Secondo il CEO di Ripple, Brad Garlinghouse, l’audizione di Mark Zuckerberg con i regolatori statunitensi ha rivelato un deficit di fiducia che trattiene lo sviluppo del progetto Libra di Facebook.
In un’intervista, Garlinghouse, che da poco è entrato con la sua società Ripple nella capitale degli USA, si è espresso nei confronti di Mark Zuckerberg rivelando che il gigante dei social media non è ancora pronto per acquisire la fiducia dai regolatori americani.
Always a good time chatting with @MariaBartiromo – while others in crypto are moving overseas, Ripple is committed to working proactively with US regulators on blockchain/crypto. We just opened an office in DC, and we're here for the long haul https://t.co/kJFoscVDZf
— Brad Garlinghouse (@bgarlinghouse) October 23, 2019
Nello specifico, Garlinghouse afferma di essere in accordo e disaccordo con il progetto Libra di Facebook, definendo che i concetti proposti non sono nuovi nello scenario finanziario attuale. Questo il suo commento:
“La differenza è che le tecnologie di cui sta parlando sono già sul mercato oggi. Ripple è una società statunitense che utilizza queste tecnologie da anni. Abbiamo oltre 200 clienti in tutto il mondo”.
Non solo, il CEO di Ripple evidenzia come la fiducia sia di vitale importanza per qualsiasi servizio finanziario e a tal proposito commenta la situazione di Zuckerberg:
“Come sono arrivati qui e se è giusto o no, la realtà è che, e lo riconoscono, c’è un deficit di fiducia. E penso che per qualsiasi servizio finanziario, devi avere quella base di fiducia. Quindi penso che i tempi siano interessanti per vedere Facebook in testa su questo. Ho pensato che un’altra interessante pepita della testimonianza di Mark Zuckerberg fosse che stanno aiutando la leadership americana. Eppure hanno istituito Libra in Svizzera”.
Una fiducia che il CEO di Ripple sembra invece esser riuscito a conquistare entrando con la sua società nella Blockchain Association degli USA e ampliando il proprio team per mantenere una stretta collaborazione con il mondo delle istituzioni direttamente a Washington, DC.
A tal proposito, infatti, esalta la sua posizione:
“Mentre altri in criptovalute si stanno trasferendo all’estero, Ripple è impegnata a lavorare in modo proattivo con i regolatori statunitensi su blockchain / cripto. Abbiamo appena aperto un ufficio a Washington e siamo qui per il lungo raggio”.
In ogni caso, ieri all’audizione di Zuckerberg tenuta davanti alla Commissione per i Servizi Finanziari della Camera dei deputati, il fondatore di Facebook pare aver affermato che qualora le istituzioni americane non dessero il loro consenso a Facebook per la creazione di Libra, la società non bloccherebbe lo sviluppo del progetto.
Per Zuckerberg, infatti, l’attuale sistema finanziario non è più al passo con i tempi e vedendo in Libra un’infrastruttura moderna ed innovativa, il dissenso del comitato statunitense potrebbe portare ad un abbandono dell’Associazione Libra da parte di Facebook. La Libra Association continuerebbe ad esistere in quanto indipendente da Facebook e costituita da 21 società, con sede in Svizzera.