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Corea del Sud: Busan città libera da regolamentazione crypto

Busan, la città portuale più grande della Corea del Sud, è stata dichiarata dal governo nazionale “zona libera da regolamentazione” per lo sviluppo della blockchain e per le crypto. Si tratta di una mossa attesa da tempo ma formalizzata solamente ora.

Busan è da tempo un centro per il commercio, la finanza e l’innovazione della Corea del Sud. La città non è nuova all’utilizzo della tecnologia blockchain e l’ha già testata per gestire il proprio porto.

Investimenti per 25 milioni di dollari

Si prevede che gli investitori trasferiranno 29,9 miliardi di won (25 milioni di dollari) nella regione entro il 2021 e lo sviluppo sarà distribuito tra il distretto dell’innovazione Munhyeon, il distretto dell’innovazione Centum e il Distretto dell’innovazione Dongsam.

La BNK Busan Bank, un’istituzione locale quotata in borsa in Corea del Sud, supervisionerà la gestione dello sviluppo blockchain in relazione ai finanziamenti.

Il progetto includerà lo sviluppo di un’app che consentirà ai cittadini di catturare video di disastri naturali o di crimini e di inviare i file alle autorità competenti, completi di informazioni sulla posizione. Un sistema di premi incoraggerà l’utilizzo dell’app.

Le ICO non saranno ammesse

Tuttavia Busan non sarà del tutto libera da regolamentazione.

Ad esempio, le ICO non saranno ammesse e il piano nazionale è ancora decisamente conservativo a riguardo di progetti riguardanti le criptovalute. Busan ha infatti esplicitamente affermato che le riforme non sono progettate per essere legate alle criptovalute.

Il piano ha preso il via in aprile, quando Busan ebbe la meglio su Jeju, provincia già nota per le sue politiche relativamente liberali.

La recente designazione di Busan come capitale blockchain della Corea è in linea continuativa con le idee del governo attuale.

Il presidente Moon Jae-in ha promosso recentemente dei sandbox normativi. Questi sandbox consentono la sospensione temporanea di alcune regole in modo che le nuove tecnologie e servizi possano essere testati al di fuori del complesso sistema legale e burocratico nel paese.

Ben 100 di questi sandbox sono stati proposti per il 2019 ed, ad oggi, più di 80 sono già stati approvati.

Michele Porta
Michele Portahttps://www.micheleporta.info/
Ingegnere informatico. Da sempre appassionato di tecnologia, hardware e software. Entra nel mondo delle criptovalute negli ultimi anni imparando a fare trading e studiando gli aspetti tecnologici e implementativi delle principali crypto sul mercato. Spera in un futuro privo di contanti e basato sulla sicurezza garantita dalla blockchain.
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