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FTX: approvata la vendita di LedgerX

Tra gli asset di proprietà dell’exchange fallito FTX c’è anche LedgerX, la cui vendita è stata appena approvata. 

LedgerX non va confusa con l’azienda francese Ledger produttrice dell’omonimo hardware wallet, perchè è un’altra società e si occupa di opzioni, future e servizi di compensazione. 

In particolare è un exchange di future e opzioni crypto con una stanza di compensazione regolamentata dalla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti.

Si tratta di una piattaforma ancora attiva, ed appartenente a FTX. 

Il fallimento di FTX

Dopo il fallimento di FTX, a novembre dell’anno scorso, la gestione dei suoi asset è passata delle mani del curatore fallimentare. 

Quello che sta facendo il curatore fallimentare ovviamente è cercare di trovare fondi per restituire ai creditori quanto più possibile. 

Per questo motivo ad aprile è stata presentata al tribunale fallimentare una mozione che chiedeva di vendere LedgerX a M7 Holdings, un’affiliata di Miami International Holdings.

Tale mozione ieri è stata approvata dal giudice John Dorsey del tribunale fallimentare degli Stati Uniti per il distretto del Delaware, e si prevede che possa portare in cassa a FTX circa 50 milioni di dollari.

In realtà si tratta di una cifra piuttosto contenuta, se confrontata con la montagna di debiti non ancora rimborsati della società fallita, ma perlomeno garantirà un po’ di liquidità. 

Va ricordato, infatti, che sebbene FTX sia chiusa continua a dover sostenere grosse spese proprio a causa della procedura legale della gestione del fallimento. 

FTX vende LedgerX

Gli avvocati che sono intervenuti durante l’udienza con il giudice Dorsey non hanno sollevato alcuna obiezione alla vendita di LedgerX. 

Ha sollevato, invece, un’obiezione il rappresentante di OKC USA Holding, uno degli altri offerenti per LedgerX, che pur non opponendosi sostiene che la sua società potrebbe chiedere un risarcimento dato che un partner dei debitori FTX, Bruce Mendelsohn, avrebbe rilasciato dichiarazioni “non vere” in merito agli obblighi normativi di OKC nei confronti della CFTC.

Quella di LedgerX non è la prima vendita di asset di FTX approvata dal curatore fallimentare, anche se per ora non sembra esistere un piano per rimborsare i debitori. 

La restituzione dei debiti

A dire il vero alcuni creditori di FTX hanno già potuto reclamare i loro fondi. Si tratta degli utenti giapponesi dell’exchange, dato che FTX Japan ha consentito loro di accedere alla piattaforma e richiedere i prelievi. 

FTX non era un unico exchange, ma una piattaforma costituita da diversi exchange che operavano in diverse giurisdizioni con società differenti. 

Alcune di quelle società erano solventi, quindi si è pensato di consentire la richiesta di prelievi agli utenti degli exchange le cui società di gestione risultavano essere solventi. 

In un primo momento si pensava che anche FTX.US, ovvero l’exchange dedicato al mercato USA, potesse essere solvente, ma per ora i prelievi non sono ancora stati riaperti. 

Il problema principale è legato a FTX.com, ovvero l’exchange internazionale con sede alle Bahamas, gravato da così tanti debiti da necessitare di drenare risorse anche da altre società del gruppo pur di cercare di ripagare in parte i suoi creditori. 

In questo momento non sembra possibile che i creditori di FTX verranno ripagati interamente. Non si sa nemmeno bene di preciso quale potrebbe essere la percentuale di fondi che verranno restituiti, nè quando ciò potrebbe accadere. 

Pare però molto difficile che la sola vendita degli asset di valore ancora di proprietà del gruppo riesca a raccogliere così tanti fondi da coprire la maggior parte dei debiti. 

Probabilmente occorre sperare in una nuova bullrun dei mercati crypto, affinchè le criptovalute ancora in possesso della società si rivalutino a tal punto da coprire una parte consistente del debito. 

Va ricordato, infatti, che il debito è calcolato in valuta fiat al momento della dichiarazione del fallimento, e tale valore non varierà nel corso del tempo nemmeno in caso di nuova bull run. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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