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Libra è una minaccia per il mondo crypto?

Libra, un paradigma monetario completamente nuovo per il mondo crypto e non solo. È un progetto potenzialmente rivoluzionario per il sistema dei pagamenti internazionali, non tanto per la sua tecnologia, quanto per la portata della sua utenza e per la sua funzionalità

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Molto del successo della stablecoin di Facebook dipenderà da quanto riuscirà ad agire libera dai controlli e da quanta fiducia riuscirà a conquistare. Libra non può concorrere con bitcoin e altre valute digitali – sono entità diverse – e soltanto se non verrà regolamentata potrà ambire a minacciare seriamente dollaro ed euro. 

Tuttavia se resterà slegata dalle norme dell’establishment monetario e politico, grazie alle sue qualità uniche potrebbe portare a una riduzione dell’utilizzo di monete fiat e crypto e rappresentare dunque una seria minaccia per l’ordine mondiale monetario come lo conosciamo ora

Per capire se Libra rappresenterà una nuova Bretton Woods, The Cryptonomist ha intervistato tre esperti, del mondo finanziario tradizionale, crypto e legale.

Libra non potrà concorrere con bitcoin

Libra, un incrocio tra un token e una moneta privata, non è emessa dallo Stato. Questa sua semi indipendenza le permetterà, secondo uno l’amministratore delegato e co-fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, di ridurre il costo delle transazioni e di consentire a 1 milione e 700 mila persone senza un conto corrente (cosiddetti “unbanked”) di ottenere finanziamenti.

Ma per rappresentare una vera rivoluzione nel mondo finanziario globale, Libra – la stablecoin legata a valute fiat che Facebook intende mettere in circolazione nel giro di un anno – dovrà risolvere il grande problema di bitcoin: la velocità nell’eseguire le transazioni

La pensa così Stefano Gianti, senior officer del broker Swissquote, secondo cui l’altro grande problema, ovvero la volatilità dei prezzi, è stato risolto in partenza,

visto che l’idea è verrà garantita da un paniere di asset finanziari a basso rischio e volatilità”.

È ottimista l’avvocato Eugenio Bettella, secondo cui:

se Libra diventasse la pietra angolare del sistema globale finanziario come auspicato dai suoi promotori, le valute sovrane troverebbero un serio contendente nel sistema globale degli scambi finanziari”. 

Anche perché Libra ha un vantaggio competitivo non da poco: ora come ora non è soggetta ad alcuna forma di regolamentazione.

Il legame con Facebook: croce e delizia

Tuttavia, un grande esperto dell’universo crypto, Anatolyi Knazyev di Exante, ritiene che Libra non potrà competere con bitcoin e il dollaro USA, per lo meno in un primo tempo. Se si verificheranno talune condizioni potrà al massimo diventare una leader nel campo delle stablecoin.

Rimane poi il fatto che Libra sia ancora:

“soltanto un progetto”, osserva Gianti. “Stiamo parlando di un progetto che potenzialmente potrebbe rivoluzionare il sistema dei pagamenti, ma di fatto non possiamo parlare ancora di realtà”.

Il legame con Facebook potrebbe essere causa di gioia e dolore per Libra.

Sulla falsariga di quanto avviene per il Bitcoin, un grosso ostacolo è rappresentato dal grado di fiducia che dopo tutti gli scandali in tema di privacy gli utenti avranno verso Facebook e verso un sistema di pagamenti non convenzionale per la compravendita di beni e servizi.

Si può dire che Facebook ha perso fiducia con il caso di Cambridge Analytica”, osserva Gianti, “ma sia il comportamento degli utenti, che delle aziende e degli investitori hanno fatto capire che c’è ancora molta fiducia verso l’innovazione dell’azienda”.

Il progetto Libra è altamente controverso anche per via della sua natura ibrida e per la capacità del social network – una piattaforma da 2 miliardi e 410 milioni di utenti unici mensili, più di qualsiasi stato sovrano al mondo – di smuovere centinaia di miliardi di denaro, nonché di coinvolgere grandi aziende internazionali.

Oltre alla base di utenti record, un altro vantaggio notevole di Libra – sottolinea sempre il Senior Officer di Swissquote – è quello del database.

Effettivamente se solo Libra dovesse essere un sistema per regolamentare i pagamenti all’interno del Marketplace di Facebook, è già un buon punto di partenza”.

Il legame di Libra con Facebook è il suo principale vantaggio di Libra, ma anche il suo tallone d’Achille. “Ha davanti a sé una scelta storica: l’indipendenza dalle autorità oppure un’assistenza totale”. 

Libra non può essere considerata una valuta virtuale

Non esistono vie di mezzo, secondo l’executive director del gruppo FinTech maltese che per prima ha lanciato un fondo in criptovalute. Il fondo Bitocin, fondato nel 2012, è definito da Bloomberg il fondo hedge di maggiore successo di sempre, con un rendimento superiore al 70.000 % dalla sua nascita.

La stablecoin non sarà gestita da un’autorità unica centrale, viaggerà su una blockchain che non sarà permissionless per almeno cinque anni. Il libro mastro verrà auto gestito dall’associazione Libra. Essa è composta da 28 membri, tra cui Facebook e Calibra, divisione del social media californiano che farà da tramite tra le operazioni di Libra e il database della società madre.

Questo è un altro dei motivi per cui non può essere messa sullo stesso piano di una valuta, né digitale, né fiat. Come ricorda Bettella, managing partner di Padova, “Libra non può essere considerata una moneta virtuale tout court”, dal momento che la Direttiva UE del 30 maggio 2018 n. 843 (V direttiva antiriciclaggio) definisce la valuta virtuale quale “una rappresentazione di valore digitale non necessariamente legata a una valuta legalmente istituita” e Libra risulta invece specificamente ancorata ad un paniere di valute reali.

In sostanza si tratterà piuttosto di un ibrido tra una stablecoin e una moneta crittografica, un incrocio tra un token e una moneta. Il cui sistema non sarà decentralizzato e la partecipazione al network sarà autorizzata solo a determinati soggetti e le transazioni saranno gestite da un solo nodo centrale di validazione. 

Ciò chiaramente fa sorgere evidenti problematiche di trasparenza e cyber sicurezza della blockchain di Libra a differenza delle blockchain permissionless, quale la blockchain Bitcoin, in cui invece l’accesso è pubblico e l’effettuazione delle transazioni è libera”.

Avendo la Libra Association sede a Ginevra – dovrà un giorno sottostare al quadro regolamentare svizzero della FINMA. Non è ancora il caso, tuttavia. Stando alla legge svizzera, la Libra Association – l’organizzazione dei promotori di Libra – non ha alcun obbligo di pubblicare bilanci, né di fornire informazioni finanziarie ai mercati. 

Allo stato attuale, dichiara Bettella,

Libra sfugge quindi a ogni tipo di regolamentazione, ed è quindi  concreto il rischio che possa avvantaggiarsi rispetto al Dollaro e all’Euro che invece sono sottoposti ai rigidi vincoli di politica monetaria stabiliti dalla Bce e dalla Fed”.

Libra: leader tra le stablecoin o mero servizio di e-payment?

Libra potrebbe diventare una stablecoin ideale perché non presenta gli stessi difetti di altri token simili, Nel caso di Tether, per esempio, la capitalizzazione è pari a miliardi di dollari ma ci sono note problematiche relative a trasparenza e sicurezza. 

Nel caso di Libra queste questioni potrebbero veniree meno. È garantita da moneta reale e sarà capace di vincere la volatilità in qualsiasi situazione, anche la più critica. L’assenza di volatilità è assicurata dal fatto che la stablecoin verrà garantita da un paniere di asset finanziari a basso rischio.

Allo stesso tempo la volontà di interagire con le autorità e con le banche centrali, fa sorgere qualche dubbio, in quanto potrebbe portare alla pubblicazione di dati personali, al congelamento di conti corrente e anche al blocco dei pagamenti. Se Facebook accetterà le condizioni delle autorità, dice Knazyev,

Libra potrebbe diventare un altro servizio di e-payment come tanti altri, che non avrebbe nulla a che fare con le criptovalute”.

“È importante capire una cosa: Mark Zuckerberg non può avere tutto”, dovrà valutare tutti i pro e i contro della situazione e fare la sua scelta. L’impressione è che ci vorrà del tempo prima che il progetto veda la luce. Zuckerberg ha iniziato solo a pubblicizzare il progetto e il team di David Marcus ancora deve sistemarsi fisicamente negli uffici di co-working di Ginevra. L’idea è quella di iniziare non solo ad accogliere consenso intorno al progetto, ma anche partecipanti, inclusi sviluppatori.

Gianti: “la grande rivoluzione sta nella funzionalità”

Quando il progetto si sarà concretizzato scopriremo quanto sarà rivoluzionario. Potrebbe esserlo meno di quanto ci si attendeva al momento del grande annuncio. 

È da tempo che sappiamo che la blockchain offre opportunità di sviluppo tecnologico importantissime per l’immediato futuro e da questo punto di vista non vedo come Libra sia di fatto una rivoluzione,

Puntualizza Gianti. 

“La grande rivoluzione” sta invece nella sua funzionalità, “nell’essere accettata ovunque con meno complicazioni e bassissimi costi”. In particolare per quanto riguarda i flussi di rimesse verso i paesi a basso e medio reddito.

Le autorità politiche e le banche centrali però sono preoccupate prima ancora che scettiche sul modello Libra. Di fatto, “quello che può preoccupare è la grandezza delle aziende appartenenti al progetto. Le banche centrali per ora non possono fare altro che stare a guardare, ma esistono delle preoccupazioni”. 

Interpellato sul progetto durante l’ultima conferenza stampa della Bce, Mario Draghi ha dichiarato che Libra non è stato oggetto di discussione durante l’ultimo meeting della Banca Centrale Europea, ma lo è stato in maniera diffusa durante il G7. Quello che temono maggiormente i grandi leader politici del mondo sono casi di cyber security, riciclaggio, finanziamento al terrorismo e possibile utilizzo a scopi criminali. Ovvero tutte le sfaccettature dall’anonimato

D’altra parte, lo stesso David Marcus, l’ex fondatore di PayPal incaricato di mettere in atto i piani di Libra dagli uffici di Ginevra, ha dichiarato al Congresso USA di recente che l’Associazione Libra stabilirà le regole per combattere il riciclaggio, il finanziamento al terrorismo e altri crimini finanziari, volendo dare priorità alla privacy dei consumatore e alla loro protezione d’altra parte. 

Libra: da risolvere aspetti di ordine regolamentare

“Questo fa capire come per quanto tempo ancora sentiremo parlare di questo progetto, bisogna prima definire moltissimi aspetti”. Dal punto di vista regolamentare, molto del successo del modello Libra dipenderà dall’atteggiamento dei diversi regolatori a livello nazionale. 

Per portarsi avanti, negli USA sia i Repubblicani capeggiati da Donald Trump ma anche i Democratici si sono inizialmente espressi a sfavore nutrendo molto scetticismo.

Per questo motivo – dice Gianti – l’Associazione Libra si deve muovere con molta cautela: sarà opportuno prendere ulteriore tempo sia per lo sviluppo ma soprattutto per i dettagli legali per non fare buchi nell’acqua”.

Non va dimenticato che “nell’associazione ci sono i più grandi players nel mondo dei pagamenti come Visa, Mastercard e Paypal. Questi colossi finanziari, secondo Bettella, “potrebbero certamente convogliare il flusso delle transazioni sulla sola Libra, escludendo in toto le altre criptovalute”.

La stabilità del sistema, lo sviluppo tecnologico e la caratteristica dell’Open Source saranno fondamentali nell’accettazione del progetto da parte degli utenti a livello globale. Se Libra riuscirà a risolvere i suoi problemi principali – di fiducia, di dipendenza, di privacy, di riciclaggio e di evasione fiscale – “l’uso di criptovalute potrebbe essere pesantemente ridimensionato”.

 

Daniele Chicca
Daniele Chicca
Laureato in lingue e letterature straniere all'Università di Bologna, con un anno da undergraduate presso la UCL di Londra. Giornalista professionista dal 2007, si è con il tempo specializzato in finanza, economia e politica. Dopo tre anni presso il desk di Reuters a Milano, ha lavorato per diverse testate, contribuendo tra le altre cose a portare a un incremento del traffico progressivo sul sito Wall Street Italia e offrendo servizi di vario genere da inviato per Radio Rai e per le agenzie stampa AGI e TMNews (ex Apcom). Al momento è responsabile della redazione, della linea editoriale e del coordinamento di un importante sito di informazione economica e finanziaria
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