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Initiative Q sta diventando virale, ma si tratta di scam?

Initiative Q è un progetto che da qualche mese sta attirando le attenzioni positive e negative della community crypto, facendo pensare ad alcuni che sia uno scam.

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Cos’è Initiative Q?

Il sito web spiega che Initiative Q nasce da un’idea di Saar Wilf. Si tratta di un imprenditore che ha intrapreso la propria carriera nei sistemi di pagamento nel 1997 e, in seguito, ha fondato Fraud Sciences, una società acquisita da PayPal nel 2008.

Wilf ha creato un team di esperti provenienti da diversi ambiti, tra cui matematica, economia e scienze sociali. I modelli economici e monetari sono stati sviluppati grazie all’aiuto dell’economista Lawrence White, professore di teoria e politica monetaria alla George Mason University. White ha pubblicato numerosi articoli e libri sulla teoria monetaria e sul settore bancario, tra cui The Theory of Monetary Institutions, Free Banking in Britain e The Clash of Economic Ideas.

L’idea alla base di Initiative Q è innanzitutto quella di creare una massa di utenti che possano essere sfruttati al fine di creare la “migliore rete di pagamento al mondo”. L’obiettivo principale del team è dunque quello di ottenere milioni di “Q members” registrati alla piattaforma, continuando l’improving grazie all’assunzione dei “migliori professionisti del mondo nei sistemi di pagamento, nella macroeconomia e nelle tecnologie internet”.


Creazione di una valuta globale in 7 passi

Continuiamo ad analizzare ciò che è presente sul sito seguendo questo schema definito da 7 passi fondamentali per la creazione di una “valuta globale”.

1) I sistemi di pagamento odierni (carte di credito, contanti, bonifici bancari) sono vecchi e obsoleti. Tutti quanti paghiamo dei costi inutili. Se ad esempio apriamo il nostro portafoglio noteremo la quantità di carte e di contanti che ci portiamo in giro. La tecnologia esiste già per sostituire tutto ciò con un metodo di pagamento digitale veloce e sicuro.

Inoltre, le attuali reti di pagamento sono state progettate decenni fa e il loro utilizzo viene garantito da un’enorme mole di calcoli, a cui si allacciano frodi e quant’altro. Tutte cose che si traducono in costi elevati.

2) Esistono molte tecnologie avanzate per quanto riguarda i sistemi di pagamento, e diverse innovazioni che attendono di essere implementate.

Ecco alcuni esempi:

  • Metodi MFA (Multi-Factor-Authentication) per rendere i pagamenti più sicuri;
  • AI (Artificial Intelligence) per ridurre le frodi;
  • Una valuta globale per eliminare le commissioni dovuti agli scambi;
  • Transazioni digitali per aumentare la velocità e la sicurezza riducendo i costi.

3) Quindi perché non utilizziamo già questi sistemi nuovi e nettamente migliori? Nessun acquirente si unirà a una nuova rete di pagamento priva di venditori e nessun venditore offrirà una nuova opzione di pagamento che nessun acquirente utilizzerebbe mai.

Un sistema di pagamento è utile solo se è utilizzato da un numero significativo di acquirenti e venditori. Raggiungere quella massa critica di utenti è la sfida che si pone Initiative Q.

4) Se qualcuno costruisse un moderno sistema di pagamento in grado di implementare queste tecnologie in modo da comprendere tanti acquirenti e venditori, questo sistema diventerebbe molto popolare. Potrebbe finire per vedere 20 trilioni di dollari in transazioni all’anno.

Le carte di credito rappresentano già questi 20 trilioni. Una volta che gli acquirenti e i venditori troveranno un metodo di pagamento migliore, questo numero potrebbe salire molto.

5) Ora, facciamo finta che tutto ciò sia successo e che ci sia una valuta globale dedicata. Chiamiamola Q. Secondo i modelli economici, il valore di tutte le Q sarebbe di diversi trilioni di dollari.

Il valore di una valuta può essere calcolato utilizzando la quantità di denaro in circolazione e la frequenza con cui viene utilizzato (nota come “velocity of money”). Quindi, stimando 20 trilioni di dollari nelle transazioni e usando la global average velocity of money, tutte le Q in circolazione varrebbero svariati miliardi di dollari.

6) “Initiative Q ha “prenotato” tutto ciò. Per le persone che si iscrivono oggi: prima ti iscrivi, più Q puoi ottenere!”, cita il sito web.


 

Ad ogni modo tutti questi punto mostrano come si tratti di una cosa completamente innovativa che cambierà il mondo con 20 triliardi di dollari di transazioni. Certamente anche se tutti utilizzassero bitcoin domani al posto del dollaro, dell’euro, della sterlina e cosi via, sicuramente il marketcap sarebbe di svariati trilioni di dollari.

The Q Payment Network: come funziona la rete dei pagamenti

Il modello di pagamento di Initiative Q

Come spiega il sito, Initiative Q vuole creare una moderna rete di pagamenti volta ad aggregare le migliori idee, innovazioni e tecnologie sviluppate negli ultimi anni. Il Q Payment Network consentirà transazioni sicure, veloci e a basso costo, utilizzando una valuta globale.

Molte delle idee che Initiative Q include esistono già, ma finora hanno solo ottenuto una diffusione limitata e non esiste un sistema universale che le integri tutte. Ciò è dovuto alla classica barriera tra venditori e acquirenti di cui abbiamo parlato prima.

Facile da utilizzare

Con l’app Q sarà possibile accedere a un negozio, scansionare il codice a barre degli elementi desiderati con la fotocamera del telefono e semplicemente uscire. Nei ristoranti potremmo andarcene quando avremo finito, dato che il telefono pagherà il conto direttamente collegandosi al server del ristorante. Nessuna segnalazione al cameriere, nessun ritardo, nessun inconveniente.

Prevenzione delle frodi

Rispetto al “rozzo” servizio di verifica indirizzi (AVS) utilizzato dalle carte di credito, che confronta solo le cifre dell’indirizzo di fatturazione, il Q Payment Network sarà in grado di verificare più informazioni con maggiore accuratezza e incorporare fonti più moderne, come gli account dei social media.

Initiative Q potrà anche impiegare algoritmi di ultima generazione per analizzare il comportamento digitale degli individui. Tale tecnologia è attualmente offerta da aziende come Forter e Riskified, ma utilizzata solo in una piccola parte delle transazioni. L’uso di una pagina per il pagamento centralizzata per tutti gli utenti di Q aiuterà a stabilire modelli di comportamento appropriati e inappropriati, portando a un “fraud check” molto più affidabile di quello che ogni singolo venditore potrebbe utilizzare da solo.

Poiché ogni nuovo membro deve essere verificato da un membro esistente, che rischia di perdere la propria ricompensa in caso di frode, la rete di pagamento Q costruirà una rete di relazioni di fiducia che possono essere utilizzate per verificare le transazioni. Ad esempio, il sistema può richiedere che per acquisti di grandi dimensioni (o comunque sospetti), un cosiddetto “trusted friend” debba contattarti direttamente e verificare che sia l’utente stesso a voler realmente autorizzare la transazione.

Promozione di pratiche commerciali corrette

Initiative Q richiederà la conferma del cliente per eventuali modifiche alle modalità di pagamento, come l’aumento delle tasse o altro.

Inoltre, gli acquirenti vedranno le recensioni dei clienti sulla pagina di ciascun venditore, per garantire un servizio migliore e per incentivare il rispetto sia dei venditori che degli acquirenti. Initiative Q ha la capacità unica di garantire che le recensioni siano fornite solo da acquirenti verificati che hanno effettuato un acquisto effettivo da quel venditore, eludendo il problema delle recensioni false che elogiano un’azienda o che screditano la concorrenza.

Attraverso queste misure, la rete di pagamento Q diventerà un ambiente in cui gli acquirenti non dovranno più preoccuparsi di truffe e i venditori potranno concentrarsi solamente sulla creazione di valori aggiunti per gli acquirenti stessi.

Reversibilità, controversie e parental control

Il Q Payment Network può anche includere un processo di risoluzione delle controversie automatizzato, con un’interfaccia facile da usare che consenta agli utenti di inviare reclami e caricare prove a supporto di tali affermazioni.

Le controversie che non possono essere risolte automaticamente verranno assegnate ad un rappresentante, che indagherà sulle rivendicazioni per determinare se vi sia stata una violazione delle norme della rete di pagamento oppure no.

Se l’agente rileva che il venditore ha commesso un errore, la transazione può essere annullata, mentre nei casi in cui entrambe le parti hanno agito in modo appropriato (ad esempio un addebito non autorizzato) l’acquirente può essere rimborsato. Tale rimborso verrà pagato da un pool assicurativo, finanziato dalle commissioni delle transazioni.

I conti che dipendono da altri conti possono essere facilmente configurati per potervi allocare fondi, autorizzare le spese e fornire un facile accesso alla cronologia completa delle transazioni. Si tratta di un meccanismo perfetto per i bambini o per entità che devono essere controllate. Una funzionalità simile può facilitare la condivisione delle spese per ristoranti, servizi pubblici e altre spese ad esempio tra amici.

I report

Gli acquirenti possono accedere istantaneamente alla cronologia completa delle transazioni. Ciò include le tempistiche e luoghi precisi di quando e dove le transazioni sono state autorizzate, quale metodo di verifica è stato utilizzato, una copia della fattura, i dettagli e le immagini dei prodotti. Non mancano poi i dati di tracciamento delle consegne, la possibilità di comunicare con il venditore e un collegamento al forum di risoluzione delle controversie. Un notevole miglioramento rispetto ai classici estratti conto delle carte di credito.

Niente banche

In tutto il mondo, il 38% della popolazione adulta non ha un conto bancario. Ci sono alcune aree in cui tale percentuale è molto più alta: in Colombia e Perù si parla di oltre il 60% e in Medio Oriente supera l’80%. Initiative Q affronta questo problema, consentendo alle persone di tutto il mondo di effettuare depositi, acquisti, vendite, trasferimenti di denaro e investimenti senza mai aver bisogno di accedere a una banca.

Costi delle transazioni

Poiché la rete di pagamento Q utilizzerà un sistema e una valuta unificati tra loro e opererà digitalmente utilizzando una “tecnologia avanzata”, le commissioni di transazione possono essere molto più basse. Inoltre, riducendo le frodi e i tentativi di truffa, Initiative Q può anche ridurre notevolmente i costi che si manifesterebbero in futuro.


Ecco lo slogan che appare sul sito:

“Universality.
We live in a global economy. Everything should be connected.
With Initiative Q, it finally will be.”


Initiative Q sta diventando virale. Si tratta di uno scam?

Quasi tutti hanno ormai sentito parlare di questa Initiative Q, sui siti web, attraverso i feed e nei social media. Sicuramente alcuni avranno aderito all’invito che gli è stato presentato. Molti invece si staranno ancora chiedendo cosa devono fare.

Initiative Q, di Saar Wilf, sostiene di essere “il network di pagamento del domani“. Per incoraggiare l’adozione di massa necessaria ad avere successo, Wilf ha avviato una campagna (il 1 agosto 2018) che è diventata virale sui social network:

“Sei interessato a un biglietto della lotteria gratuito da 130.000 $, che puoi vincere con una probabilità stimata maggiore dell’1%?”

Un sacco di persone hanno aderito sfruttando l’invito messo a disposizione. Molti pensano che questo sia solo un altro schema di arricchimento rapido e niente di più.

Ecco la risposta di Udi Wertheimer al post di Facebook:

“Mettiamo da parte le assurde e arroganti pretese della vostra “valuta” inventata, per un valore stimato di 2 trilioni di dollari in futuro, che non è altro che un bel sito web. Credo che tutto vada secondo un sistema di marketing ben strutturato. Ho alcune domande specifiche per il tuo modello:

  1. Delle 2 trilioni di monete (“stimate” a un valore di 2 trilioni di dollari in futuro), quante sono le società che le manterranno dopo la fine del lancio di questo airdrop? Non sono riuscito a trovare questa informazione da nessuna parte.
  2. Tecnicamente, l’approccio “a strati” a cui il sito web allude, in cui un sistema simile alla blockchain verrebbe usato per stabilire rapporti tra i cosiddetti agenti e vari altri attori (mentre i consumatori regolari si collocherebbero nel “top layer”) ha molto senso. Sembra un approccio equilibrato. Se non che le persone lo stanno già facendo con Bitcoin.

Esistono diverse soluzioni, sia dei gateway per i sistemi finanziari tradizionali, sia sistemi di pagamento completamente nuovi (e molti ne verranno fuori) costruiti come dei layer sopra a Bitcoin, “esattamente” nello stesso modo in cui vengono proposti qui.

Le tue FAQ rimproverano le criptovalute per essere una “soluzione geniale a un problema che non esiste”, ma tu proponi lo stesso identico sistema. Chiunque abbia passato abbastanza tempo in questo settore si rende conto che se le criptovalute devono essere utilizzate come mezzo di scambio, dovremmo per forza usare un approccio a più livelli. Ognuno dei tuoi punti può essere facilmente neutralizzato da chiunque abbia idea di come funzionano queste cose:

  • “Trasferimento del rischio per la sicurezza direttamente ai possessori della valuta”:
    una delle cose più importanti di Bitcoin è che tutti gli utenti, che siano piccoli investitori o istituzionali, possono scegliere di gestire la propria sicurezza. Si tratta di un passo fondamentale per creare fiducia nella valuta stessa. Ma questo non significa che bisogna per forza farlo. Molte persone usano il “second layer” per consentire a qualcun altro di gestire la sicurezza per loro e, naturalmente, questa tendenza continuerà.
  • “Valore instabile”:
    la tua moneta immaginaria ha attualmente un valore di 0 dollari. Anche se mai arriverà a 2 trilioni di dollari (LOL), beh, indovina un po’, ci sarà eccome la volatilità. Trovo questo punto particolarmente disonesto.
  • “Controlli legali”:
    hai mai usato Bitcoin? Sembra che tu non l’abbia fatto. Anche se non è possibile applicare le regole su Bitcoin stesso (proprio come non è possibile modificare il modo in cui si comporta l’oro), è possibile far rispettare dei regolamenti su come le persone utilizzano Bitcoin. E i governi lo fanno, con molto successo. Gli exchange e i servizi regolamentati esistono in tutto il mondo, i governi guadagnano dalle tasse e tutti sono felici. Un approccio stratificato permetterebbe ai consumatori di essere inconsapevoli di tutto ciò.
  • “Reversibilità”:
    tutto ciò dovrebbe essere ovvio per una persona con il tuo background. C’è un gran valore nel Bitcoin: questa risorsa è irreversibile. Proprio come se ti porgessi fisicamente un’oncia d’oro, non posso usare qualche stregoneria per farla riapparire magicamente nella mia mano. Questa proprietà aiuta a stabilire la fiducia all’interno delle grandi istituzioni e non fa danneggiare i consumatori in alcun modo. Possono utilizzare qualsiasi numero di “soluzioni di secondo livello” per fornire loro reversibilità (a condizione che il commerciante accetti). La reversibilità viene fornita esattamente nello stesso modo in cui la tua soluzione lo fornisce.
  • “Spreco”:
    questa affermazione è molto ignorante…”bitcoin supporta solo 2 tx al secondo”. Supporta molti altri ordini di grandezza in più, usando reti di secondo livello (Lightning Network), proprio come quella che stai proponendo (eccetto che effettivamente esistono, e non sono solo un paragrafo su un pagina di un sito web).

Saar Wilf ha risposto il 24 agosto a queste dichiarazioni:

  • Affermazione: “2 trilioni di dollari sono una stima assurda per il valore totale delle monete Q”.
    Risposta: è una valutazione molto ragionevole per una valuta utilizzata in una rete di pagamento global leader. Ciò è conforme all’equazione di scambio nell’economia monetaria e agli attuali volumi di transazioni delle principali reti di pagamento.
    Naturalmente ci sono molti rischi e sfide da affrontare. Si può sicuramente affermare che esiste una bassa probabilità di successo in questo momento, ma non è correlata al modello di valutazione della valuta Q.
  • Affermazione: “stiamo nascondendo la distribuzione delle monete”.
    Risposta: È nelle FAQ dal primo giorno: incentivi dell’80%, pagamento alla compagnia 10%, riserve monetarie del 10%. Gli incentivi per l’adozione sono la priorità più alta. Tuttavia è anche importante avere abbastanza fondi per la società che si occupa del pagamento e per il comitato monetario, in modo che possano venir utilizzati per finanziare lo sviluppo e creare riserve monetarie in altre valute.
  • Affermazione: “se mai la valuta Q diventerà popolare, il suo valore sarà instabile, esattamente come le criptovalute”.
    Risposta: Questo è spiegato nel modello economico. La stabilità è la ragione principale per cui abbiamo optato per una politica monetaria professionale (come i governi) piuttosto che per una predeterminata (come il bitcoin). Q sarà rilasciato per il commercio gradualmente, controllando l’offerta in modo che mantenga un potere d’acquisto stabile (circa 1 dollaro per ogni Q). Il tasso di rilascio è gestito da un comitato monetario indipendente, in linea con la crescita economica.
    Per esempio: se 100.000 Q valgono 1000 dollari, un Q è ancora 1 dollari, ma solo l’1% sarà negoziabile (in quel momento).
  • Affermazione: “molte delle sfide possono essere risolte creando un second layer”.
    Risposta: Sono d’accordo. La domanda è allora perché le valute devono esistere su una blockchain? Solo perché così nessun potere centrale le controlla? Supponendo che sia davvero così (e ci sono seri dubbi al riguardo), ci sono modi molto più efficaci per raggiungere questo obiettivo usando la governance e gli incentivi del libero mercato. Questo è l’approccio che abbiamo scelto.
  • E ora vengo al punto principale della discussione: non è sufficiente dimostrare che i problemi attuali dei sistemi di pagamento sono tecnicamente risolvibili. Questo è noto da decenni. La domanda è come far sì che le persone siano le prime ad adottare queste nuove tecnologie. La nostra proposta è di risolvere questo problema motivando l’adozione con valuta Q. Troppo presto per dire se questa è davvero la soluzione, ma ci sono alcune indicazioni promettenti.

Conclusioni

Ci sono voci discordanti sul fatto che questo ecosistema sia piramidale, scam o come vogliamo definirlo. Molte sono le persone che lo supportano. Ancor di più sono gli utenti che si chiedono cosa sia.

Stefano Cavalli
Stefano Cavallihttp://www.stefanocavalli.it
Nato a Parma, classe '92. Laureato in Ingegneria Informatica Elettronica e delle Telecomunicazioni all'Università degli Studi di Parma. Appassionato da anni in tecnologia Blockchain, economia decentralizzata e criptovalute. Esperto in Web-Development & Software-Development.
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