HomeBlockchainIntervisteKyber Network: intervista esclusiva con il CEO Loi Luu

Kyber Network: intervista esclusiva con il CEO Loi Luu

The Cryptonomist ha avuto la possibilità di intervistare Loi Luu, CEO e co-fondatore di Kyber Network.

Parlaci di Kyber Network, che cos’è e qual è la sua missione?

Kyber Network è un protocollo di liquidità open-source che utilizza la blockchain per consentire lo scambio ininterrotto di token/criptovalute in qualsiasi applicazione, in maniera decentralizzata e senza la necessità di alcun intermediario. 

Dato che ci sono molti token nello spazio crypto sparsi su diverse piattaforme, Kyber integra più fornitori di liquidità (Riserve) e crea un unico pool di liquidità per le applicazioni e gli utenti finali.

Quando un’applicazione o un utente richiede una transazione, il protocollo esegue una scansione dell’intera rete per trovare la riserva che offre il miglior prezzo e preleva i token necessari da quella particolare riserva. I token saranno poi scambiati in maniera sicura e senza interruzioni attraverso il protocollo di Kyber. 

Chiunque e qualsiasi applicazione può utilizzare questo protocollo open-source e senza restrizioni (permissionless).

Prevediamo che il protocollo di Kyber sarà integrato nella maggior parte delle dApp e diventerà un’infrastruttura fondamentale per la finanza decentralizzata, utilizzabile su qualsiasi blockchain in grado di gestire gli smart contract. Grazie a Kyber, gli sviluppatori possono dedicarsi alla realizzazione e alla distribuzione, senza doversi preoccupare della liquidità o dell’integrazione di più sistemi. 

Kyber Network è il protocollo di liquidità più utilizzato nel mondo DeFi. Può spiegarci le ragioni di questo successo e quali sono stati i fattori determinanti del team che hanno reso possibile il raggiungimento di questi risultati?  

Kyber è il protocollo DeFi (finanza decentralizzata) più utilizzato in termini di numero di utenti (oltre 32.000 indirizzi unici nel 2019), di sviluppatori, di integrazioni (quasi 100 integrazioni dalla nascita) e di volume di scambi (ha facilitato oltre 500 milioni di dollari in 600.000 scambi completamente on-chain nel 2019).  

Kyber opera completamente sulla blockchain di Ethereum. Un tale design consente una perfetta integrazione e componibilità con le applicazioni della blockchain, ovvero le applicazioni decentralizzate (dApp), nonché la piena trasparenza e la verificabilità delle transazioni. Questo è richiesto dalle dApp, ma non è possibile con altri approcci off-chain o ibridi. 

Inoltre, l’integrazione di una grande varietà di fornitori di liquidità consente a Kyber di supportare in modo unico le diverse esigenze delle dApp e delle piattaforme finanziarie. Kyber dispone di oltre 40 riserve che supportano quasi 100 token.  

Qual è il ruolo del token KNC e quali sono i vostri piani per il suo futuro? 

KNC sarà il PRIMO token deflazionistico con un meccanismo di staking, dove i premi del token burn e dello staking sono determinati dall’effettivo utilizzo della rete e dalla crescita della DeFi in seguito all’aggiornamento Katalyst nel secondo trimestre. Dopo l’aggiornamento del protocollo Katalyst: 

  • Per ogni transazione che avviene tramite Kyber, una certa percentuale del valore della transazione viene raccolta come commissione di rete. 
  • Kyber lancerà il KyberDAO, un’organizzazione autonoma decentralizzata (DAO) che comprenderà una community di titolari di KNC che voterà e deciderà i parametri chiave del protocollo.
  • Sulla base delle decisioni prese dal KyberDAO, una parte delle commissioni di rete saranno:

  • Date come ricompensa in ETH alle persone che mettono in stake KNC e votano nel KyberDAO

  • Dati come abbuoni per le riserve in base al loro rendimento

  • Usate per bruciare KNC, riducendo in modo permanente la sua offerta

La crescita di DeFi e quella di Kyber vanno di pari passo. L’aggiornamento di Katalyst creerà un circolo virtuoso e armonizzerà gli sforzi di Kyber verso la fornitura di un unico punto finale di liquidità on-chain sia per gli acquirenti che per i creatori di soluzioni DeFi, migliorando in definitiva la liquidità per l’ecosistema, la crescita di Kyber Network e la creazione di valore per KNC. 

Dove vedete DeFi tra 5 anni, si troverà solo su Ethereum o state già sviluppando prodotti per altre blockchain? 

Ci aspettiamo di vedere un aumento del numero di casi di “mattoncini lego” finanziari e di componibilità tra le dApp DeFi. Ad esempio, InstaDApp ha creato un ponte tra Compound e MakerDAO Vault e ha anche integrato Kyber Network per gli swap di token on-chain. Questo riunisce i vantaggi dei vari protocolli in un’unica piattaforma e permette di semplificare molti dei complessi processi coinvolti. 

Sempre più professionisti e sviluppatori della finanza tradizionale inizieranno a comprendere il valore della finanza decentralizzata e vedremo fiorire lo spazio DeFi, con una fuga di cervelli verso le startup DeFi. In particolare per quanto riguarda Kyber, ci sarà un’enorme richiesta da parte dei market maker professionisti di creare un mercato on-chain, e noi avremo gli strumenti necessari per contribuire alla liquidità della DeFi in modo efficiente. 

Abbiamo già implementato il protocollo di swap di Kyber su altre blockchain, tra cui EOS (yoloswap.com) e Tomochain (tomoswap.com). Il protocollo di Kyber è stato implementato con successo su ogni catena per facilitare gli swap di token. 

Per l’interoperabilità tra le diverse catene, potete consultare qui i nostri ultimi sforzi in materia di cross-chain (EOS-Ethereum).

Ethereum è attualmente la piattaforma più popolare per le dApp e gli sviluppatori, e Kyber è il protocollo DeFi più popolare in termini di numero di utenti, integrazioni di dApp e volume di scambi. Quindi in questo momento ci stiamo concentrando su Ethereum e sul nostro prossimo aggiornamento del protocollo Katalyst.

Quali sono i concorrenti di Kyber Network nello spazio blockchain e qual è la vostra posizione in merito? 

Ci sono pochissimi progetti come Kyber Network che sono completamente on-chain e che aggregano in modo efficiente la liquidità decentralizzata da un’ampia varietà di fonti per fornire i migliori prezzi dei token.

Ad esempio, 0x non è completamente on-chain. Si tratta di un protocollo ibrido, in parte off-chain, e non può essere facilmente integrato on-chain nelle applicazioni DeFi native. Tali protocolli potrebbero incontrare limitazioni nei casi d’uso DeFi completamente on-chain o nella quantità di liquidità decentralizzata che può essere utilizzata nella rete. 

Uniswap è una grande fonte di liquidità aggregata in quanto permette a chiunque di contribuire con qualsiasi token on-chain – Kyber ha già integrato Uniswap come riserva di bridge (come anche Bancor e OasisDEX di Maker) per poter utilizzare anche la loro liquidità. Tuttavia, la riserva automatica dei prezzi (Automated Price Reserve – APR) di Kyber permette un utilizzo molto più efficiente delle riserve di token “immobilizzati” in confronto a Uniswap.

In generale, Kyber è in grado di garantire una migliore liquidità, offrire spread più bassi e fornire più volume, con la stessa disponibilità di token, in quanto permette la determinazione del prezzo dei token in una fascia specifica. Inoltre, a differenza delle Fed Price Reserves (FPR) di Kyber, anche il modello Automated Market Maker (AMM) di Uniswap non è adatto ai market maker professionisti che richiedono strumenti di pricing più avanzati. 

In ogni caso, la nostra maggiore concorrenza proviene dagli exchange centralizzati, che hanno un volume di scambi molto più elevato rispetto a tutti i DEX messi insieme – dobbiamo collaborare come community per portare il maggior numero possibile di innovazioni, utenti e liquidità sulla blockchain (on-chain).

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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