Poche ore fa è stata pubblicata una nuova ricerca di TokenInsight riguardante il wash trading che, nell’ultimo mese, continua a dilagare.
Per effettuare la ricerca, TokenInsight ha analizzato diversi exchange per verificare appunto se effettuano questa tecnica poco legale.
Il wash trading è una tecnica di manipolazione del mercato, per cui le piattaforme simultaneamente vendono e comprano molte crypto, e così facendo incrementano i volumi sugli exchange, apparendo agli occhi di terzi una valida piattaforma dove c’è molta attività e liquidità.
Questa ricerca ha analizzato ben 24 exchange, di cui solo 4 appaiono sinceri nel dichiarare i veri volumi delle proprie piattaforme; ben 10 exchange hanno invece falsificato i loro volumi fino al 70%, mentre i restanti 10 hanno falsificato meno del 50%:
- > 90% di volumi reali – Coinbase Pro, Poloniex, Gemini e Bitstamp;
- > 70% di volumi falsi – HitBTC, EXMO, MXC, Biki, Bgogo, Bibox, DragonEx, LBank, CoinEgg e CoinMex;
- < 50% volumi falsi – Binance, Bitfinex, Bittrex, BitMax, DigiFinex, Gate.io, Huobi Global, KuCoin, OKEx e ZB.
Questo è il quadro sommario che è emerso dalla ricerca, quindi uno scenario molto preoccupante, visto che possiamo vedere come solo il 4,5 % degli exchange osservati sia stato onesto.
I dati calcolati sono difficili da separare da quelli che sono i veri utenti che scambiano normalmente sulla piattaforma; inoltre bisogna anche fare i conti con i bot, molto utilizzati per il trading da parte degli investitori.
A complicare la rilevazione, infine, c’è il fatto che anche gli exchange utilizzano sempre nuovi metodi per modificare i volumi, spiega il report, ed anche coloro che fanno le misurazioni possono cadere in trappola poiché le piattaforme hanno imparato a mascherare il wash trading.
Questo, forse, è uno dei motivi per cui gli exchange decentralizzati (DEX) stanno trovando sempre più consensi, visto che tutto è gestito in modo trasparente.