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Visa alla ricerca di sviluppatori crypto esperti di blockchain pubbliche e stablecoin

Importanti novità dell’ultima ora: a quanto pare Visa, il gigante dei pagamenti, è intenzionata ad assumere più sviluppatori crypto per promuovere l’adozione mainstream. 

Nello specifico, la sua ricerca è orientata verso esperti del settore in materia di blockchain pubbliche e dei pagamenti in stablecoin. Tutti i dettagli di seguito. 

Visa assumerà esperti crypto per l’adozione mainstream delle tecnologie e non solo 

Come anticipato sopra, il gigante dei pagamenti Visa sta cercando di aggiungere sviluppatori back-end al suo team crittografico, in particolare esperti crypto di blockchain pubbliche e stablecoin.

Cuy Sheffield, vicepresidente di Visa, ha affermato che i nuovi ruoli che la società vuole assumere aiuterebbero a guidare l’adozione mainstream delle tecnologie, come si legge su Twitter:

“Abbiamo un’ambiziosa roadmap di prodotti crittografici Visa e ha appena aperto alcune richieste per ingegneri del software senior per aiutarci a promuovere l’adozione mainstream di reti blockchain pubbliche e pagamenti in stablecoin.”

Dunque, Visa è alla ricerca specifica di persone che abbiano lavorato con strumenti di ingegneria all’avanguardia assistiti dall’intelligenza artificiale, come Github Copilot, per sviluppare ed eseguire il debug di smart contract.

Inoltre, l’annuncio di lavoro afferma separatamente che Visa è alla ricerca di ingegneri che siano “appassionati dello stack di tecnologie Web3”. L’esperienza prevista ai fini dell’assunzione include framework di test come Truffle, Mocha e Hardhat. 

Logicamente, Visa predilige i candidati che hanno una buona conoscenza delle soluzioni Layer-1 e Layer-2, nonché una conoscenza pratica della scrittura di smart contract utilizzando Solidity, il linguaggio di programmazione di Ethereum.

Infine, Visa richiede anche una conoscenza della tecnologia di registro distribuito pubblica e autorizzata, dei protocolli di sicurezza e del nuovo standard di account Ethereum, ERC-4337. 

Nonostante i crolli e il mercato incerto, Visa rimane pro-crypto 

Come sappiamo, a febbraio Visa aveva negato i rapporti che affermavano che la società avrebbe interrotto le attività crittografiche dopo il crollo di aziende di alto profilo in tutto l’ecosistema. 

Nello specifico, Sheffield aveva dichiarato su Twitter che la società avrebbe continuato a lavorare con il comparto blockchain per fornire rampe fiat on e off e aveva inoltre affermato che la sua opinione sul potenziale delle criptovalute non era cambiata.

Non solo, un portavoce di Visa al tempo confermò che la società stava monitorando il settore e gli sviluppi normativi, dicendo che era impegnata ad espandere le offerte nello spazio crittografico. 

Non a caso, l’azienda, che si è sempre mostrata crypto-friendly, ha istituito un’unità di consulenza alla fine del 2021 per aiutare coloro che sono interessati alle criptovalute a esplorare le opportunità del settore in modo coscienzioso. 

Inoltre, la rivale Mastercard aveva esplicitato mesi fa l’intenzione di adottare la crittografia sulla sua rete di pagamento, a partire dalle stablecoin. Così, Visa recentemente ha anche esplorato la conversione di risorse digitali in pagamenti fiat, in modo simile ai suoi servizi di conversione di valuta esistenti. 

Infine, sappiamo che Sheffield ha rivelato all’evento StarkWare Sessions 2023 a Tel Aviv che Visa ha testato i pagamenti di regolamento in stablecoin USDC su Ethereum. Dunque, al contrario delle aspettative di molti e delle incertezze di mercato, Visa rimane molto fedele e fiducia per quanto riguarda il futuro delle crypto. 

Differenza tra blockchain pubbliche e private 

Come abbiamo visto, Visa, nel suo annuncio per la ricerca di nuovi esperti crypto, richiede anche una conoscenza della tecnologia di registro distribuito pubblica e autorizzata. Ma cosa significa? E come vengono distinte questi due tipi di blockchain? 

Vediamo che le blockchain definite “permissionless” o più semplicemente pubbliche sono quelle che non richiedono alcuna autorizzazione per poter accedere alla rete, eseguire delle transazioni o partecipare alla verifica e creazione di un nuovo blocco.

Le blockchain di Bitcoin ed Ethereum sono sicuramente i due esempi più famosi: non vi sono restrizioni o condizioni di accesso e chiunque può prenderne parte. 

Dunque, si tratta di due strutture totalmente decentralizzate, in quanto non esiste un ente centrale che gestisce le autorizzazioni di accesso, le quali sono condivise tra tutti i nodi allo stesso modo. 

Ciò significa che nessun utente della rete ha privilegi sugli altri, così come nessuno può controllare le informazioni che vengono memorizzate su di essa, modificarle o eliminarle, o alterare il protocollo che determina il funzionamento della tecnologia.

D’altra parte, le blockchain autorizzate o anche definite “permissioned” sono soggette ad un’autorità centrale che determina chi possa accedervi. 

Oltre a definire chi è autorizzato a far parte della rete, tale autorità definisce quali sono i ruoli che un utente può ricoprire all’interno della stessa, stabilendo anche regole sulla visibilità dei dati registrati. 

Le blockchain autorizzate introducono quindi il concetto di governance e centralizzazione in delle reti che nascono come decentralizzate e distribuite, come sappiamo. 

Queste blockchain, invece di consentire a qualsiasi persona con una connessione Internet di partecipare alla verifica del processo di transazione, affidano il compito ad alcuni nodi selezionati e ritenuti degni di fiducia.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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