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Le novità su LN al BlockchainEDU Milano Meetup

Ieri, giovedì 28 marzo, presso il Milano LUISS Hub si è svolto l’Aperitech BlockchainEDU organizzato dalla Blockchain Education Network – BEN – che ha presentato tutte le tematiche legate al Lightning Network di Bitcoin.

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Il BEN Italia ha come scopo la diffusione della conoscenza su Bitcoin e sulla Blockchain attraverso l’educazione, lo sviluppo di progetti e la continua sperimentazione delle nuove applicazioni basate su queste tecnologie.

Lo speaker della serata, Guido Dassori, Bitcoin lead developer, ha intrattenuto la sala descrivendo tecnicamente cosa sia Lightning Network e come risolverebbe le problematiche attuali di scalabilità della blockchain di bitcoin intese come tempo e spazio per le transazioni e come fee che risultano essere proporzionali al traffico che la blockchain deve inglobare.

Dassori spiega come le soluzioni attuali in fase sperimentale e di sviluppo siano in qualche modo tutte delle chain esterne alla blockchain ma comunque collegate ad essa. Infatti, oltre Lightning Network, Dassori fa un accenno alle sidechain in particolare le sidechain di Liquid e Rootstock.

Una buona premessa che Dassori fa, prima di iniziare a comprendere il LN, è l’associazione di ciò che comunemente è riconosciuto nello scenario crypto con le tipologie di reti esistenti e a come le stesse funzionano.

Infatti, Dassori spiega che utilizzando una rete centralizzata la fiducia, cioè la custodia delle proprie chiavi private, viene riposta direttamente nelle mani di un ente centrale e questo si verifica nei casi di exchange o di wallet custodial oppure semplicemente utilizzando PayPal con valute fiat.

La rete distribuita, invece, è la rete che fa riferimento ai registri pubblici dove i partecipanti possiedono la propria chiave privata e, dove dunque, la disintermediazione è in atto. La fiducia viene riposta nel protocollo di consenso che approva e gestisce le transazioni senza conoscere le chiavi private dei partecipanti. Qui si trovano tutti i DLT e quindi anche la blockchain, che però per il sistema di base presenta i suoi limiti di scalabilità già menzionati oltre che la privacy.

Ecco subito dopo le reti decentralizzate, quelle in cui non si fa riferimento ad alcun registro pubblico che appesantirebbe i dati da transare ma si limita alla transazione in sé attraverso i canali di pagamento, che se da un lato favorisce la velocità (a fulmine = lightning) della transazione, dall’altro si innesca il rischio di censurabilità.

In questo senso, gli exchange decentralizzati DEX e il Lightning Network viaggiano su rete totalmente decentralizzate.

Come comprendere il Lightning Network?

In sostanza, il Lightning Network è una rete di canali di pagamento o una macchina a stati. Due soggetti, ognuno con un importo definito, decidono di aprire un canale di pagamento con l’intenzione di eseguire tra loro transazioni fuori dalla blockchain. Queste transazioni saranno, perciò, immediate, con fee quasi nulle e non pubbliche.

Infatti, sulla blockchain sarà possibile visualizzare l’apertura del canale e l’importo iniziale (oltre che la chiusura con l’importo btc riscosso) ma non i continui sbilanci dei saldi di ciascun soggetto coinvolto.

Se poi, uno dei due soggetti decide di aprire un secondo canale di pagamento con un terzo soggetto (il secondo canale di pagamento sarà sempre pubblicato su blockchain con l’importo definito) questo potrà diventare un soggetto di transito per gli altri due soggetti che non hanno aperto un canale di pagamento diretto tra loro, creando cosí il Lightning Network.

Ad oggi, Dassori spiega che è possibile testare ed esplorare i canali di pagamento con i soggetti di transito che creano dei veri e propri percorsi di pagamento da una parte all’altra del globo per effettuare transazioni su LN.

L’esempio eclatante è effettivamente il movimento della torcia del Lightning Network che si è venuto a creare su Twitter ed in cui fondatori di progetti crypto e nomi di spicco, nonché lo stesso CEO di Twitter Jack Dorsey han partecipato e promosso.

Sembra dunque che l’ecosistema di Lightning Network sia nel pieno del suo sviluppo e che comprenda ad oggi già una vasta gamma di partecipanti impegnati ad implementare e testare continuamente la rete. Si parla infatti di soggetti come Wallets, Hardware, Payments, Resources, Lapps, Adoption, Gaming e Development.

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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