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Stock market in crash, panico sui mercati

Si avvia a concludersi con un deciso ribasso l’ultima settimana di febbraio con oltre il 90% delle criptovalute in territorio negativo, mentre si registra un vero e proprio crash per lo stock market. 

Fonte: COIN360.com

Nel settore delle criptovalute, così come non accadeva dalla metà di novembre, si tratta di una settimana che vede una netta prevalenza di segni in rosso. Tra le prime 100, su base settimanale solo due chiudono in positivo. 

Si tratta di Waykichain (WICC) e Aion (AION) entrambe in salita del 11%. Sono gli unici due segni positivi in mezzo al resto del settore con frecce rosse e ribassi che superano il 10%. 

Tra le prime 30 solo il token Leo (LEO) frena il ribasso con -3% su base settimanale. Bitcoin (BTC) perde il 12%, la peggiore è Ethereum (ETH) che accusa un ribasso che sfiora il 20%, Ripple (XRP) è a metà strada con -16%.

Sono ribassi in linea con i mercati azionari tradizionali. La tendenza negativa caratterizza anche l’oro che chiude la settimana in rosso dopo aver toccato nei giorni scorsi i massimi degli ultimi 7 anni a 1.700 dollari l’oncia. 

Settimana devastante per i mercati stock che chiudono con ribassi a doppia cifra, caratteristica insolita che li accomuna a quella delle criptovalute, che sono però un settore molto volatile a differenza del mercato azionario. 

SP500 20200228

Guardando l’SP 500, l’indice americano di riferimento a livello mondiale, è in discesa su base settimanale di oltre 13%, evento che non si registrava da ottobre 2008, quando i mercati finanziari globali erano investiti dall’ultima crisi dei mutui subprime, l’ultima grande recessione che accomuna in questo periodo anche le paure che si stanno riversando a livello globale su tutti i mercati. 

STOXX 20200228 (1)

Forte crollo anche per l’indice europeo Eurostoxx, che perde in linea con l’SP 500 oltre il 12% su base settimanale. È un ribasso che l’Eurostoxx l’ultima volta ha registrato nel 2015 con la stessa intensità.

Il VIX dopo aver rotto la soglia del panic selling a 30 punti, oggi vola a 47 punti, il livello più alto che non si registrava dal febbraio 2018. Un indice che ad oggi, a differenza di due giorni fa, indica che i mercati mondiali sono in pieno panico. Il panic selling e le paure si ripercuoteranno anche nelle prossime settimane e probabilmente nei prossimi mesi. 

Il settore delle criptovalute si trova per la prima volta alle soglie di una possibile recessione mondiale. Saranno settimane turbate dove continuerà la volatilità che da questi livelli non rientrerà nel giro di pochi giorni. È una situazione sui mercati che non si vedeva da oltre 10 anni.

Ma a differenza del 2008 il settore crypto potrebbe giocare un ruolo decisivo nel cambio paradigma con gli strumenti alternativi e di rifugio. Sarà particolarmente interessante capire il ruolo di Bitcoin come nuovo bene rifugio come sembra stia avendo dall’inizio dell’anno.

La volatilità di Bitcoin giornaliera su base mensile aumenta leggermente e si porta al 2,8%, rimanendo nella media degli ultimi 10 mesi. Nulla al momento che registra tensioni, tanto che i ribassi che si stanno registrando in questa ultima settimana per le criptovalute, a differenza dei mercati azionari mondiali, rientrano in un movimento da contestualizzare all’interno di un ritracciamento dopo i forti rialzi che hanno caratterizzato le scorse settimane. 

Non è da dimenticare che il ribasso di Ethereum arriva dopo 9 settimane consecutive al rialzo, evento che non si verificava dal 2016.

Perciò bisogna separare quanto accade sul settore crypto rispetto a quanto accade sulla finanza tradizionale.

I volumi sono in decisa contrazione di oltre il 30%. Gli scambi rimangono sopra i 100 miliardi di dollari su base giornaliera, ben distante dai livelli registrati a metà febbraio quando superarono i 210 miliardi di dollari, il doppio dei livelli odierni. 

Il market cap torna con decisione sotto i 245 miliardi di dollari, livelli che registra per la prima volta dopo un mese, l’ultima volta era il 28 gennaio.

La dominance di Bitcoin mantiene i valori di ieri poco sopra il 64%, mentre invece Ethereum si riporta sotto la soglia del 10%, livello più basso delle ultime due settimane. Leggermente in recupero Ripple sopra il 4%.

Su base mensile la performance scorrendo la lista della top 20 tra le prime 10 c’è solo un segno positivo, quello di Ethereum che guadagna il 25% dall’inizio di febbraio, e in 10° posizione Tezos (XTZ) ha guadagnato oltre il 70% stabilizzandosi in 10° posizione, seguito da Chainlink, in 11° posizione a +45% dal primo febbraio

Tra le peggiori su base mensile ci sono Ethereum Classic (ETC) che perde il 33% e Iota (IOTA) e Cosmos (ATOM) che perdono oltre il 20%. 

BTC 20200228
Grafico Bitcoin by Tradingview

Bitcoin (BTC)

Dopo aver violato tre giorni fa la soglia dei 9.500 dollari e abbandonata ieri la soglia degli 8.800, Bitcoin si dirige a testare il supporto critico in area 8.500 dollari, livello dove passa la trendline che sostiene il trend al rialzo dalla metà di dicembre, unendo anche il minimo superiore di inizio gennaio. 

È un livello da monitorare con molta attenzione. In caso di violazione scatterà per BTC un primo campanello di allarme del trend rialzista, per poi andare a monitorare il prossimo livello di supporto in area 7.800-7.900 dollari, livello che, in caso dovesse proseguire questo ribasso, annullerebbe il sentiment positivo che aveva caratterizzato queste prime settimane del 2020. 

Ancora nulla di critico ma visto che oramai i prezzi si trovano a ridosso dei livelli di allarme, meglio monitorare la tenuta dei livelli ideali di supporto anziché nuovi livelli di rialzo lasciati durante il ribasso di questa parte di febbraio.

ETH 20200228
Grafico Ethereum by Tradingview

Ethereum (ETH)

Dopo il pullback di ieri avvenuto dopo aver raggiunto il target del testa e spalla ribassista con un rimbalzo in area 235 dollari, i prezzi di Ethereum tornano nuovamente ad incrinarsi verso area 215-210 dollari. 

Per Ethereum il livello chiave da mantenere durante il fine settimana sono i 215 dollari. In caso di conferma di rottura, il prossimo livello di supporto è individuato in area 190 dollari. 

Per Ethereum è necessario non infliggere un duro colpo al trend rialzista in atto dai minimi di metà dicembre. Sotto i 190 dollari scatterebbe per Ethereum un segnale che annullerebbe gran parte del lavoro svolto al rialzo dalla metà di gennaio e che si è protratto fino ai massimi di metà febbraio.

Al rialzo per Ethereum nulla da indicare in quanto il livello di resistenza passa in area 250 dollari, ex livello di supporto violato due giorni fa. 

Federico Izzi
Federico Izzi
Analista finanziario e trader indipendente – Socio S.I.A.T. & Assob.it. Opera attivamente sui mercati azionari e dei derivati (futures ed opzioni) dal 1997. Precursore dell’analisi ciclica-volumetrica è noto per aver individuato i più importanti movimenti al rialzo ed al ribasso sui mercati finanziari degli ultimi anni. Partecipa annualmente come relatore all’ ITForum di Rimini dall’edizione del 2010 ed InvestingRoma e Napoli dalla prima edizione del 2015. Interviene come ospite ed esperto dei mercati durante le trasmissioni “Trading Room” e “Market Driver” di Class CNBC, Borsa Diretta.tv e nel TG serale di Traderlink. Da luglio 2017 è ospite fisso su LeFonti.TV nell’unico spazio nazionale settimanale dedicato alle criptovalute insieme ai più importanti esperti internazionali del settore. Periodicamente pubblica articoli su ITForum News, Sole24Ore, TrendOnLine, Wall Street Italia. E’ stato intervistato in qualità di esperto di criptovalute per: Forbes Italia, Panorama, StartupItalia, DonnaModerna. E’ stato riconosciuto come primo analista tecnico italiano ad aver pubblicato la prima analisi ciclica secolare sul Bitcoin. Federico Izzi è… Zio Romolo
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