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Electroneum: “uno smartphone crypto disponibile su Amazon per £59”.

Durante il Malta Blockchain AI Summit 2019 tenutosi a novembre sulla Blockchain Island, The Cryptonomist ha avuto l’opportunità di intervistare Richard Ells, CEO di Electroneum, un’azienda che sta sviluppando uno smartphone crypto-friendly.

Secondo te, quando ci sarà un crypto wallet installato di default in tutti gli smartphone?

Questo è difficile da prevedere. Il mondo crypto si trova ancora agli inizi. La maggior parte degli esperti è d’accordo che devono passare anni prima di iniziare a vedere l’adozione di massa. Detto questo, crediamo certamente che tutti gli smartphone avranno un crypto wallet integrato in futuro, dato che le criptovalute sono qui per rimanere, in particolare nei paesi in via di sviluppo, su cui si concentra Electroneum.

L’adozione del telefono cellulare in questi paesi è fondamentale per aiutare l’inclusione finanziaria di 1,7 miliardi di persone che, secondo la Banca Mondiale, sono “unbanked” (senza un conto bancario). In più, ci sono centinaia di milioni di persone che non usano i loro conti bancari a causa degli elevati costi o perché non hanno accesso a prestiti. Per cui, la riduzione dei costi dei telefoni cellulari, come abbiamo fatto, spingerà ulteriormente l’adozione di crypto e wallet e contribuirà all’inclusione finanziaria.

Electroneum si concentra su come aiutare le persone nei paesi in via di sviluppo perché c’è un bisogno urgente di inclusione finanziaria che non solo darà loro accesso all’economia digitale globale, ma anche la possibilità di vivere meglio e portare maggiore prosperità alle loro economie locali.  Per questo motivo, dal punto di vista degli smartphone, siamo all’avanguardia in questo settore grazie al lancio del nostro smartphone Android M1 crypto wallet, disponibile su Amazon per soli 59 sterline. Questo fa parte del nostro obiettivo di aiutare gli unbanked e contribuire a porre fine all’esclusione finanziaria.

Ritieni che i cosiddetti “unbanked” possano davvero entrare nel sistema finanziario globale semplicemente con i loro smartphone dotati di crypto wallet?

Il termine “unbanked” è un interessante parola. Nel mondo sviluppato ci riferiamo ai soggetti finanziariamente esclusi come unbanked. Loro non vanno in giro con un cartello gigante che indica il loro status di unbanked, né si riferiscono a se stessi come unbanked. L’utilizzo della parola “unbanked” ci aiuterà a sviluppare prodotti per aiutare le persone reali. Abbiamo bisogno di capire di cosa hanno bisogno le persone a livello pratico per poter creare i prodotti di cui hanno bisogno. 

Detto questo, gli smartphone sono uno dei modi migliori per contribuire all’inclusione finanziaria, dato che sempre più persone nei paesi in via di sviluppo accedono a Internet su dispositivi mobili invece che a banda larga. 

Gli smartphone sono diventati il modo principale per accedere a Internet, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove la banda larga è inesistente o di scarsa qualità. Ciò significa che i crypto wallet per cellulari sono uno dei modi più efficaci per contribuire a porre fine all’esclusione finanziaria. Il crypto wallet di Electroneum non obbliga gli utenti ad avere un conto corrente bancario, facilitando l’accesso degli unbanked all’economia digitale globale.

Detto questo, Electroneum non si affida esclusivamente ai wallet crypto sugli smartphone per contribuire a ridurre l’esclusione finanziaria. Occorre che tutti i progetti crypto facciano di più. Tali progetti devono sviluppare modi per offrire valore aggiunto all’utente finale e fornire loro modi per accedere all’economia digitale globale diversi dal semplice wallet per criptovalute.

Attualmente, inoltre, siamo nelle fasi di test della nostra piattaforma globale di freelance AnyTask. Ci aspettiamo un lancio completo nel primo trimestre del prossimo anno. Questa piattaforma insieme a TaskSchool, che fornirà corsi gratuiti per chi vuole imparare le competenze che possono essere svolte con uno smartphone o un computer portatile, aprirà immediatamente le porte dell’economia digitale a coloro che sono finanziariamente esclusi.

E parallelamente a queste due piattaforme, lanceremo il nostro programma ETN Everywhere, che mira a coinvolgere migliaia di commercianti, fornitori di servizi e aziende, in modo che chi guadagna ETN attraverso AnyTask possa utilizzare la criptovaluta per acquistare prodotti alimentari di uso quotidiano, servizi e ricariche mobili.

Abbiamo già migliaia di commercianti e proprietari di negozi che accettano ETN in tutto il mondo. 

Ci sono altri progetti blockchain, come la Distributed Credit Chain che permette alle persone di accedere a prestiti a basso costo. Questa start-up è stata lanciata dall’imprenditore seriale Stewie Zhu, che ha la missione di salvare coloro che in Cina sono poveri e, poiché non hanno le alternative, diventano facili preda degli strozzini che applicano loro interessi da un minimo di 13% fino ad un massimo di 2.000% l’anno.

Dunque, la risposta è sì, siamo fermamente convinti che le criptovalute e la blockchain possano dare agli unbanked l’accesso ai servizi finanziari ai quali altrimenti non avrebbero accesso.

Il cosiddetto digital divide può influire negativamente sulla diffusione delle criptovalute?

La questione rappresenta sicuramente una sfida significativa non solo per le critptovalute ma per l’industria digitale nel suo insieme. Electroneum sta lavorando duramente per raggiungere il maggior numero possibile di persone nelle aree più vulnerabili ed emarginate del mondo

Un paio di mesi fa, il Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha parlato di come la disuguaglianza peggiorerà se la questione non viene affrontata il più presto possibile. Gli Stati Uniti e la Cina hanno un grande vantaggio sul resto del mondo. 

L’Africa e l’America Latina sono indietro. Un elemento positivo è che secondo le stime del GSMA, entro il 2025 circa il 70% della popolazione mondiale sarà su Internet attraverso un dispositivo mobile. Questo è molto incoraggiante per tutti quei progetti che si concentrano sull’esclusione finanziaria tramite smartphone.

Inoltre, vi è la prova che alcuni paesi in via di sviluppo sono passati tecnologicamente dall’assenza di reti mobili o Internet a 4g, 5g e persino alla banda larga in fibra ottica. Questo è stato facile per loro perché non hanno dovuto sostituire le vecchie infrastrutture, che possono essere molto costose e dispendiose in termini di tempo.

E ci sono molti progetti crypto e blockchain che si concentrano specificamente in questi settori. 

Un buon esempio è la World Mobile Chain. Questa start-up ha sviluppato un modo per portare con facilità le reti mobili in aree emarginate e lo sta facendo con grande successo in Africa.

Detto questo, stiamo facendo la nostra parte per contribuire a porre fine all’esclusione finanziaria e colmare il divario digitale attraverso il lancio di AnyTask, che non costerà nulla al fornitore di servizi. Stiamo lavorando con organizzazioni non governative (ONG) orientate all’istruzione per accelerare l’inclusione digitale. Queste ONG condividono la nostra visione di fornire assistenza a lungo termine nei paesi in via di sviluppo. 

Prevediamo inoltre di lanciare TaskSchool nel primo trimestre del 2020. Questa risorsa gratuita di apprendimento online aiuterà le persone ad acquisire le competenze di cui hanno bisogno per guadagnare di più anche solo con uno smartphone. A partire dal lancio a luglio della nostra Moderated Blockchain, basata sul nostro protocollo Proof of Responsibility (PoR), i nostri minatori o validatori di blocchi si affidano alle ONG che hanno una comprovata esperienza nella fornitura di assistenza a lungo termine a decine di migliaia di bambini, donne e le loro famiglie nei paesi in via di sviluppo.

 

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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