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Bitcoin: una lenta ma costante crescita di investitori retail

Secondo alcuni dati, sta aumentando costantemente ma lentamente la crescita di investitori retail di Bitcoin.

L’adozione di una blockchain avviene quando una percentuale significativa di persone inizia ad usare regolarmente Bitcoin per fare e ricevere pagamenti, ma è un cammino lento e pieno di ostacoli che tutte le tecnologie innovative hanno dovuto affrontare.

Prima di essere utilizzato a livello globale, come riserva di valore o mezzo di pagamento, Bitcoin deve superare i noti problemi quali usabilità, scalabilità e non ultima la privacy delle transazioni, perché come ha affermato pochi giorni anche fa il governatore della FED Jerome Powell nessuno vorrà mai muovere denaro su un registro aperto e trasparente.

Sono diffusi inoltre i dubbi per la centralizzazione del mining, dove pochi attori controllano la potenza di calcolo che sostiene il network, e l’entità delle commissioni di rete che nel caso di volumi di transazioni alti rischiano di diventare troppo onerose.

Le metriche dell’adozione di Bitcoin, non solo da parte degli investitori retail

Le ricerche su Google dal 2009, l’anno in cui è stato minato il primo blocco di Bitcoin, rivelano un interesse basso e in leggero rialzo, al netto dei picchi di interesse riconducibili ai periodi in cui bitcoin ha subito impennate di prezzo. 

Il numero maggiore di ricerche è stato raggiunto nel dicembre 2017, ed ora si attesta su un 15-20% di quel valore.

Ciò nonostante, osservando il numero di indirizzi con più di 0.1 bitcoin, si può notare che la criptovaluta ideata da Satoshi Nakamoto vive una lenta e costante adozione, che a parte le impennate nei momenti di mercato toro e dell’halving di luglio 2016 è tutto sommato costante e lineare nel tempo.

Un decimo di bitcoin equivale a circa un migliaio di dollari, che rappresenta un valore di investimento accessibile ai piccoli investitori dei paesi industrializzati che vogliono sperimentare un asset altamente speculativo. Il numero di address che posseggono più di 0.1 BTC ammonta in questo periodo a quasi 3 milioni di indirizzi.

Stessa cosa si può dire osservando invece il grafico del numero di indirizzi con più di 1 BTC, che pur rappresentando un investimento più consistente nell’ordine attuale di 10.000 dollari, cresce anch’esso in maniera costante, arrivando alla quota attuale di quasi 800mila indirizzi.

Interessante analizzare anche le onde di HODL, ossia quanto tempo i bitcoin sono stati fermi in un indirizzo in relazione al tempo. Si può notare che dall’ultimo ATH è aumentata la parte di utenti che tiene BTC fermi in un address per più di 1-2 e 3-4 anni (colore giallo chiaro e verde chiaro), e che ora rappresenta circa il 31% dei possessori di Bitcoin, contro il 23% di un anno fa.

bitcoin investitori retail

L’adozione vera e propria, la tanto decantata “mass adoption”, avverrà solo se le aziende e gli investitori retail, per esempio, continueranno il cammino di innovazione volto a facilitare l’acquisto e l’utilizzo di Bitcoin, oltre che alla sua conservazione sicura. 

Gli ostacoli che ora sono termine di paragone tra le varie blockchain, come il numero di transazioni al secondo e la loro finalità, diventeranno un giorno come i megapixel delle fotocamere digitali o degli smartphone. 

Se inizialmente ci si preoccupava di scegliere un modello che offrisse una maggiore risoluzione per fare foto decenti, ora si è arrivati a livelli per cui questa feature non ha praticamente nessuna importanza.

Bitcoin a quel punto potrà così essere facilmente utilizzato da tutti come riserva di valore o come mezzo di pagamento.

Qui un video dell’influencer Tiziano Tridico realizzato in collaborazione con The Cryptonomist per approfondire l’articolo di cui sopra.

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