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Il ban di YouTube contro le criptovalute è stato un errore

A partire dal 24 dicembre è iniziato un vero e proprio ban su YouTube di video e canali che trattano argomenti sulle criptovalute. 

Infatti, molti canali hanno subito la rimozione di video e molti hanno ricevuto uno strike a causa del quale la pubblicazione di nuovi video è stata sospesa per una settimana. 

Il problema è stato il mancato rispetto delle norme della piattaforma relative ai contenuti ritenuti dannosi o pericolosi ed in particolare quelle che vietano la promozione di siti che vendono prodotti pericolosi o ritenuti a rischio. 

Il punto è che sono stati inclusi in questa lista i siti che vendono criptovalute e token, come ad esempio gli exchange e ciò ha portato inevitabilmente molti canali crypto alla violazione automatica di queste norme. 

Tuttavia, non era affatto noto che di fatto fosse proibito promuovere su YouTube siti come gli exchange, pertanto nel corso degli anni sono stati moltissimi i video che lo hanno fatto. Per questo, il ban di Natale è stata una vera e propria carneficina per i canali crypto. 

Ban Youtube: tutto un errore?

Secondo alcuni sviluppi, l’iniziativa di YouTube sarebbe frutto di un loro errore, tanto che in alcuni casi specifici è arrivata l’ammissione esplicita. 

Il profilo Twitter ufficiale TeamYouTube almeno in un caso ha risposto pubblicamente ammettendo l’errore. Allo youtuber Crypt0 che segnalava l’ecatombe in atto, infatti, è stato risposto, dopo aver ripristinato i suoi video rimossi: 

“Aggiornamento – Siamo lieti che tu abbia visto tornare online tuoi video! Questo è stato un errore da parte nostra durante il processo di revisione: gli strike dovrebbero essere ripristinati e risolti. Il team delle policy sta lavorando attivamente sui restanti canali interessati. Grazie mille per la tua pazienza!”. 

In effetti, sebbene in questo momento non ancora tutti i canali crypto siano tornati alla normalità, effettivamente alcuni, come quello di Crypt0, ora risultano correntemente attivi. 

Nel frattempo anche MetaMask aveva dichiarato che il proprio client Android era stato sospeso da Google Play, a causa di una presunta violazione della norma che vieta il mining su dispositivi mobili ed anche in questo caso pare si tratti di un errore. 

YouTube è di proprietà di Google, pertanto è possibile che l’intera vicenda sia un’iniziativa aziendale basata su scorrette interpretazioni delle norme, oppure su una mancata comprensione dell’attività di chi opera nel settore crypto. 

A questo punto però non è chiaro di che tipo di errore si sia trattato, anche perché non a tutti i canali crypto è stato ritirato lo strike. Tuttavia è lecito ritenere che nel corso delle prossime ore, o al massimo giorni, la maggior parte di essi tornerà alla normalità. 

È però possibile ipotizzare che si sia trattato di uno scorretto inserimento dei siti che vendono criptovalute e token, come gli exchange, nella lista di quelli che vengono monitorati automaticamente dagli spider di YouTube, causando rimozione automatica di tutti i video che li linkano in descrizione, con relativa assegnazione dello strike al canale. 

In questi giorni di vero e proprio panico tra i crypto youtuber di tutto il mondo si è iniziato a parlare di possibili alternative decentralizzate a YouTube visto che, a causa del fatto che si tratta di una piattaforma centralizzata, i suoi gestori hanno il potere di fare tutto ciò che vogliono, se consentito dalla legge. 

Secondo un sondaggio l’alternativa decentralizzata preferita a YouTube sarebbe Steemit, seguita da LBRY e Dtube, ma nessuna di queste è nemmeno lontanamente in grado di mettere a disposizione dei creator un pubblico simile. 

La differenza in questi termini è tale che ad oggi non risulta esserci ancora nessun crypto youtuber che abbia annunciato l’effettivo spostamento su altre piattaforme. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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