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Mastercard, un brevetto per rendere anonime le transazioni elettroniche su blockchain

Mastercard, uno dei colossi mondiali per il settore pagamenti, ha presentato una richiesta di brevetto per il suo nuovo metodo e sistema che rende anonime le transazioni elettroniche basate su tecnologia blockchain.

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La richiesta di brevetto è stata pubblicata ufficialmente questo giovedí direttamente da US Patent & TradeMark Office, e descrive come Mastercard abbia creato un metodo di anonimato per le transazioni crypto.

Secondo il documento, il metodo:

“risulterebbe nel mostrare all’utente solo il trasferimento di fondi ed il ricevimento di fondi da un piccolo numero di indirizzi che sono anche coinvolti in un volume considerevole di transazioni con vari altri utenti, rendendo così i dati innocui”

Inoltre, sembra che anche gli importi potranno essere nascosti attraverso l’uso di più trasferimenti utilizzando più indirizzi.

Il giro di boa di Mastercard nel mondo crypto dopo le due richieste di brevetto effettuate nel solo mese di ottobre, sembra non fermarsi.

L’interesse per le applicazioni blockchain richiama quello che per il mondo dei pagamenti è già un dato affermato da tempo e cioè che gli utenti preferiscono usare le crypto come bitcoin proprio per l’anonimato e la privacy che offrono, rispetto i metodi tradizionali offerti invece dai giganti dei pagamenti come appunto Mastercard.

Sembra però che Mastercard, con il suo metodo, voglia riprodurre la privacy ai livelli delle crypto definite più anonime come monero e zcash che, al contrario di bitcoin, riescono appunto a mantenere oscurato tutti i dati relativi la transazione, compreso il punto di origine e di arrivo.

Com’è già noto nel mondo crypto, infatti, l’anonimato e la privacy di bitcoin è in un certo senso rintracciabile grazie alla trasparenza ed immutabilità della blockchain.

È possibile, infatti, identificare tutte le transazioni associate a un portafoglio blockchain specifico utilizzando dati pubblici.

Nello stesso brevetto, Mastercard spiega:

“Ad esempio, tali dati, per come vengono accumulati e analizzati, possono rivelare l’utente dietro un portafoglio o almeno fornire informazioni su di esso … Tuttavia, la struttura delle comunicazioni e dell’attribuzione esistente della tecnologia blockchain come bitcoin richiede l’identificazione di dove le transazioni stanno partendo e terminando, al fine di mantenere il registro”.

“Pertanto, vi è la necessità di una soluzione tecnica per aumentare l’anonimato di un portafoglio e l’utente associato ad esso in una blockchain“.

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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