Si è conclusa la sessione intitolata “Examining Regulatory Frameworks for Digital Currencies and Blockchain” al Congresso USA che ha coinvolto il CEO di Circle, Jeremy Allaire, Rebecca M. Nelson, specialista in trading e finanza internazionale, e Mehrsa Baradaran, professore di legge dell”Università californiana “Irvine School of Law”.
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La sessione si è concentrata sulla questione della regolamentazione all’interno del settore crypto, aprendosi con una premessa sulla sessione precedente in merito a Libra e alla “criptovaluta” di Facebook, ricordando i vari dubbi che ha generato il progetto. In generale, tutti i Senatori coinvolti si sono detti preoccupati rispetto al progetto Libra.
Parlando di blockchain, però, Mike Crapo ha anche spiegato quanto sia consapevole del fatto che la blockchain e le crypto siano inevitabili ed ha così ribadito che per lui dovrebbe essere il governo americano a guidare il settore. E’ per questo, ha spiegato Crapo, che il Congresso US sta organizzando queste sessioni, proprio per avere più informazioni sulle diverse crypto e per capire come creare un framework per un’eventuale regolamentazione.
La parola è passata poi al Senatore Sherrod Brown che ha iniziato la sessione sottolineando che non possono fidarsi di Libra: ogni progetto ha sempre degli aspetti negativi e che, anche se potrebbero portare un giovamento, ci sono sempre delle regole da seguire, motivo per il quale il Congresso US vuole fare chiarezza.
È poi intervenuto il CEO di Circle che ha spiegato il suo background fatto di oltre 25 anni nel settore finanziario. Circle è stata fondata nel 2017, ha spiegato Allaire, con lo scopo di condividere e semplificare l’ingresso nel mondo crypto agli utenti anche per tutti gli svantaggi e problemi del sistema bancario tradizionale.
Allaire ha così sottolineato le varie frodi e fondi di dubbia provenienza, elogiando la blockchain come il futuro del mondo bancario. Inoltre, il CEO di Circle ha espresso i propri timori per il mercato crypto e di come la sua azienda stia rispettando tutte le leggi degli Stati Uniti.
A prendere la parola durante questa seduta del Congresso USA anche la professoressa Baradaran, che ha dichiarato che la blockchain è una grande opportunità per garantire una maggiore sicurezza e ha sottolineato come il sistema finanziario tradizionale attuale richieda troppi costi per l’utente finale: se il sistema attuale non può essere sostituito nell’immediato, ha spiegato Baradaran, è comunque possibile integrare questa tecnologia per avere una migliore gestione dell’intero settore.
Inoltre, Baradaran ha parlato dei vari motivi che hanno portato alla crisi del 2008 ed ha fatto riferimento a Libra dicendo che, anche se è peggata 1 a 1 con il dollaro, nessuno può prevedere cosa accadrebbe se le cose dovessero andar male, motivo per il quale nessuno è in grado ad ora di determinare i vari effetti negativi sull’intero sistema finanziario e sugli utenti che dovessero usare Libra.
Il CEO di Circle parla di regolamentazione al Congresso USA
Dopo queste osservazioni, si è passati alle varie domande al CEO di Circle. Crapo, per primo, ha chiesto un parere a Allaire sul futuro di Bitcoin e come secondo lui si potrebbe avere una buona regolamentazione. Così Allaire, facendo una distinzione molto chiara tra bitcoin e Libra, ha spiegato come secondo lui bitcoin e le altre crypto dovrebbero essere trattate come le altre commodity, anche se con particolare attenzione alla loro custodia e sicurezza visto che si tratta di beni digitali.
Così, la Senatrice Cortez Mastoche ha detto la sua, spiegando che secondo lei la tecnologia blockchain non passerà di moda e che pertanto si dovrà convivere con la stessa, al fine di poter regolamentarne l’uso per evitare problemi per gli investitori e non interferire con il sistema economico americano.
Blockchain: un’opportunità per l’America
Il Senatore Van Hollen, d’accordo con questa affermazione, ha così spiegato che gli Stati Uniti devono sbrigarsi a decidere un framework crypto in modo da non perdere una così importante opportunità che attualmente, invece, sta costando milioni al sistema americano e la professoressa ha confermato l’affermazione, visto che sempre più aziende e startup stanno decidendo di trasferirsi fuori dall’America per avere una regolamentazione più chiara e più opportunità per il settore.