

In caso di aumento di 25 punti i mercati potrebbero lo stesso reagire con un po’ di volatilità, ma non ci si aspetta che il prezzo di Bitcoin possa reagire di colpo con significativi movimenti. Invece in caso di mancato aumento potrebbe reagire subito bene. 

Il trend di BTC in relazione al contesto macro

Sebbene l’attuale livello di prezzo di BTC sia del 70% superiore a quello di inizio anno, da molti in realtà non è ritenuto particolarmente alto. 

Il punto è che in questi primi mesi del 2023 ha recuperato tutte le perdite accumulate nel 2022 dopo il fallimento di Celsius, BlockFi e FTX, ma non quelle causate a maggio dall’implosione dell’ecosistema crypto Terra/Luna

Un anno fa il valore di mercato di un Bitcoin era di 41.000$, scesi a 37.000$ ad inizio maggio 2022 prima del crollo dovuto a Terra. 

Ma in questo momento il punto chiave sembrano essere i 30.000$ toccati il giorno stesso dell’implosione di Terra, anche se nei giorni successivi per un brevissimo periodo scese anche fino a 25.000$. 

Quindi, dato che i 22.000$ toccati dopo il fallimento di Celsius sono ormai stati ampiamente superati, i due livelli chiave ora sono diventati 30.000$ e 37.000$. Quest’ultimo livello sarebbe in linea con il trend del 2019, ovvero il precedente anno post bear-market, ovviamente in proporzione al picco massimo toccato durante la bolla. 

La dominance di Bitcoin

Il dato più clamoroso però sembra essere quello della dominance. 

Sebbene fonti diverse lo calcolino in modo differente, perchè dipende dal numero di criptovalute che prendono in considerazione, utilizzando i dati di TradingView emerge che il 47% attuale è molto vicino ai livelli massimi degli ultimi dodici mesi, ovvero al 48,5% di giugno 2022. 

Sebbene fino ad aprile 2021 il livello fosse molto più alto, con un 73,6% toccato a dicembre 2020, dopo il fallimento di Celsius e BlockFi a giugno 2022 era sceso fino a toccare un picco minimo annuale a quota 39,1% a settembre. 

Ma nel corso del 2023 la dominance di Bitcoin si è riportata prima al 43%, e poi negli ultimi giorni fino a quasi il 48% con un vero e proprio spike durato solamente una settimana. 

Da notare che la dominance di Bitcoin scende molto soprattutto durante le cosiddette altseason, ovvero quando i prezzi delle altcoin performano molto bene. 

Invece in questo 2023, e soprattutto negli ultimi giorni, sta performando bene soprattutto il prezzo di Bitcoin, in particolare a causa dei problemi del settore bancario tradizionale e soprattutto dei 300 miliardi di dollari creati dal nulla dalla Fed. 

Bitcoin infatti viene sempre di più percepito come una forma di protezione proprio contro politiche monetarie eccessivamente espansive delle banche centrali, ed in particolare della Fed. Quindi è inevitabile che la politica monetaria della banca centrale USA influenzi il valore di mercato di BTC. 

Ed è proprio per questo motivo che nel caso in cui oggi il FOMC dovesse decidere di non aumentare i tassi ci si aspetta una nuova risalita del prezzo di Bitcoin. 

Le altcoin potrebbero seguire a ruota nel prossimo futuro, quando eventualmente la corsa di BTC dovesse arrestarsi. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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