HomeCriptovaluteEthereumMining Ethereum: hashrate in calo del 42%

Mining Ethereum: hashrate in calo del 42%

Mentre l’hashrate di bitcoin continua a crescere, macinando record su record, dal momento che è stato ripetutamente superato il massimo storico, le altre altcoin soffrono anche sul fronte del mining. Una di esse è sicuramente ethereum, che rispetto ad un anno fa vanta un hashrate in calo del 42%.

Read this article in the English version here.

Analizzando infatti i dati di Etherscan, è possibile notare come l’hashrate attuale del network di ETH si attesti attorno i 176mila GH/s, mentre alla fine di luglio 2018 esso si aggirava a ben 280mila GH/s.

Ethereum hashrate: calo dovuto a diversi fattori

Avere un network con un hashrate elevato garantisce un’ottima sicurezza della rete contro eventuali attacchi del 51%.

Nonostante il calo di hashrate subito sia considerevole, la probabilità che avvengano attacchi del 51% su ethereum rimane assai bassa. D’altronde la rete di ethereum aveva un hashrate di poco inferiore al valore attuale già alla fine del 2017 ed all’epoca non si erano verificati attacchi sul network.

Il motivo per cui l’hashrate di ETH non è risalito come su bitcoin è imputabile a diversi fattori. In primo luogo, la rete ha perso la maggior parte dell’hashrate in concomitanza coi crolli del mercato avvenuti tra novembre e dicembre 2018.

Tali crolli hanno portato il prezzo di ethereum ben sotto alla soglia di profittabilità di molti miner casalinghi, che hanno dunque spento i propri rig o si sono spostati su altri PoW.

Un altro fattore che può aver rallentato la ripresa può essere stato il fork Constantinople, avvenuto lo scorso febbraio. Esso ha comportato una riduzione del premio per ogni blocco correttamente validato da parte dei miner.

Con l’introduzione dell’EIP 1234, il reward è stato ridotto da 3 ETH a 2 ETH per ogni blocco minato, diminuendo ulteriormente gli introiti dei miner.

Un altro motivo che ha escluso una parte dei miner tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 riguarda anche la crescita del DAGGER di ETH, che ha eliminato dal mining le schede video con 3GB di VRAM.

Infine, molti miner potrebbero aver deciso di investire su hardware idoneo al mining di altre valute (bitcoin e litecoin) piuttosto che ethereum, dal momento che entro il prossimo anno dovrebbe iniziare la fase di transizione vera e propria verso il PoS, con ulteriori riduzione del reward per i miner attivi sul PoW.

Emanuele Pagliari
Emanuele Pagliarihttps://www.emanuelepagliari.it/
Ingegnere delle telecomunicazioni appassionato di tecnologia. La sua avventura nel mondo del blogging è iniziata su GizChina.it nel 2014 per poi proseguire su LFFL.org e GizBlog.it. Emanuele è nel mondo delle criptovalute come miner dal 2013 ed ad oggi segue gli aspetti tecnici legati alla blockchain, crittografia e dApp, anche per applicazioni nell'ambito dell'Internet of Things
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick