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Cina: la strategia blockchain e le risposte dal mondo crypto

In questo ultimo mese, la Cina, il paese più popoloso al mondo, continua a muoversi nello scenario crypto e blockchain, rilasciando dichiarazioni e piani per una futura strategia di sviluppo che influirà sull’intero ecosistema. 

A partire proprio dall’annuncio del Presidente cinese Xi Jinping del 25 ottobre, che ha affermato ”Dobbiamo prendere la blockchain come un importante passo avanti per l’innovazione indipendente delle tecnologie chiave”, all’interno della Cina stessa si è scatenata un’ondata di propaganda e di strategie attorno alla blockchain.

Le città cinesi hanno raccolto fondi per programmi di sussidi, gli investitori cinesi di sono affrettati a comprare azioni vagamente associate alla blockchain, i censori hanno dichiarato il divieto di chiamare truffa sui social la parola blockchain e, nello scenario crypto, anche il prezzo di bitcoin era aumentato del 12% il giorno successivo al discorso

Non solo, anche la People’s Bank of China (PBoC) ha fatto parlare molto di sé, nella sua mission di voler lanciare la propria valuta digitale (DCEP) e visto il forte interesse sulla tecnologia blockchain del Paese, niente può negare che la stessa si possa basare sulla blockchain. 

Ma dietro a questo continuo sviluppo e apertura, qualcosa sembra non voler essere accettato. Anzi, l’ultima dichiarazione di Xi sembra proprio confermare che il famoso ban sulle crypto basato sul divieto di cambiare valuta fiat in criptovalute, ora possa, invece,  trasformarsi in illegalità del loro utilizzo. 

Questo accade in quanto l’utilizzo delle crypto, soprattutto bitcoin, viene continuamente associato dai regolatori cinesi ad un esercizio puramente criminale e quindi incontrollabile e rischioso. 

Di conseguenza, anche la PBoC ha fatto ieri un nuovo aggiornamento normativo, sottolineando che avrebbe rafforzato la regolamentazione e il controllo e bloccato il trading di criptovaluta. Secondo quanto riportato, le autorità una volta identificate le attività connesse col mondo crypto può eliminarle immediatamente.

Una sfiducia totale che ha trovato risposta sul sentimento ribassista di questi ultimi giorni nel mercato crypto, con bitcoin che ha segnato i 7000$, un minimo che non toccava da ben sei mesi. 

L’avvocato, anche esperta blockchain per il MiSe, Tamara Belardi, ha così commentato la situazione cinese:

“La Cina cerca, da un lato, di essere al passo con l’innovazione, promuovendo la tecnologia Blockchain nell’ambito della trasformazione industriale e dell’innovazione tecnologica; dall’altro, tuttavia, non rinuncia alla propria sovranità monetaria, rafforzando il proprio potere di controllo attraverso la creazione di una moneta digitale cinese, la c.d. Dcep (digital currency electronic payment). La diffusione di quest’ultima dovrebbe essere supportata dall’impiego di piattaforme di pagamento come WeChat Pay ed Alipay, sfidando progetti a carattere privato, come Libra, e sistemi decentralizzati, come quello alla base di bitcoin. Non sappiamo se Dcep avrà successo o meno. Una cosa però è certa ed è la sua differente natura rispetto alle criptovalute decentralizzate”.

Anche la Presidente di Billion Team Enterprise, Marinella Andaloro, si esprime sul tema:

“Abbiamo a che fare con i cinesi (ma ancora di più con Hong Kong residents) già dal 2013, inerentemente dapprima il mondo crypto e poi la blockchain con focus nei servizi finanziari. I cinesi più intraprendenti e desiderosi di entrare nel settore cercano di aggirare l’ostacolo del ban rivolgendosi a società terze con location in crypto friendly jurisdiction, ma questo fenomeno è diventato più frequente già dal 2016.”

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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