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Steemit: il social media “immutabile” basato su blockchain può censurare i contenuti

Steemit è un social media di proprietà di una società privata, la Steemit Inc, basato sulla blockchain decentralizzata di Steem.

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Negli ultimi periodi si sono verificati alcuni casi di ipotetica censura, che hanno sollevato molte critiche nella comunità crypto.

Nel whitepaper di giugno 2018 del progetto Steem, all’interno del capitolo sulla censura, c’era scritto:

“Steem è una rete decentralizzata gestita da testimoni in giurisdizioni di tutto il mondo. Tutte le azioni degli utenti sono registrate pubblicamente sulla blockchain e possono essere verificate pubblicamente. Ciò significa che non esiste una singola entità che possa censurare i contenuti. Singoli siti web, come Steemit.com, possono censurare i contenuti sul loro particolare sito, ma i contenuti pubblicati sulla blockchain sono intrinsecamente trasmessi in tutto il mondo in modo da essere sempre disponibili”.

Pertanto i soggetti coinvolti sono due: la blockchain decentralizzata di Steem, non censurabile, ed il sito Steemit, centralizzato, di proprietà di un privato, con facoltà di censurare i contenuti.

Infatti, nei Termini di Servizio del social media Steemit si legge:

“Possiamo sospendere o interrompere l’accesso ai servizi a nostra esclusiva discrezione, immediatamente e senza preavviso, e cancellare o disattivare il tuo account steemit.com e tutte le informazioni e file correlati senza costi per te, compreso ad esempio se violi qualsiasi termine del presente accordo. In caso di blocco, l’accesso ai fondi nel tuo account richiederà l’accesso diretto alla blockchain di Steem tramite l’API della riga di comando, o uno strumento di terze parti, e richiederà l’accesso al backup dei dati del tuo account, incluso il tuo account e le chiavi private”.

In altre parole non è strettamente necessario utilizzare il social media Steemit per accedere alla blockchain di Steem, sebbene sia piuttosto difficile farlo con altri strumenti di interfaccia, e questo fa sì che, pur rimanendo la blockchain di Steem decentralizzata ed incensurabile, il social media Steemit invece non lo sia affatto.

Ieri l’utente the-bitcoin-dood ha pubblicato un post su Steemit in cui racconta uno di questi ipotetici, ma plausibili, episodi di censura.

Steemit, infatti, avrebbe bandito il controverso utente The Dark Overlord, facendo gridare allo scandalo: si tratterebbe di pura e semplice censura per i contenuti da questo pubblicati. I contenuti sono ancora disponibili sulla blockchain di Steem, ma sono stati completamente rimossi dal sito Steemit.

Il fatto è che l’operato dell’utente The Dark Overlord è realmente molto discutibile: the-bitcoin-dood parla addirittura di estorsione di denaro, sollevando il dubbio che più che una banale questione di censura, possa trattarsi invece di una vera e propria questione etica. Insomma, i gestori, privati, del sito Steemit avrebbero dovuto evitare di intervenire e lasciare che The Dark Overlord potesse perpetrare la propria estorsione?

Infatti, il gruppo hacker Dark Overlord aveva chiesto bitcoin per non pubblicare documenti segreti relativi all’11 settembre, e questo assomiglia molto ad un tentativo di estorsione.

The-bitcoin-dood però solleva un altro dubbio: questo episodio è l’inizio della censura su Steemit? Il gestore privato del social media Steemit, infatti, secondo i termini e condizioni può proteggersi da pedofilia e da altri contenuti illegali che potrebbero essere pubblicati sul sito, essendone legalmente responsabile. Ma quando si tratta ad esempio di contenuti di natura politica?

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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