HomeCriptovaluteLa Svizzera contro la valuta digitale di Stato: troppi rischi

La Svizzera contro la valuta digitale di Stato: troppi rischi

Il Consiglio Federale della Svizzera ha esaminato le possibilità sull’emissione della Central Bank Digital Currency, denominata cripto franco o e-franco, affermando oggi che la valuta digitale di Stato comporterebbe dei nuovi rischi per la stabilità finanziaria.  

Secondo quanto riportato, sembra che il crescente interesse per il mondo crypto ed il tormentone delle nuove CBDC, abbia coinvolto anche la Banca nazionale svizzera (BNS) ed il Consiglio Federale per analizzare opportunità e rischi sull’emissione del criptofranco.

L’esito, al momento, però sembra essere ancora negativo. Il Consiglio Federale ha, infatti, affermato che la nuova moneta digitale non apporterebbe alcun valore aggiunto alla Svizzera, ma che anzi avrebbe delle ripercussioni complesse sul sistema finanziario. 

Certo che, nella crypto-valley per eccellenza, sono molti gli economisti e sostenitori della CBDC che affermano, invece, che la nuova moneta digitale nazionale possa migliorare l’accesso ai servizi di pagamento e finanziari per la popolazione. 

Secondo il loro punto di vista, infatti, l’introduzione del cripto franco renderebbe il traffico dei pagamenti più efficiente, la politica monetaria più efficace e il sistema finanziario più stabile. 

Non solo, gli economisti affermano anche che un “Wholesale Token” della BNS potrebbe contribuire a rendere più efficienti la negoziazione, regolamento e gestione dei titoli. 

A tal proposito, Lars Schlichting, avvocato esperto LegalTech in Svizzera commenta:

“La banca nazionale svizzera ritiene che oggi il sistema finanziario elvetico sia così efficiente da non ritenere opportuna l’introduzione del cripto franco. La stessa banca nazionale svizzera tuttavia dichiara di voler seguire l’evoluzione nel futuro e lascia aperta la possibilità di una nuova valutazione qualora la situazione economica e tecnologica dovesse mutura”.

La questione della CBDC in Svizzera rimane comunque aperta e sotto osservazione, in quanto a livello globale sono tanti i paesi che prevedono il lancio della propria valuta digitale nazionale nel prossimo anno, o che, comunque la stanno già testando. 

Un esempio pratico è la Cina, che di recente ha annunciato di testare la propria valuta digitale nelle città di Shenzhen e Suzhou

Non solo, anche l’Europa si è espressa al riguardo, con la Banca Centrale Europea (BCE) che continua a lavorare sull’emissione della propria CBDC. 

Dopo essersi detta pronta a sviluppare una propria valuta digitale, infatti, la BCE sembra stia facendo passi in avanti concreti. La direzione europea, al contrario della Svizzera, sembra essere però più affermativa. Secondo il nuovo governatore della BCE, infatti, sembra che le valute digitali potrebbero aiutare ad ampliare la cosiddetta inclusione finanziaria, ad esempio consentendo anche a chi non possiede un conto bancario di avere un wallet digitale, e potrebbero anche dare una mano ad incrementare il livello di protezione dei consumatori. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick