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Negli Usa la SEC e la FED aprono alle crypto

Robert Jackson è un commissario della SEC, l’ente di vigilanza americano sulla borsa. Durante un’intervista alla CNBC ha dichiarato: “Gli investitori stanno avendo difficoltà a capire la differenza tra investimenti e frodi. […] Penseremo a come rendere gli investimenti coerenti con le nostre leggi sui titoli“.

A proposito di un possibile inasprimento dell’attuale regolamentazione o di un divieto assoluto, ha aggiunto non suggeriamo nessuna di queste cose. Al momento siamo concentrati sulla protezione degli investitori che si stanno facendo male in questo mercato.

Questa posizione suona tanto come una timida “apertura”, data invece la forte ritrosia che la SEC aveva sempre mantenuto fino ad oggi nei confronti di questo mondo.
Infatti sebbene la SEC appaia ancora molto preoccupata per l’eccesso di euforia che spesso contraddistingue le ICO, d’altro lato però a questo punto non sembra più intenzionata a vietarle completamente.

Anzi, valuta l’ipotesi di regolamentare, rendendo a quel punto le crypto legali.

Non si sa nulla su questo ipotetico regolamento o su quanto potrà essere stringente ma già solo il fatto che la SEC si mostri possibilista è una notizia.

Nel frattempo Christine Smith, stratega presso la FED di St. Louis, ha pubblicato un post sul blog ufficiale, in cui suggerisce “tre ragioni per considerare Bitcoin simile ad una moneta“.

Ricordiamoci che ad oggi gli USA non considerano le criptovalute come monete, ma come “beni di proprietà“, con tutta una serie di conseguenze che impattano negativamente sul loro utilizzo e sulla loro diffusione.

Secondo Smith anche se bitcoin e altre criptovalute possono sembrare esotici, condividono alcune qualità con le valute normali.

Infatti aggiunge che Bitcoin non ha valore intrinseco, come il dollaro, è prodotto in unità limitate, mentre il dollaro ad esempio no, ed è privo di intermediari, come il contante.

Questa posizione, unitamente a quella del precedente studio sempre della FED di St. Louis su Bitcoin, suonano nuovamente come una chiara apertura nei confronti di questa nuova tecnologia, che si sta rivelando sempre meno “esotica” di quanto non potesse apparire anche solo fino a qualche mese fa.

Al dibattito sulla vera natura di Bitcoin ha preso parte anche il presidente della Commissione per il trading sui futures sulle commodity (CFTC) J. Christopher Giancarlo, che durante un’intervista alla CNBC ha detto che Bitcoin è in parte una valuta, in parte una security, in parte una moneta digitale.

Ha dichiarato: Vediamo in esso elementi di una commodity, soggetti ai nostri regolamenti, ma a seconda di quale regime normativo si utilizza per osservarlo assume aspetti diversi.

Ha anche aggiunto che alcuni aspetti di Bitcoin lo fanno assomigliare ad un bene come l’oro, e che per questo potrebbe non essere una forma di pagamento ideale, ma sarebbe più adatto per una strategia di acquisto e mantenimento a lungo termine.

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Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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