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UPbit conferma il furto di ETH

UPbit ha confermato ufficialmente il furto di 342.000 ETH, per un controvalore di 58 miliardi di won (quasi 50 milioni di dollari). 

Lo ha rivelato Lee Seok-woo, il CEO della società Doo-myeon che gestisce l’exchange, ammettendo che questa è la causa della sospensione dei servizi di deposito e prelievo

UPbit è un exchange coreano, attivo soprattutto in Corea del Sud, in Indonesia e Singapore. Secondo CoinMarketCap ha un volume giornaliero di circa 130 milioni di dollari, pertanto il furto potrebbe avere un impatto significativo sul suo funzionamento. Inoltre ETH/KRW è la terza coppia per scambi, con un volume giornaliero di appena 13 milioni di dollari. 

Lee Seok-woo si scusa per l’inconveniente, e rivela anche che il furto è avvenuto alle ore 13:06 locali del 27 novembre 2019, quando per l’appunto 342.000 ETH sono stati trasferiti dal wallet Ethereum Hot Upbeat ad un wallet sconosciuto, 0xa09871AEadF4994Ca12f5c0b6056BBd1d343c029

Il CEO afferma che, per garantire i fondi dei clienti, gli ETH mancanti verranno coperti da asset di UPbit, ma non rivela né quali asset né in quali quantità. Nel frattempo tutti i fondi custoditi dall’exchange sono stati trasferiti su cold wallet. 

Si stima che occorreranno almeno due settimane per poter riavviare il servizio di deposito e prelievo. 

Non è la prima volta che un exchange viene derubato. Ad esempio a maggio vennero rubati 7.000 BTC a Binance, per un controvalore che allora era di 41 milioni di dollari. Binance riuscì a coprire i fondi perduti con fondi propri, e fondi dell’assicurazione. 

Da notare che Binance ad esempio registra un volume giornaliero di oltre 1 miliardo di dollari, quindi è sicuramente stato meno difficile sopperire ad un furto da 41 milioni. 

In altri casi, invece, anche per importi inferiori, non fu possibile coprire la perdita e l’exchange fu costretto a chiudere senza poter restituire tutti i fondi ai propri clienti.  Nel caso di Cryptopia fu sufficiente un furto da 16 milioni per mandare in crisi l’exchange. 

Per UPbit l’ammanco di circa 50 milioni di dollari potrebbe essere un problema da riuscire a coprire, anche perché non è noto se disponga di un’assicurazione che copra questo genere di furti. 

Nei prossimi giorni di sicuro si saprà qualcosa di più, ma le due settimane di sospensione di depositi e prelievi non sembrano un buon segno. 

Infatti qualora l’exchange non dovesse trovare fondi sufficienti per coprire la perdita sarà costretto a non consentire ai suoi utenti la possibilità di rientrare in possesso di tutti i loro fondi ed in quel caso scatterebbe la procedura di liquidazione della società, con evidenti disguidi per i clienti. 

È ancora troppo presto per capire con certezza cosa accadrà e se sarà possibile per gli utenti di UPbit rientrare in possesso di tutti i loro fondi.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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