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Volkswagen e la blockchain per un sistema di tracciamento di minerali

Poche ore fa è arrivato il comunicato da parte di CERA, ente certificatore per materie grezze, che ha annunciato di aver implementato un sistema su blockchain per tracciare i minerali, insieme ad altri materiali. Di CERA fa parte, infatti, anche Volkswagen.

Nel settore dei minerali è molto importante avere un certificato che attesti le diverse informazioni relative all’estrazione delle materie prime: pensiamo, per esempio, al luogo geografico di estrazione, al processo di estrazione ed alla qualità dell’ambiente di lavoro, informazioni che sono fondamentali per vedere e controllare le attività delle aziende, specie nel caso in cui esse adottino metodi poco ortodossi per ottenere il massimo profitto.

Grazie a CERA, ogni minerale ha la propria certificazione e ci sono attualmente almeno 40 certificazioni diverse di cui un’azienda si deve munire per poter essere in regola. 

In questo caso, per garantire un processo trasparente e sicuro, CERA ha scelto di creare una nuova blockchain per modellarla alle proprie necessità. Si tratta di un database ibrido  e proprietario, quindi tutte le informazioni saranno gestite in maniera centralizzata. La visione pubblica conterrà solo alcune informazioni.

Il direttore del progetto, Andreas Hucke, afferma che grazie a CERA si è risolto il complesso problema riguardo le materie prime:

“CERA risolve il problema della complessità e dell’incoerenza degli standard di sostenibilità delle materie prime. Siamo orgogliosi di aver sviluppato lo schema di certificazione più esaustivo che esista e del positivo impatto etico, ambientale e di sostenibilità a cui contribuirà CERA”

 Interessante notare come tra gli advisor del progetto troviamo nomi importanti come università, centri di ricerca ed anche la famosa azienda automobilistica Volkswagen, che ovviamente ha tutto l’interesse ad usare materie prime certificate per la costruzione dei suoi veicoli.

Certo è che, ancora una volta, la blockchain sembra essere usata come una sorta di operazione pubblicitaria, visto che in realtà si tratta, anche in questo caso, di un DLT privato e di cui quindi ci si deve fidare, concetto totalmente opposto a quello delle vere blockchain pubbliche come Bitcoin.

 

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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