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Nuove prove confermano che Craig Wright sia Faketoshi

Emergono nuove prove: pare proprio che Craig Wright sia Faketoshi e quindi non il vero Satoshi Nakamoto.

E’ da ormai qualche anno che l’imprenditore australiano cerca di dimostrare di essere l’inventore di Bitcoin, ma con scarsi risultati se non una valanga di tweet e articoli contro di lui. E oggi sono emerse nuove prove a testimonianza del fatto che Wright sia solo un Faketoshi.

https://twitter.com/MyLegacyKit/status/1220264990810300416?s=20

Un tweet di Arthur Van Pelt, creatore del sito “Fraud Timeline”, riporta che Craig Wright il 10 gennaio 2009 avrebbe scritto su un blog di iniziare a lavorare al network Bitcoin il giorno seguente. Se questo fosse vero, Wright non potrebbe essere Satoshi, visto che i lavori su Bitcoin sono iniziati sicuramente prima del 2008, anno di pubblicazione del whitepaper, e che il compleanno di Bitcoin è il 3 gennaio 2009.

Eppure Wright non cessa di dichiararsi Satoshi Nakamoto e di etichettare BVS come il vero Bitcoin, al contrario di BTC.

Addirittura, per chi non lo sapesse, nel 2019 è iniziata una class action contro Wright visto che quest’ultimo aveva deciso di portare in tribunale il podcaster inglese Peter McCormack, accusato di diffamazione per aver contestato pubblicamente le affermazioni dell’ormai quindi cosiddetto Faketoshi.

Nel frattempo Wright sta anche affrontando un’altra causa, quella con Ira Kleiman, fratello di Dave Kleiman, morto nel 2013, e questa causa sta costando cifre stratosferiche: da ultimo aggiornamento di fine novembre 2019 pare le spese, infatti, si attestino a oltre mezzo milione di dollari (658.581 dollari, per la precisione).

Se quest’ultima causa non gli darà ragione, tra l’altro, Wright dovrà restituire a Kleiman oltre mezzo milione di BTC.

Qualche giorno fa era stata diffusa la notizia secondo la quale Craig Wright aveva fornito le chiavi di accesso al famoso Tulip Trust, salvo poi scoprire che non avesse dato nulla agli avvocati. 

 

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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