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Cambridge University: pubblicato il secondo Crypto Asset Report

L’Università di Cambridge ha pubblicato il secondo Crypto Asset report, con il quale conduce un’analisi molto approfondita sul settore delle criptovalute, proseguendo il lavoro iniziato l’anno precedente.

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Per scrivere questo report, come si legge su Twitter, sono stati interrogate molte aziende di rilievo del settore crypto tra cui Eidoo, Bitmain, eToro, Genesis Mining e molti altri ancora.

Si tratta di uno studio estremamente esaustivo sull’evoluzione dell’industria delle crypto e sui suoi mutamenti strutturali.

Nel report viene presentata la struttura attuale del settore con tutti gli elementi strutturali principali:

Partendo dai miner abbiamo poi, i settori storage, exchange e l’utilizzo nell’ambito dei pagamenti tramite i merchant.

Un sistema complesso in cui gli operatori, sempre più, hanno collegamenti intersettoriali.

Nonostante il settore stia soffrendo per una riduzione dei valori, ciò non ha colpito il numero di account creati ed una crescita nel numero degli utenti stessi.

Un lato non positivo è che moltissimi utenti rimangono passivi, non completando le procedure KYC ed AML.

Per quanto riguarda le criptovalute ed i servizi collegati questi sono comunque in aumento per tutte le crypto, tranne bitcoin, per il quale vi è una contrazione.

Si tratta di un andamento curioso, ma compatibile con, da un lato, la fine dell’effetto di prima adozione e dall’altro con l’applicazione della legge di Gresham e la trasformazione di BTC in una pura riserva di valore.

Se scomponiamo i servizi fra quelli utilizzati dal business e quelli utilizzati a livello individuale, vediamo come sono utilizzati più professionalmente i sistemi di storage e di pagamento, mentre gli exchange rimangono utilizzati soprattutto dai singoli.

Vi è comunque una crescita continua dell’intermodalità nei servizi.

Interessante anche l’evoluzione dei pagamenti suddivisi per criptovaluta, come si può vedere nella figura seguente:

Possiamo dedurre che tutte le criptovalute hanno avuto un picco di uso a cavallo della bolla di dicembre 2017-febbraio 2018, ma il comportamento antecedente e successivo è stato diverso di caso in caso.

Se BTC come strumento di pagamento è tornato successivamente  a livelli anche più bassi che in precedenza, al contrario altre crypto come Litecoin, Ethereum e BCH hanno mantenuto o acquisito livelli interessanti.

Particolare, invece, la posizione di ZEC che, dopo aver goduto di un momento di uso ampio, si è successivamente affievolita.

Ciò è comunque coerente con una evoluzione specialistica delle criptovalute, nella quale BTC diventa la rappresentazione di un valore più stabile e sicuro ed altre, come LTC ed ETH, prendono la funzione di pagamento.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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