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Pornhub, crypto usate dall’1% degli utenti

Secondo quanto riportato da TNW -The New Web- Pornhub avrebbe affermato che sono meno dell’1% gli acquisti del servizio Premium eseguiti in criptovalute.

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Potrebbe esser un dato che demoralizza, ma in realtà non sono numeri cosí bassi.

Infatti, se si considera che, come mostra un report dello scorso anno, il gigante dell’intrattenimento ottiene in media 8 milioni di visite al giorno e 28.5 miliardi all’anno, forse l’1%/non è poi un numerino.

Era l’aprile del 2018 quando Pornhub si lanciava nel business delle criptovalute, inizialmente firmando accordi con Verge e successivamente anche con TRON e Zencash.

Una scelta strategica per promuovere i token della prima e poi l’integrazione delle altre, cosí da offrire maggiore privacy agli utenti che, visto la particolarità del servizio, preferiscono agire nell’anonimato, e senza quindi dover usare la carta di credito.

Pornhub spiega: “ci aspettiamo di vedere una diffusa adozione delle criptovalute e blockchain sul nostro sito nel prossimo futuro”.

Non a caso, ad agosto, Pornhub ha firmato un accordo con l’azienda di pagamenti criptati PumaPay, di cui la messa online è prevista per gli inizi del 2019, giusto il tempo di finalizzare il progetto.

Pornhub afferma di aver scelto questa soluzione grazie alle sue “capacità di fatturazione flessibile“, che includono “pagamenti ricorrenti e pay-per-use”.

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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