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Obelisk cancella la produzione degli ASIC per il mining di Grin

Nel corso del weekend la start-up Obelisk Miner, ha annunciato di aver intenzione di cancellare la produzione degli attesi ASIC per il mining di Grin.

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Annunciati lo scorso febbraio 2019, l’azienda prevedeva di immettere sul mercato almeno tre modelli di ASIC per minare Grin. La line-up sarebbe dovuta essere costituita dal dispositivo top di gamma – l’Obelisk GRN1 Immersion con un hashrate da ben 840 GPS ed un consumo di 4400 Watt, una versione intermedia da ben 420 GPS, ed una versione entry-level da poco più di 70 GPS, con un assorbimento di 400 Watt orari.

Erano già stati annunciati anche i prezzi, visto che Obelisk aveva già provveduto a raccogliere alcuni pre-ordini nel primi mesi dell’anno. La disponibilità vera e propria dei prodotti, tuttavia, era fissata per l’ottobre 2019, ad un prezzo finale di 20mila, 10mila e 2mila Dollari a seconda della variante. 

A quanto pare però, tali prodotti non arriveranno mai sul mercato, dal momento che Obelisk ha completamente annullato il progetto GRN1 miner, a causa dei pochi pre-ordini ricevuti e della mancanza di interesse generale riscontrata sulle community nell’ultimo periodo.

Gli unici ASIC per il mining di Grin dunque, rimarranno quelli prodotti da Innosilicon, che dovrebbero venir resi disponibili nei prossimi mesi.

Obelisk cancella la produzione degli ASIC per il mining di Grin

Come riportato sul comunicato ufficiale, tutti coloro che hanno pre-ordinato gli ASIC di Obelisk per il mining di Grin verranno rimborsati. I rimborsi verranno eseguiti in bitcoin. Verrà elargita una quantità equivalente alla cifra i dollari versata durante i pre-ordini.

Come spiegato dall’azienda, il progetto è stato cancellato per il poco interesse riscontrato. Complici i costi molto alti per progettare, sviluppare e produrre un ASIC per minare Grin, l’azienda ha incontrato diverse barriere e difficoltà economiche. A tali ostacoli si è aggiunto il meccanismo della divisione della ricompensa per ogni blocco di Grin correttamente minato, che ha imposti alcuni limiti temporali all’azienda.

Il reward per blocco infatti, viene diviso in tre modi: una parte va ai minatori muniti di GPU, una parte va all’algoritmo Cucaktoo31 con bassi requisiti di memoria, e la parte restante all’algoritmo Cuckatoo32 con requisiti di memoria più elevati.

Tale divisione, combinata al fatto che Grin non ha ancora ottenuto una sostanziale spinta nel mercato delle criptovalute, si è rivelata essere per l’azienda una barriera insormontabile. Tra i tre algoritmi infatti, Obelisk ha scelto di puntare su Cuckatoo31, con l’intenzione di realizzare una seconda generazione di ASIC per minare anche l’algoritmo Cuckatoo32.

L’azienda riteneva che tale approccio avrebbe consentito un significativo vantaggio sulla tabella di marcia rispetto ai concorrenti. Tuttavia Obelisk non è riuscita a rispettare le scadenze prefissate, motivo per cui si è trovata costretta ad abortire il progetto completo.

Non è chiaro se l’azienda in futuro riproporrà nuovi ASIC per il mining di Grin, anche se le parole riportate nel comunicato sono parse abbastanza chiare, lasciando intendere che l’azienda abbandonerà il progetto per un periodo di tempo non specificato.

Emanuele Pagliari
Emanuele Pagliarihttps://www.emanuelepagliari.it/
Ingegnere delle telecomunicazioni appassionato di tecnologia. La sua avventura nel mondo del blogging è iniziata su GizChina.it nel 2014 per poi proseguire su LFFL.org e GizBlog.it. Emanuele è nel mondo delle criptovalute come miner dal 2013 ed ad oggi segue gli aspetti tecnici legati alla blockchain, crittografia e dApp, anche per applicazioni nell'ambito dell'Internet of Things
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